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I frutti della terra

L’Udinese riconquista dopo sei anni i preliminari di Champions League, la città esplode nella felicità e si libera, per qualche giorno, della sua tipica diffidenza. Dopo poche ore giungono le prime voci di calciomercato che pongono al centro i movimenti in uscita dei vari gioielli bianconeri e promettono un’estate infuocata.

Parliamo però della natura di questo evento, di questo incredibile risultato: una squadra piccola, nobile ma dalle risorse limitate, supera le corrazzate fianziarie romane e la Vecchia Signora piazzandosi a ridosso delle prime della classe, esprimendo il miglior gioco, schierando il capocannoniere indiscusso della Serie A, lanciando giovani prima sconosciuti.

Qual è il segreto?

Nessuno può dirlo con certezza. Sono però evidenti tre elementi:

1) è stato scelto un allenatore che ha dato un’impronta sia tecnica che psicologica,

  • è riuscito a compattare un gruppo che l’anno scorso, aveva sfiorato la retrocessione,
  • ha rigenerato Sanchez che ha iniziato a giocare con e per la squadra facendo dei suoi dribbling un’arma letale e non più un inutile finezza.
  • la difesa è stata la vera sorpresa, grande concentrazione e costanza grazie ai “vecchi” e ai “nuovi” (Benatia),

2) non sono stati venduti i giocatori chiave:

  • Di Natale ha rifiutato l’offerta della Juventus e ha garantito quella pericolosità in attacco che ora sa di Europa,
  • Inler, vero fulcro della squadra, ha raggiunto la maturazione definitiva confermandosi una diga intelligentissima,
  • Sanchez, forse grazie a Guidolin e alla conferma di Di Natale, ha goduto dei tempi e modi corretti per crescere e maturare,

3) Il Friuli e la stessa “friulanità” espressa dai Pozzo,

  • una terra dove le pressioni sono assimilabili a quegli elementi naturali che fanno crescere un seme,
  • la concretezza ed il realismo che permette di guardare avanti con i piedi per terra,
  • l’affetto, critico, ma incondizionato della gente del “Friuli”,

Ci saranno anche altre cause che spiegano questa avventura finita così bene, ma le tre prese in considerazione denotano a sufficienza quanto il buon senso a volte paghi; basti pensare alla campagna acquisti 2010 delle inseguitrici dell’Udinese, le varie Lazio, Roma e Juventus, la cui somma si aggira sugli 80 milioni di euro, il doppio dell’intero fatturato della squadra di Guidolin.

Grandi squadre, maglie pesanti, milioni spesi ma fuori dall’Europa che conta.

Indossare una maglia leggera, specie il 22 maggio, non ha prezzo.

About Federico Gangi

Pubblicista iscritto all'albo Fvg dall'aprile 2013. Diplomato al liceo classico “J. Stellini”, laureato in Legge alla Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Trieste. Ideatore della Fedarmax e di Brainery Academy, co-fondatore e promotore del giornale on-line Il Discorso, di cui è direttore editoriale.

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