Più di duecento persone di diversa nazionalità hanno preso parte alla “Marcia Meticcia della Solidarietà”. Domenica 23 agosto, al seguito delle bandiere dell’Italia, del Veneto, dell’Unione Europea e della Pace, un grande corteo ha percorso le vie di Portogruaro, gonfiandosi sempre di più grazie ai tanti curiosi che lungo la strada si sono uniti alla camminata non competitiva. Un’adesione inaspettata anche per gli stessi organizzatori, i volontari del Comitato “I ragazzi della palestra”.
Il serpentone si è snodato durante la mattinata attraverso il Centro Storico e, giunto davanti al Municipio, si è fermato per una foto di gruppo nella quale profughi ospitati presso l’Istituto superiore “Luzzato” hanno composto con delle grandi lettere la scritta “Grazie Portogruaro, i Ragazzi della Palestra”.
La manifestazione si è poi spostata verso l’Oratorio di Sant’Antonio. Qui si è svolta la cerimonia di restituzione alla parrocchia di S. Rita e alla comunità di due campetti, da calcio e basket. Abbandonati da tempo, gli stessi sono stati risistemati dai migranti che hanno tolto le erbacce, coperto le buche, segnato il terreno di gioco con gesso o pittura e ripristinato canestri e reti. «Siamo felici del lavoro svolto – hanno dichiarato i loro responsabili di gruppo – perché le persone di Portogruaro sono molto gentili con noi».
Sulla stessa lunghezza d’onda i commenti dei volontari. «La nostra è una città che vanta una lunga tradizione di solidarietà verso i più deboli e anche di apertura alle diverse culture. – hanno spiegato – Lo ha dimostrato anche questa volta perché sono stati centinaia i cittadini che hanno fatto o donato qualcosa per questi ragazzi».
Al taglio del nastro gli ospiti portogruaresi hanno intonato l’inno nazionale nella versione cantata dai “Piccoli Cantori di Milano” per l’inaugurazione dell’EXPO: «siam pronti alla vita, l’Italia chiamò».