La quattordicesima edizione del Festival della Mente, il primo festival in Europa dedicato alla creatività e alla nascita delle idee, si svolge a Sarzana dal 1 al 3 settembre con la direzione di Benedetta Marietti e la consulenza scientifica di Gustavo Pietropolli Charmet. Il festival è promosso dalla Fondazione Carispezia e dal Comune di Sarzana (www.festivaldellamente.it).
Tre giornate con 65 relatori italiani e internazionali e 41 appuntamenti tra incontri, workshop, spettacoli e momenti di approfondimento culturale, che trasformano la cittadina ligure in un palcoscenico della creatività. Filo conduttore di questa edizione, sul quale si confronteranno scienziati, filosofi, scrittori, storici, artisti, psicoanalisti, designer, antropologi, è la rete. Il tema sarà analizzato da diversi punti di vista e attraverso ambiti e discipline differenti, per consentire al pubblico di approfondire i temi più attuali della contemporaneità, sempre con un linguaggio chiaro e accessibile a tutti.
La sezione per bambini e ragazzi curata da Francesca Gianfranchi, un vero e proprio festival nel festival con 31 protagonisti e 22 eventi (45 con le repliche), è realizzata con il contributo di Crédit Agricole Carispezia.
Più di 500 sono i giovani, appassionati di cultura, che portano il loro contributo al festival come volontari – molti dei quali coinvolti in un percorso di alternanza scuola lavoro – e che da sempre ne decretano il successo con il loro impegno ed entusiasmo.
IL PROGRAMMA
Apre il festival la lezione inaugurale di Elena Cattaneo: “Le reti che fanno bene alla scienza”. La scienziata, esperta di cellule staminali, è a capo di un team che studia la malattia di Huntington: al festival descrive le reti che si sviluppano attorno ai malati, permettendo loro di vivere al meglio l’umanità nella malattia, e quelle degli scienziati che in tutto il mondo studiano il gene che la provoca, sperimentano nuovi trattamenti e farmaci per alleviarne i sintomi e cercano nuove cure efficaci.
LA RETE DELLE RELAZIONI UMANE
La rete può essere considerata un sistema di relazioni pregresse che creano impedimenti, coazioni e nevrosi, automatismi e pregiudizi, rituali e ossessioni; lo scrittore Michele Mari ne fornisce un vasto campionario: precetti, tabù, schiavitù del feticismo e del collezionismo, pesanti eredità letterali e metaforiche, tare ataviche.
Il compito più difficile di un insegnante è quello di fare di una classe una piccola comunità solidale e capace di ascolto reciproco: per ottenere ciò gli educatori non devono mai dimenticare l’importanza dell’ascolto. Il maestro elementare Franco Lorenzoni porta al festival l’esperienza della sua Casa-laboratorio di Cenci ad Amelia, in Umbria, un luogo di ricerca educativa e artistica molto speciale.
La parola data è il vincolo più forte che ci lega a una persona, a una comunità e soprattutto a noi stessi. Perché allora non sempre la rispettiamo? Partendo da esistenze reali o romanzesche, lo scrittore Edoardo Albinati passa in rassegna le figure del traditore, del rinnegato, dell’amante infedele e i loro opposti positivi, come se fossero i poli dello stesso animo umano.
“Nella rete: narrare le famiglie” è un dialogo tra due scrittori: l’indiano Aravind Adiga, vincitore nel 2008 del Booker Prize, e l’italiano Marcello Fois, che fanno delle relazioni familiari un cardine della loro produzione letteraria.
La rete dei legami sociali ha, secondo Freud, come sua mitica condizione di fondo, l’uccisione del padre e la nascita del tabù; il nostro tempo sembra invece sbarazzarsi di ogni forma di divieto. Lo psicoanalista Massimo Recalcati indaga cosa ci insegnano i tabù e quanti ne esistono ancora al mondo.
La forza di attrazione dei social network sugli adolescenti è sotto gli occhi di tutti. Ma quale impatto hanno sulla complessità del mondo affettivo l’ossessiva familiarità con le nuove tecnologie e la modalità comunicativa digitale? La terapeuta Anna Salvo e la pedagogista Tiziana Iaquinta suggeriscono interventi possibili in ambito educativo.
Un esempio della grande forza della rete, fatta anche di emozioni, passioni e coraggio, è quella che offrono i ragazzi del progetto B.LIVE. Affetti da gravi patologie croniche, divulgano esempi di forza, positività e allegria e trasmettono un punto di vista diverso e potente nella vita propria e di coloro che incontrano. Sul palco, con loro, anche Bill Niada, presidente della Fondazione Near, e il medico Paolo Cornaglia Ferraris (sezione approfonditaMente).
LE RETI DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA
Il matematico Claudio Bartocci assieme allo scrittore e divulgatore scientifico Marco Malvaldi analizza “La Rete come struttura matematica”. L’esistenza del web suscita importanti questioni sullo sviluppo storico del concetto stesso di connessione. Alla base di ogni attivazione di un motore di ricerca ci sono complesse strutture matematiche che rendono possibili le nostre operazioni.
Non c’è disciplina scientifica che evolva più rapidamente di quella che studia l’evoluzione umana per ricostruire la rete che ci connette al nostro passato profondo. Il paleoantropologo Giorgio Manzi ripercorre le scoperte più recenti sui nostri antenati dell’epoca di Lucy, i primi Homo, i Neanderthal e le origini di Homo sapiens.
L’ibernazione può sembrare una pratica fantascientifica, ma oggi è già realtà. Il neurofisiologo Matteo Cerri spiega come sia alto l’interesse scientifico sul tema: l’Agenzia Spaziale Europea, ad esempio, ha costituito un gruppo di lavoro dedicato alle possibili applicazioni della fisiologia dell’ibernazione non solo in campo medico, ma anche nell’esplorazione spaziale (sezione approfonditaMente).
Nel 1866 Gregor Mendel pubblicava le sue ricerche sulle leggi che regolano la trasmissione dei caratteri ereditari da una generazione all’altra: un evento che aprì nel tempo la possibilità di manipolare il genoma. Fanno il punto sugli interrogativi di ordine etico e morale che questa prospettiva solleva lo storico delle scienze biomediche Bernardino Fantini, il filosofo evoluzionista Telmo Pievani, il genetista Sergio Pimpinelli e l’esperto di bioetica Fabrizio Rufo (sezione approfonditaMente).
La struttura a grande scala dell’universo è simile a una gigantesca ragnatela che connette gli aggregati di galassie con strutture filamentose per lo più costituite dall’enigmatica materia oscura, il cosmic web. La fisica Lucia Votano, che ha diretto il Laboratorio sotterraneo del Gran Sasso, racconta come conoscere la natura della materia oscura – che nell’universo è cinque volte più numerosa della materia nota – sia tra gli obiettivi più eccitanti della fisica odierna.
In che modo il digitale sta influenzando la filosofia profonda che sta dietro il nostro pensiero? Che cosa succede alle nostre idee più radicate quando il mondo passa da una mentalità meccanicistica a una abituata al concetto di rete? La tecnologia, risponde il filosofo Luciano Floridi, formatta il nostro modo di pensare. E la tecnologia dell’informazione lo fa in modo ancora più radicale.
La neurologa Marilù Gorno Tempini, che dirige il laboratorio di neurobiologia del linguaggio dell’Università della California di San Francisco, parla della dislessia, un disturbo che spesso è il risultato di una “neurodiversità”, cioè di una semplice variazione di efficienza di diverse reti neurali. Queste neurodiversità, che sono spesso associate ad abilità adatte a un mondo tecnologico, dovrebbero essere maggiormente valorizzate dal sistema scolastico, lavorativo e sociale.
LE RETI DELL’ATTUALITÀ E DELLA STORIA
Lo scrittore e reporter di guerra Elliot Ackerman, che ha combattuto in Afghanistan e in Iraq nell’esercito statunitense e che ora vive a Istanbul, si confronta con la reporter Imma Vitelli sulla guerra in Siria, nella quale sono esplosi tutti i nodi politici del Medio Oriente.
La scrittrice palestinese Suad Amiry racconta le esperienze della sua infanzia e del passaggio all’età adulta nel mondo arabo (Damasco, Beirut, Amman, Gerusalemme e Il Cairo), un mondo che ormai è scomparso ma che nel suo cuore resta sempre vivo.
Molti pensano alla via della seta come a un’esotica curiosità del passato. Ma le reti che hanno collegato l’Asia all’Europa e all’Africa e, più tardi, alle Americhe, sono sempre state il sistema nervoso centrale del pianeta. Nel XXI secolo le vie della seta stanno risorgendo, sostiene lo storico inglese Peter Frankopan, e il destino dell’Occidente continuerà a essere indissolubilmente legato a quello dell’Oriente.
Nei primi decenni del XVII secolo, per la prima volta nella storia della civiltà occidentale, la società francese iniziò a riflettere sui problemi della comunicazione, facendone l’elemento distintivo della propria identità. Con l’avvento dei Lumi, ricorda la francesista Benedetta Craveri, la conversazione diventa una rete di informazione, uno dei principali laboratori dell’opinione pubblica.
L’idea di rete può suggerire due opposte concezioni: il contenimento e la propagazione. La rete cattura e chiude, oppure si estende. Ovidio le conosce e le rappresenta entrambe ne Le Metamorfosi, come spiega lo scrittore Nicola Gardini: dalla rete del cacciatore, che imprigiona, a quella delle connessioni infinite, che trasformano la vita dell’universo.
E ANCORA RETI…
La designer spagnola Patricia Urquiola racconta, a partire dalla sua esperienza personale, come sempre più oggi le venga chiesto di intuire e prevenire comportamenti. In un mondo in cui l’intelligenza artificiale e i web robot stanno già costruendo le loro reti in modo autonomo, l’unica difesa possibile consiste nel rafforzare la nostra rete sociale, emozionale, intellettuale e professionale.
Uno dei pregiudizi più comuni quando si parla di televisione è l’idea che essa sia un mezzo di comunicazione standardizzato, ripetitivo e di scarsa originalità. L’esperto di media Massimo Scaglioni assieme ad Axel Fiacco, ideatore di format per il piccolo schermo, svelano i meccanismi nascosti della creatività televisiva.
Cos’è esattamente un nodo e quanti tipi di nodi esistono? Il matematico Claudio Bartocci e lo scrittore Marco Belpoliti guidano il pubblico alla scoperta dei mille significati di un oggetto della civiltà umana che è anche metafora ed espressione geometrica, in un viaggio tra antropologia, religione, filosofia, estetica e matematica.
I ragni di certo non godono di grande popolarità, ma per chi riesce ad andare oltre i falsi miti e le paure più superficiali, questi animali nascondono la capacità di affascinare anche il loro più grande detrattore. Il naturalista e fotografo Emanuele Biggi enumera le potenzialità della seta e della ragnatela.
“Alla ricerca della rete perduta” è il titolo dell’incontro con Darwin Pastorin, che racconta storie e aneddoti del mondo del calcio attingendo alla sua lunga esperienza di cronista sportivo.
In un’epoca in cui si comunica, si instaurano rapporti e si costruiscono progetti senza mai guardarsi negli occhi, il lavoro del direttore d’orchestra è un esempio in controtendenza. Il maestro Omer Meir Wellber dialoga con il direttore artistico Paolo Gavazzeni spiegando come mai l’esecuzione di uno stesso brano musicale risulti essere sempre diversa.
In anteprima per il pubblico del festival “La luce sul muro”, un documentario sull’opera del poeta e musicista Umberto Fiori, interprete rigoroso delle inquietudini del nostro tempo, che al termine della proiezione incontra lo scrittore Marco Belpoliti.
Nell’area del sociale si fa continuamente riferimento alla necessità di fare rete e nell’incontro “Dal sociale “muto” al sociale che fa rete” si ascoltano le voci di chi ha fatto di questa affermazione una buona pratica: Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione con il Sud; gli imprenditori sociali Ugo Bressanello e Vincenzo Linarello; l’informatico Giorgio De Michelis e Gaetano Giunta, esperto di economia sociale (sezione approfonditaMente).
LE TRILOGIE
Torna quest’anno, al Canale Lunense, la trilogia dello scrittore e studioso del pensiero antico Matteo Nucci, accompagnato da letture dell’attrice Valentina Carnelutti. Il tema indagato è “La rete di Eros” in tre incontri dedicati alla seduzione (venerdì), al tradimento (sabato) e alla riconquista (domenica).
Irrinunciabile l’appuntamento con lo storico Alessandro Barbero, che chiude come di consueto ciascuna delle tre serate del festival in piazza Matteotti. Le sue tre lectio affrontano quest’anno le principali reti clandestine nella storia: quella di Richard Sorge, che fornì a Stalin informazioni di vitale importanza durante la Seconda Guerra Mondiale (venerdì); quella dei partigiani che progettarono l’attacco a una colonna di nazisti a via Rasella (sabato); quella delle BR che sequestrarono e uccisero Aldo Moro (domenica).
GLI SPETTACOLI
Il Festival della Mente si riconferma palcoscenico di grandi anteprime: in prima mondiale a Sarzana il “concerto per pianoforte e violino” del compositore e pianista inglese Michael Nyman, rappresentante del minimalismo musicale, e della giovane violinista italo-rumena Anna Tifu.
In anteprima anche lo spettacolo “L’incanto. Dalla Val Grande ai ghiacci polari” dello scrittore Marco Albino Ferrari, accompagnato dal chitarrista Denis Biason, che ricostruisce con suoni, parole e immagini una storia dimenticata, quella dell’esploratore piemontese Giacomo Bove, i cui viaggi ispirarono le storie di Emilio Salgari.
Massimo Recalcati porta in anteprima a Sarzana la prima tappa dello spettacolo “Il segreto del figlio”: un figlio è un’esistenza unica, distinta da quella dei genitori. Contro ogni autoritarismo, Recalcati, accompagnato dalle letture dell’attrice Federica Fracassi e da un coro di voci bianche, afferma il diritto del figlio a custodire il segreto della sua vita e del suo desiderio.
“Tandem” è lo spettacolo di due artisti e amici di lunga data: il trombettista Fabrizio Bosso e il pianista Julian Oliver Mazzariello, che alternano a famose canzoni della musica internazionale i loro brani originali.
“Gorla fermata Gorla”: la tragica vicenda della scuola Francesco Crispi di Gorla, colpita durante la Seconda Guerra Mondiale da una bomba che uccise 184 bambini, è raccontata dall’emozionante voce dell’attrice Giulia Lazzarini insieme a due giovani attori, Federica Fabiani e Matthieu Pastore.
“Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi” è un film sulla vita della leader del movimento per la democrazia in Birmania, Premio Nobel per la Pace nel 1991, e oggi alla guida di una Birmania libera. Dopo la proiezione, in programma un incontro con il regista Marco Martinelli e l’attrice protagonista del film, Ermanna Montanari.
Spazio anche ai più giovani, che diventano protagonisti di una sfida a colpi di creatività. Salgono sul ring due squadre del liceo Parentucelli di Sarzana, accompagnate ciascuna da un coach, per misurarsi in una gara di scrittura in tre round. Dal Centro Formazione Supereroi i due coach-scrittori che guidano le squadre, Francesco Gungui e Leonardo Patrignani, e l’arbitro-editor Edoardo Brugnatelli.
Biglietti: € 3,50 incontri per adulti e bambini (gratuita la lezione inaugurale); € 7,00 spettacoli e approfonditaMente (lezioni-laboratorio della durata di circa 120 minuti).
Informazioni e prevendite (dal 14 luglio): www.festivaldellamente.it