École des Maîtres, giovani attori crescono

Occasione di incontro conoscenza, scambio e crescita professionale. Queste sono sicuramente solo alcune delle definizioni che si possono associare a École des maîtres, il corso internazionale itinerante di perfezionamento teatrale per attori europei arrivato alla venticinquesima edizione. Sedici attori provenienti da Italia, Francia, Belgio e Portogallo hanno l’opportunitá di lavorare con la regista brasiliana Christiane Jatahy (ospite alla Biennale del Teatro di Venezia con il suo lavoro E se elas fossem para Moscou?  in cartellone a gennaio per Teatro Contatto) a cui è stata affidata la direzione dell’edizione 2016 della scuola. Già dal nove settembre potranno mettersi alla prova con il pubblico durante la lezione dimostrativa al termine delle giornate di lavoro udinesi. Il corso, itinerante toccherà le città di Udine, Roma, Coimbra, Liegi, Reims e Caen coniugando le lezioni con le dimostrazioni davanti al pubblico delle diverse città europee. Nuovi ambienti, nuovi stimoli nuove emozioni e sensazioni mai uguali a se stesse, un confronto fondamentale per gli attori in divenire.

Il progetto che la regista porterà avanti si chiama “Cut, frame and borders” e prende ispirazione da America oggi di Robert Altman. Il lavoro di Christiane vede teatro e cinema compenetrarsi a vicenda, uno essere propedeutico all’altro. Ma, al centro del lavoro, ha spiegato il maestro nella conferenza stampa di presentazione tenutasi pochi

Christiane Jatahy

giorni fa in Regione, c’è l’attore al quale si permette di pensare sulla scena offrendogli strumenti di drammaturgia mettendolo dunque in grado di creare, alla presenza del pubblico nuove scene ogni giorno sulla base di uno schema precostitiuto.
Per quanto riguarda il cinema, il maestro ha spiegato come il rapporto con questo mezzo di comunicazione sia assicurato dalle telecamere di sicurezza poste al di fuori del teatro: esse riprendono solo una parte della realtà e per questo creano una cornice che fa esistere solo ciò che è all’interno dell’inquadratura. Le telecamere diventano così metafora della vita, dell’attualità di ogni giorno dove mai tutto potrà essere controllato. Gli attori, ha spiegato infine il maestro, hanno scelto e studiato la biografia di persone uccise in attentati avvenuti negli ultimi quarant’anni, cosi in scena diventano la memoria di chi non c’è più, di chi è “fuori dalla cornice”.
La “scuola dei maestri” sostenuta dal MiBact- Direzione Generale Spettacolo dal Vivo, dalla  Regione Friuli Venezia Giulia é considerata, “un’iniziativa importante, un lavoro accurato sempre in divenire che si sta perfezionando edizione dopo edizione”.
Esso si inserisce a pieno titolo nel progetto culturale del FVG che riesce sempre a crearsi spazi prima degli altri. L’argomento scelto dal maestro, ha continuato Serracchiani è molto attuale e la cultura

DEBORA SERRACCHIANI.

in quanto tale è mezzo di aggregazione per un mondo frammentato privo di sicurezze e con scarsi punti di riferimento. Dello stesso avviso Flavia Brunetto membro dell’Organo di controllo della Fondazione Crup che da molto tempo sostiene l’attività del Css considerando la cultura come ricerca, e il supporto, non mero finanziamento ma investimento a favore degli attori e della collettività stessa.
Una scuola ideata negli anni novanta dal critico teatrale Franco Quadri che ha visto tra i maestri avvicendatisi nel corso delle edizioni nomi che fanno fatto e stanno facendo la storia del teatro: Antonio Latella, Pippo Delbono,  Constanza Macras, Ricci/Forte, Ivica Bulian solo per citarne alcuni e Christiane Jatahy. Va detto che Christiane qualche anno fa era tra i giovani talentuosi dell’ École.
L’appuntamento per assistere alla lezione dimostrativa è per il 9 settembre al Palamostre di Udine con inizio alle 19.00
Consigliabile la prenotazione presso il Css.

Per info www.cssudine.it.

Maria Teresa Ruotolo