Luigi D’Elia e Francesco Niccolini raccontano la più straordinaria esperienza pedagogica del Novecento italiano. Cammelli a Barbiana approda in Rai nel giorno esatto del cinquantenario, evento clou delle celebrazioni dedicate al Priore.
Cammelli a Barbiana: questo il titolo del racconto su don Lorenzo Milani che, dopo il debutto nazionale a Lecce nel novembre scorso -evento che ha meritato grande attenzione e apprezzamento da parte della critica e di molti autorevoli media italiani- in occasione dei cinquant’anni dalla morte ha in corso un importante tour. Sono molti, infatti, i Festival e le rassegne fra Italia e Svizzera che in questi mesi presentano Cammelli a Barbiana: fra essi Il Teatro di Radio3.
Lunedì 26 giugno -giorno esatto del cinquantenario della morte di don Lorenzo Milani- al culmine di un’intera giornata dedicata al Priore il prestigioso programma a cura di Laura Palmieri e Antonio Audino accoglierà alle ore 21, in diretta dalla Sala A di via Asiago a Roma, Cammelli a Barbiana.
«È la storia di una scuola nei boschi, dove si fa lezione tra i prati e lungo i fiumi, senza lavagna, senza banchi, senza primo della classe e soprattutto senza somari né bocciati» commenta Francesco Niccolini, drammaturgo che da molti anni lavora, studia e scrive con Marco Paolini (insieme al quale ha realizzato, tra l’altro, lo spettacolo ITIS Galileo e la versione televisiva del Vajont).
«Racconto di un ragazzo ricco, sorridente e pure bello» aggiunge Luigi D’Elia, unico interprete dello spettacolo e co-autore della drammaturgia insieme a Niccolini, «sempre in lotta con la scuola e la sua famiglia. I domestici di casa lo chiamano “signorino”, e a lui non va giù. Ma è un figlio di papà che mentre i ragazzi della sua età vanno a combattere per Mussolini, studia da pittore. Eppure, sotto le bombe dell’estate del ‘43 lascia la sua bella e comoda vita per farsi prete, senza immaginare che da lì a una decina d’anni sarà esiliato in mezzo ai boschi dell’Appenino toscano dalla sua stessa Chiesa. Ma proprio lassù questo ragazzo ricco, sorridente e pure bello darà vita – con pochi ragazzi di mezza montagna – al miracolo della Scuola di Barbiana, diventando il maestro più rivoluzionario, dinamitardo e rompiscatole del dopoguerra italiano: don Lorenzo Milani».
«Cammelli a Barbiana è un racconto a mani nude e senza scena» aggiunge Luigi D’Elia. «Un racconto duro, amaro, ma allo stesso tempo intessuto di tenerezza per quel miracolo irripetibile che è stato Barbiana, con tutta la sorpresa negli occhi di quei ragazzi dimenticati che, un giorno, videro un cammello volare sulle loro teste».
Cammelli a Barbiana è il primo spettacolo di D’Elia e Niccolini pensato per il pubblico serale, dopo quattro narrazioni premiate tra i migliori lavori del teatro ragazzi italiano degli ultimi anni. Alla regia ha lavorato Fabrizio Saccomanno.
Cammelli a Barbiana è distribuito da INTI – Landscape of the Moving Tales, un nuovo progetto artistico dedicato alle storie, al racconto e ai valori più profondi del paesaggio e della memoria dei luoghi.
«Nell’anno in cui per la prima volta un pontefice fa visita alla scuola tra i boschi di Don Milani» concludono gli autori «raccontiamo l’infinita e scomoda dolcezza dell’amore di Lorenzo per i suoi ragazzi, un amore senza compromessi, senza paure, senza sconti. Per nessuno».