A distanza di quattordici anni dalla première, la ripresa di Faust Memories è più di una ripresa, è una sedimentazione, è una sorta di riemersione archeologica di un percorso carsico ed estetico che Lenz porta avanti con rigore e coerenza»: il critico teatrale Nicola Arrigoni, sulle pagine della rivista Sipario, riflette sul nuovo allestimento di FAUST Memories di Lenz Fondazione, spettacolo che giovedì 13 settembre alle ore 22.15 sarà in scena a Rovigo, nei suggestivi spazi dell’ex Chiesa San Michele, su invito del Festival Opera Prima curato dal Teatro del Lemming.
FAUST Memories è una perturbante rilettura del Faust di Wolfgang
Goethe, testo sul quale l’ensemble diretto da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto ha lavorato per anni realizzando, tra il 2000 e il 2002, una trilogia di opere dedicate: «In FAUST Memories Lenz ritorna alla trilogia faustiana, al grande affresco goethiano che ha scandito per tre anni la produzione artistica e teatrale della Compagnia. Molteplici sono stati gli incontri sulla via della ricerca poetica e tanti i luoghi di questo viaggio di conoscenza: gli attori sensibili, una nuova estetica visionaria e materica, scene naturali ed artificiali del mondo contemporaneo – tante “figure mosse” che ancora animano il ricordo della ri-creazione di un’opera romantica che ancora vive, di un’opera che risuona di echi antichi provenienti da storie leggendarie».
FAUST Memories, interpretato da Sandra Soncini, storica attrice-danzatrice di Lenz magnifica protagonista delle più importanti creazioni della Compagnia, costituisce una summa di questo denso attraversamento: degli spettacoli Urfaust, Faust I e Faust II sono presenti i Monologhi e le musiche, create ad hoc dai compositori Andrea Azzali e Adriano Engelbrecht.
«La drammaturgia di FAUST Memories concentra in un assolo monologante lo streben, la furia faustiana del sapere, ciò che la smisurata Natura ancora nasconde, ancora risparmia all’uomo» suggerisce Francesco Pititto, che ha curato traduzione del testo e drammaturgia «Il Monologo, che assume in sé tutti i dialoghi che Faust recita a sé stesso nel lungo volo di una vita, compie il rito del ritorno, del volo all’indietro che porta verso il futuro».
Aggiunge Maria Federica Maestri, responsabile di regia, installazione e costumi: «Magia e meraviglie risvegliano il teatro del presente ma è di nuovo l’uomo, nella sua incommensurabile differenza, che più affascina il nostro tempo. Goethe vide, da giovane, un puppenspiele sulla leggenda di Faust il Mago e le marionette gli misero tra le mani l’anima stessa dell’opera futura. La Marionetta, l’Angelo, lo Spirito del Tempo e Donald Duck sono gli eroi parlanti di queste FAUST Memories».
«Un indimenticabile scorrere di citazioni, di espressioni, di stili» sintetizza la critica teatrale Valeria Ottolenghi «mentre il testo pare perdersi, così meravigliosamente assorbito dalla potente fisicità dell’interprete».
Info sul Festival Opera Prima: www.festivaloperaprima.it
Info su Lenz Fondazione: www.lenzfondazione.it