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Fallimento Fideas: Nessuna ripercussione sui lavori

 
In merito all’articolo apparso sul Messaggero Veneto del 7 aprile 2015 sul fallimento della societa’ Fideas, Udinese Calcio questa mattina ha convocato una conferenza stampa, con la partecipazione del Direttore Amministrativo Alberto Rigotto e l’Avvocato Andrea Franchin, per precisazioni in merito ai seguenti punti.
DENUNCE Non risulta che siano mai state fatte denunce di alcuna natura nei confronti di alcuno in relazione alla fidejussione della Fideas. Quindi e’ falso sostenere che tali pretese denunce rimasero lettera morta.
INDAGINE AUTORITA’ ANTICORRUZIONE Allo stato non risulta essere giunto alcun provvedimento né alcun rilievo ulteriore da parte dell’Autorità. A seguito dell’audizione e delle documentazioni e deduzioni prodotte nel mese di settembre 2014, ad oggi non ci sono ulteriori sviluppi. Se l’Autorità stessa avesse individuato scorrettezze o irregolarità tali da rendere dubbia la legittimità o liceità dell’operazione, sarebbe certo intervenuta con la consueta efficacia (si pensi al Mose, all’Expo ed alle ultime iniziative intraprese). Peraltro né l’Autorità, né la procura, anch’essa citata, ha mai nemmeno lontanamente ventilato ipotesi di corruzione.
FALLIMENTO FIDEAS Udinese Calcio non è mai stata avvisata dell’intervenuto fallimento della società, né della perdita dei requisiti. La Curatela, contattata oggi, ha dichiarato che ci sono oltre 250 milioni di fidejussioni emesse ‘sine titulo’ dalla Fideas, quindi Udinese Calcio, che ha pagato cospicui premi anticipati, non è l’unico soggetto danneggiato.
FIDEJUSSIONE Udinese Calcio sottolinea che la fidejussione e’ stata rilasciata (ai sensi dell’articolo 10 del contratto con il Comune) a garanzia dell’esatto e puntuale adempimento degli obblighi inerenti l’esecuzione dei lavori e del risarcimento di eventuali danni subiti dall’Ente in conseguenza dell’inadempimento da parte di Udinese alle obbligazioni stesse, in particolare per la mancata ricostruzione delle parti dello Stadio Friuli demolite. E’ sotto gli occhi di tutti la situazione attuale e l’assoluta inesistenza di ogni possibile danno per il Comune. Allo stato attuale, la fidejussione stessa potrà essere svincolata anche prima dell’esecuzione di tutte le opere in più soluzioni commisurate alle vari fasi di esecuzione dei lavori. Oggi stesso quella fidejussione non avrebbe alcuna ragione d’essere. Senza che il Comune abbia subito un solo euro di danno!
Infine, sulla fidejussione la stessa Autorità Anticorruzione si è espressamente pronunciata dichiarando che circa le garanzie richieste a corredo dell’offerta ai sensi dell’art. 75 del D.Lgs 163/2006, la stesse non risultano coerenti con quanto disposto dal testo normativo. Infatti è stata richiesta una fidejussione bancaria in favore dell’Ente appaltante per l’importo di 18.000.000 di Euro, ampiamente oltre il 2% del prezzo base indicato dall’art. 75 comma 1, ovvero 400.000 Euro.
PROCEDURE APPALTI E’ assolutamente falso che Udinese Calcio abbia appaltato i lavori per la realizzazione del Nuovo Stadio senza gara ad evidenza pubblica. Tutti gli affidamenti dei lavori sono stati fatti attraverso una gara ad evidenza pubblica, nel pieno rispetto delle leggi che regolano la materia. Gli appalti minori (spostamento del campo e spogliatoi) sono stati affidati con procedura negoziata, rientrando nei parametri economici e normativi che lo consentivano. In ogni caso anche la procedura negoziata rientra a tutti gli effetti tra quelle ad evidenza pubblica.
Alberto Rigotto: “La prima considerazione sulla fidejussione. La fidejussione di 18 milioni contenuta e richiesta nel contratto tra noi e l’amministrazione comunale, aveva l’unico scopo di risarcire l’amministrazione comunale solo e nel momento in cui l’Udinese avesse deciso di costruire lo stadio, demolirlo e sparire come società. L’amministrazione comunale ha voluto garantire una somma di denaro per ricostruire quello che l’Udinese avrebbe demolito. Si tratta di una eventualità ovviamente impossibile, vista la storia della nostra società e della proprietà. Lo stasio ormai è praticamente ricostruito e quindi la fidejussione non ha più senso di esistere. La FIDAS era una società regolarmente iscritta all’albo e assolutamente idonea a rilasciare la fidejussione. L’amministrazione comunale ha correttamente ritenuto buona la fidejussione, pagata in modo preciso e molto oneroso. Il premio è stato pagato anticipatamente.  L’Udinese è la parte danneggiata in questa questione. E’ vero che la società è fallita nel 2014, ma nessuno ci ha comunicato nulla e non è nostro compito verificare giorno dopo giorno con la camera di commercio se è una società fallisce o meno. E’ compito del curatore fallimentare, che non ci ha comunicato nulla.
La seconda considerazione: l’autorità anticorruzione, ha stabilito che la fidejussione di 18 milioni è ampiamente superiore a quella prevista normalmente per questo tipo di lavori, che è solitamente del 2% rispetto all’ammontare totale. Dovrebbe essere pari a 400.000 euro e non 18 milioni.
Andrea Franchin: “Quella pubblicata oggi sul Messaggero è una notizia calunniosa. L’Udinese ha rispettato tutte le norme da seguire per i lavori pubblici, tutti gli incarichi sono stati assegnati con gara ad evidenza pubblica. Il primo ed il terzo lotto citati nell’articolo, sono stati fatti con una procedura ad evidenza pubblica e non con una gara perchè si tratta di lavori al di sotto dei parametri di legge ed economici. Dichiarare che la società Udinese sta facendo un lavoro del genere senza gara vuol dire accusare qualcuno di commettere un reato, e quindi è comportamento che se non definibile giuridicamente come calunnia è tuttavia calunnioso, laddove non ingiurioso e diffamatorio.  Argomento Fideas: oggi ho chiamato la curatela fallimentare, abbiamo appreso questa mattina del fallimento della società. E’ una società che ha messo in piedi 250 milioni di euro di fidejussioni e poi sono spariti, questo per far capire che numerosi sono i soggetti che hanno subito danni e non è certo l’Udinese che va a cercare con il lumicino particolari tipi di società”.

About Rudi Buset

Pubblicista iscritto all'Albo dei giornalisti dal 2013 Diplomato presso l’ITC Einaudi nel 2007, lavora presso una carpenteria leggera artigiana. Impegnato nel sociale e in politica, da anni collabora con diverse realtà del suo territorio con particolare attenzione al mondo dell’associazionismo. Appassionato di tutto ciò che riguarda l’uomo in quanto “animale politico” oltre che allo sport (in primis il calcio).

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