A Nimis festa “in presenza” per il vino che promuove
le opere del missionario friulano Dario Laurencig
Un migliaio e passa di ospiti, ben distribuiti tra la serata di sabato e l’intera giornata di domenica, hanno apprezzato l’ottima organizzazione della tradizionale “Festa dell’imbottigliamento” che si è svolta come ormai tradizione negli ampi spazi esterni della cantina “I Comelli” di Nimis. Per la quindicesima volta si è realizzato il “miracolo di Cana” al contrario, con il vino che si trasforma in acqua, quella che scaturisce dai pozzi realizzati in Africa (Kenya e Sud Sudan in particolare) dal missionario friulano fratel Dario Laurencig, originario delle Valli del Natisone, destinatario dei fondi raccolti.
Nel 2020 “Diamo un taglio alla sete FVG” (la ONLUS che in base alla riforma del terzo settore oggi è una OdV, Organizzazione di Volontariato) ha ugualmente imbottigliato e distribuito il “Vino della Solidarietà”, ma causa la pandemia ha dovuto rinunciare alla festa in presenza. Festa che è tornata quest’anno, adottando tutte le necessarie misure di distanziamento e prevenzione. Per far funzionare il tutto nel migliore dei modi, hanno prestato la loro opera per la buona riuscita della festa duecento volontari: addetti ai parcheggi, alla reception, alle cucine, ai banchi di distribuzione e… alla colonna sonora che ha visto impegnati sul palco, in una gioiosa maratona, i gruppi Officine ritmiche, Power flower, Splumats, i gruppi Sand of Gospel & Saint Lucy, Yerba project, Parsound, Galaxy, Coletto Free Mask Syndicate e la cantante Sabrina Grimaz.
Musica per i più grandi, un attrezzato parco giochi con gonfiabili e intrattenimento per i più piccini; per tutti, una ricca proposta gastronomica, che per la terza volta – dopo le edizioni 2018 e 2019 – è stata impreziosita sabato sera dai piatti delle “Cucine del Mondo”, realizzati da volontari e amici di etnie diverse. Quest’anno erano rappresentati l’Afghanistan (con il Kabuli Palaw), l’Argentina con Empanadas e Alfajores, il Marocco con il couscous, il Messico (Fagioli alla messicana), il Perù (Papas rellenas), il Portogallo (Pastes de bacalau), il Pakistan (Sambusa), lo Sri Lanka (Vegetable rolls), la Spagna (Sangria). Per l’Italia, un “tris” di carboidrati (Pizza, Piadina e Gnocco fritto) e il Tiramisù. Nella giornata di domenica, protagonista è stato l’ormai celebre spiedone con costa e porchetta; tradizione rispettata anche con la presenza dei Salumi Wolf Sauris, delle Frittelle di mele (a cura della Pro Loco di Sutrio), del gelato di Giancarlo Timballo, dei frutti di bosco caldi degli amici di Avasinis.
Soddisfatto della partecipazione e dello svolgimento senza intoppi della due giorni” il presidente di Diamo un taglio alla sete, Matteo Gerussi: “nonostante la pandemia, nel 2020 abbiamo comunque fatto arrivare a fratel Dario il nostro sostegno. Nel 2021, raggiungeremo un traguardo che non ci sembra vero: sommando le donazioni di questi primi 15 anni, supereremo i 500 mila euro. Tradotti nella valuta del secolo scorso, un miliardo di lire; per la sete dell’Africa, almeno 50 pozzi. A noi sembrano molti, ma i quasi 500 che ha realizzato fratel Dario dal 1973 ad oggi sono uno stimolo a continuare e a fare se possibile ancora di più”
Chi volesse contribuire al progetto di Diamo un taglio alla sete può trovare tutte le indicazioni sul sito Internet www.diamountaglioallasete.org o alla pagina Facebook @diamountaglioallasete.