Installazione di Joshua Cesa, sound track di Alessio Sorato e Lorena Cantarut
(l’installazione è liberamente tratta dalla ricerca ‘Il Corpo delle Umane Memorie’, condotta da Tancredi Artico) intervento installativo e di curatela a cura di IoDeposito Ong, si ringraziano tutti i collaboratori dell’associazione.L’installazione Insight è parte del progetto B#Side War, finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia, patrocinato da Comune di Gorizia, Provincia di Gorizia, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Consiglio d’Europa (Project done under the auspices of the Secretary General of the Council of Europe, Mr Thorbjørn Jagland) La Galleria Bombi costituisce un anello di connessione tra il centro cittadino del capoluogo isontino e le retrostanti colline del Carso Sloveno, riconosciute, nell’immaginario collettivo come simbolo della perdita e del sacrificio in vite umane che il territorio ha pagato nell’arco dei conflitti mondiali.L’opera è complessa, sfaccettata, e parte da lontano: traduce in termini astratti e simbolici lo spettro percettivo-uditivo della Grande Guerra, per come esso si manifesta nelle testimonianze, nei diari, nei libri di autori e letterati che hanno vissuto sulla propria pelle il conflitto, proponendo una riflessione che si articola in più piani di lettura.L’installazione si offre infatti come un percorso sonoro-narrativo unitario, basato sugli stimoli percettivi della sound art (si compone di numerose ‘stazioni sensoriali’, che appaiono immediatamente allo spettatore con un invito a collocarvisi al di sotto delle campane sonore trasparenti che scendono dal soffitto della galleria), eppure ciascuna stazione racconta una sua storia, ispirata dalle testimonianze letterarie del 1914-16, nelle quali si descrive l’esperienza umana del conflitto attraverso al ruolo dei sensi, con particolare riferimento alla vista e all’udito.L’esperienza del visitatore comincia dunque, più o meno consapevolmente, già dal passaggio per il centro storico della città, con la percezione del riflesso delle cupole sospese e l’ascolto dei suoni inconsueti che provengono dal cuore della galleria. Joshua Cesa ha sviluppato la sua poetica artistica sul terreno di confine che sta tra l’architettura, il digitale e l’arte contemporanea installativa, lavorando sul tema del conflitto con lo specifico sviluppo di opere sul tema della prima guerra mondiale, è già autore di interventi d’arte pubblica interattiva e multimediale inseriti nel paesaggio del Carso (In-Cubo) e nei paesaggi urbani di Trieste e Pirano.
Per il programma complessivo con tutti gli eventi, le date e il contatto con gli organizzatori c’è il sito www.invisiblecities.eu.