“L’Assessore Callegari parla per ignoranza o malafede e non saprei cosa è peggio, visto che rappresenta una carica istituzionale. Lo stesso Renzo Tondo, quando era ancora Presidente della Regione Fvg, durante l’incontro con Arcigay e Arcilesbica, aveva riconosciuto la fondatezza delle nostre ragioni in merito all’interpretazione del Regolamento Regionale sul Contributo Prima Casa per le coppie omosessuali. Cosa spinga oggi l’assessore provinciale ad esternazioni inutili e fuorvianti su questioni che non gli competono ci risulta incomprensibile”.
Così Giacomo Deperu, presidente di Arcigay Friuli “Nuovi Passi”, comitato territoriale Udine e Pordenone, risponde a Nicola Callegari, assessore alle politiche familiari della Provincia di Pordenone che alla stampa ha dichiarato di essere contrario al riconoscimento delle famiglie gay e di concedere i contributi per il mutuo prima casa a tutte le coppie, anche gay. Il caso, lo ricordiamo, si riferisce alla coppia di persone omosessuali pordenonesi che ha presentato ricorso per essersi vista negare il contributo in quanto coppia formata da persone dello stesso sesso.
Il regolamento regionale sui contributi prima casa, recita l’articolo 8 comma 3, prevede che “possono presentare domanda persone maggiorenni in forma singola oppure associate qualora si tratti di coniugi o di conviventi more uxorio, ovvero di coppia intenzionata a contrarre matrimonio o a convivere more uxorio”.
“La questione ‘famiglia tradizionale’ evocata da Callegari – prosegue Deperu – , in questo caso in particolare è becera propaganda atta a creare scontro ideologico e il regolamento stesso, che prevede addirittura i “single”, sembra scritto proprio per comprendere ogni forma di convivenza su vincolo affettivo, anche quelle meno ‘tradizionali’ secondo il metro del buon Callegari”.
Arcigay Friuli, fa sapere infine l’associazione locale, chiederà a breve un incontro con la Presidente Serracchiani per approfondire le iniziative annunciate dalla Regione e dalla sua Presidente in merito al superamento del discrimine che ha portato una coppia gay pordenonese a ricorrere al TAR per vedersi riconosciuto il diritto al Contributo Regionale Prima Casa.
Rudi Buset
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