Un romanzo intimo che racchiude il Tondelli segreto di fronte ai misteri dell’amore e della morte. È Camere separate, storia bruciante e autobiografica, pubblicato due anni prima della scomparsa del suo autore, avvenuta nel 1991. E proprio a 20 anni dalla morte di Pier Vittorio Tondelli, enfant terrible della letteratura italiana degli anni ’80, il regista bolognese Andrea Adriatico gli rende omaggio con uno spettacolo che nasce da quel suo romanzo. Due uomini in scena raccontano la storia di Leo, scrittore omosessuale che deve fare i conti con un lutto importante nella sua esistenza, quello del suo compagno Thomas, un ragazzo tedesco, con cui ha vissuto una storia d’amore fatta di viaggi, esplorazioni, periodi di passione, condivisioni e separazioni, determinate non esclusivamente dalla lontananza geografica delle loro due “camere”, ma da un preciso modello d’amore, capace di esprimersi solo per prossimità e mai per convivenze troppo opprimenti. La morte di Thomas diventa per Leo l’occasione per inseguire le tracce di sé disseminate nel tempo di una vita, dall’adolescenza inquieta in un paese della provincia padana ai viaggi per l’Europa mentre la geografia politica ed emozionale di un intero continente cambia pelle