Venerdì pomeriggio presso l’Università degli Studi di Udine si è tenuto un importantissimo incontro con al centro il bene comune in terra friulana. Invitati il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ed il presidente del Censis Giuseppe De Rita, presenti le massime autorità della regione.
Dopo la lettura del messaggio di rammarico del ministro Giulio Tremonti per l’assenza dovuta ad un impegno improvviso in Unione europea, il giro di interventi è stato aperto dal presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Renzo Tondo che sottolinea con il suo motto “Non un euro, non un’energia deve essere sprecata” la necessità di essere più vicini alla gente per risolvere i moderni egoismi per puntare ad una maggiore responsabilità collettiva.
Secondo oratore è il presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini che definisce il momento attuale simile, per difficoltà, al periodo del terremoto in Friuli. Proprio in questo scenario, continua il presidente, bisogna concentrarsi sul popolo friulano con le sue caratteristiche positive che gli permettono di eccellere in molti ambiti, in particolare nella sanità e nell’istruzione, mantenendo il proprio carattere fatalista e poco propenso ad un presuntuoso orgoglio.
Il vice sindaco ed assessore alle Attività economiche del Comune di Udine Vincenzo Martines introduce un pensiero sull’attività dell’Arcidiocesi e sull’importanza degli insegnamenti della dottrina sociale della Chiesa considerando che i cambiamenti, i servizi e la tutela dei cittadini partono dalla base, dai primi accorgimenti amministrativi dei comuni.
Marina Brollo, preside della facoltà di Economia, si dice orgogliosa di ospitare la presente iniziativa dell’Arcidiocesi in quanto rivolta ai deboli della società, ai giovani, alle donne e agli anziani per accrescere in loro speranza e prospettive di lavoro. La preside lancia un messaggio anche all’assente ministro Tremonti denunciando il maltrattamento subito da un ateneo d’eccellenza come quello udinese da parte del governo e, non dandosi per vinta, annuncia una serie di iniziative di formazione su “etica ed economia” (dal 4 novembre), “donne, politica e istituzioni” e “Esite ancora il welfare?” (il 2 dicembre).
L’Arcivescovo di Udine, Andrea Bruno Mazzocato,inizia dunque il proprio intervento sottolineando il tema della fede come un fatto pubblico e non privato, essa implica infatti testimonianza e impegno. La presente situazione dell’Italia e del Friuli è un momento favorevole per l’impegno dei cristiani nella vita sociale, politica e culturale perché, secondo l’Arcivescovo, lo smarrimento etico richiede maggiore forza ai cattolici autentici per rendere il mondo più giusto e umano. Vi è una nostalgia di una parola nuova che apra alla speranza come un faro di luce che faccia intravedere un’orizzonte sereno. Questa forza è la fede che deve essere al primo posto nella vita dei veri cattolici.
La parola passa quindi a don Alessio Geretti, delegato dell’Arcidiocesi di Udine per la Cultura che introduce il prof. Giuseppe De Rita presidente del Censis. La “lezione” dell’importante ospite si incentra sul rapporto tra domanda e offerta. La politica tende ad aumentare la propria offerta con nuovi movimenti, simboli, partiti, alleanze ma nella società non si riscontra una domanda di pari proporzioni. Citando Marcuse “La sovrabbondanza uccide il desiderio dell’oggetto” De Rita ribadisce che è molto importante capire e analizzare la domanda reale che risulta spesso essere il consolidamento delle relazioni sociali, il desiderio di ogni singolo individuo di non rimanere solo.
Federico Gangi
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Video a cura di Carlo Liotti
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