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FOLKEST PRESENTA A Tolmezzo, Teatro Candoni, IL 13 novembre 2013

SIMONE CRISTICCHI in MAGAZZINO 18

Uno spettacolo di e con SIMONE CRISTICCHI, scritto con JAN BERNAS, regia di ANTONIO CALENDA, musiche e canzoni inedite di SIMONE CRISTICCHI, musiche di scena e arrangiamenti di VALTER SIVILOTTI, registrate dalla FVG MITTELEUROPA ORCHESTRA, coproduzione PROMO MUSIC – TEATRO STABILE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA. Simone Cristicchi riparte da Tolmezzo. Dopo lo straordinario successo in occasione dell’inaugurazione della stagione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia al Politeama Rossetti di Trieste, parte ancora dalla nostra regione  la tournée dello spettacolo che ora, in versione alleggerita appositamente per il tour (coro e orchestra saranno registrati), ma con il resto dell’allestimento intatto e un’interessante parte di filmati originali, è pronta per farsi ammirare nei teatri di tutt’Italia. Tre intensi giorni di prove nel centro carnico, prima che si alzi il sipario del Teatro Candoni di Tolmezzo il 13 novembre. Lo spettacolo sarà organizzato dal Comune di Tolmezzo. dalla Nuova Pro Loco Tolmezzo e da Folkest,

grazie al contributo dell’Eurotech. SIMONE_CRISTICCHI_valter_sivilotti.1

Magazzino 18 è incentrato su una pagina dolorosa e mai abbastanza conosciuta della storia d’Italia, che trova nel porto Vecchio di Trieste un proprio simbolo, appunto il Magazzino 18 che dà il titolo allo spettacolo.

È un luogo della memoria particolarmente toccante: era infatti il deposito dove gli esuli – prossimi ad affrontare lunghi periodi in campo profughi o viaggi verso lontane mete – lasciavano le loro proprietà (effetti personali, mobili, fotografie, quaderni, stoviglie, utensili da lavoro che rimangono ancora lì accatastati) in attesa in futuro di rientrarne in possesso. Dopo la seconda guerra mondiale, con il trattato di pace del 1947, l’Italia perdette vasti territori dell’Istria e della fascia costiera, e circa 300 mila persone scelsero – davanti a una situazione intricata e irta di lacerazioni – di lasciare le loro terre natali destinate a non essere più italiane.

magazzinoNon è difficile immaginare quale fosse il loro stato d’animo, con quale sofferenza intere famiglie impacchettarono tutte le loro cose e si lasciarono alle spalle le loro città, le case, le radici. Davanti a loro si prospettavano difficoltà, povertà, insicurezza, spesso sospetto e una vita piena di nostalgia: la stessa che pervade la canzone di Simone Cristicchi Magazzino 18 e le altre create per lo spettacolo e intrecciate alle parti recitate in una fusione di canto e musica, parole, poesia e immagini storiche.

Un racconto che prende forma sulla scena grazie all’esperienza registica di Antonio Calenda che fa del teatro lo strumento per una riflessione importante e necessaria su un passato da conoscere per affacciarsi al presente con consapevolezza e armonia.

Il pubblico seguirà l’avventura di uno sprovveduto archivista romano, inviato dal Ministero a redigere un inventario in quel magazzino; incontrerà lo spirito delle masserizie e gli altri protagonisti le cui storie sono nascoste tra i loro privati, semplici oggetti. Diretto da Anotnio Calenda, Simone Cristicchi darà vita una dopo l’altra a tutte queste figure, cambiando registri vocali, atmosfere musicali, in una koinée di linguaggi che trasfigura il reportage storico in una forma nuova, forse in un Musical-Civile.

Le musiche di scena, arrangiate dal maestro Valter Sivilotti, sono state registrate dalla FVG Mitteleuropa Orchestra.

Le scenografie sono di Paolo Giovanazzi, le luci di Nino Napoletano.

Magazzino 18 va in scena grazie alla collaborazione con la Rai Sede Regionale per il Friuli Venezia Giulia che ha messo a disposizione e realizzato immagini video: in particolare le sequenze usate all’inizio dello spettacolo, in cui appare il Magazzino 18 così com’è oggi.

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