6 aprile 2009. Nel cuore della notte, un forte terremoto ha colpito la città e la provincia dell’Aquila. Sono passati 7 anni dalla tragedia che ha scosso l’Abruzzo e ha causato 309 morti. A distanza di un mese, il prossimo 6 maggiosi ricorderà invece il terremoto che 40 anni fa colpì il Friuli Venezia Giulia: 989 le vittime, circa 3.000 i feriti.
34 studenti del Liceo scientifico Bafile dell’Aquila partono oggi dall’Abruzzo per visitare la nostra regione, che come la loro porta le cicatrici del terremoto. Domani pomeriggio, giovedì 7 aprile, visiteranno a Udine il Centro di Ricerche Sismologiche dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale che, in occasione del quarantesimo anniversario del terremoto del Friuli, apre ogni settimana i suoi laboratori alle scuole e da febbraio a maggio accoglierà più di 600 studenti.
Gli studenti abruzzesi incontreranno i sismologi dell’OGS e visiteranno le sale operative dove viene effettuato il monitoraggio sismico del territorio.
“Parleremo dei processi fisici che causano i terremoti” spiega Marco Mucciarelli, direttore del CRS. “E illustreremo cosa possiamo fare per difenderci da questi fenomeni naturali”. “Spiegheremo, inoltre – continua il sismologo – come funziona il Centro di Ricerche Sismologiche dell’OGS che, da oltre 30 anni, gestisce la Rete Sismometrica del Friuli Venezia Giulia per conto della Protezione Civile regionale: un sistema in grado di rilevare costantemente i terremoti, anche estremamente piccoli, per darne eventualmente l’allarme. Negli anni la rete sismometrica, composta da strumenti ad alta tecnologia, si è estesa al Veneto e alla Provincia di Trento: oggi è collegata alle reti nazionali italiana, austriaca, slovena e svizzera”.
Gli studenti visiteranno, inoltre, il museo Tiere Motus di Venzone e il giorno successivo, l’8 aprile, faranno tappa a Trieste per visitare la Grotta Gigante e i Laboratori di biologia marina dell’OGS.
Home » Attualità » DALL’AQUILA A UDINE: STUDENTI ABRUZZESI VISITANO L’OGS PER STUDIARE I TERREMOTI Domani, 7 aprile, al Centro di Ricerche Sismologiche