domenica , 29 Settembre 2024
Notizie più calde //
Home » Spettacolo » Arte e mostre » I PAESAGGI DI MARIO GIACOMELLI IN MOSTRA ALLA GALLERIA MODOTTI DI UDINE DAL 9 LUGLIO 2015
I PAESAGGI DI MARIO GIACOMELLI IN MOSTRA ALLA GALLERIA MODOTTI DI UDINE DAL 9 LUGLIO 2015

I PAESAGGI DI MARIO GIACOMELLI IN MOSTRA ALLA GALLERIA MODOTTI DI UDINE DAL 9 LUGLIO 2015

Ritrarre paesaggi per raccontare il dramma dell’esistenza. Le pieghe della terra fanno da contrappunto alle rughe delle mani e della fronte in un intreccio tra vita e natura. Si potrebbe presentare così il fil rouge del percorso artistico di Mario Giacomelli, fotografo marchigiano a cui è dedicata la nuova mostra in programma nella galleria Tina Modotti a partire da giovedì 9 luglio alle 18. L’esposizione dei Civici Musei, curata da Silvia Bianco e allestita in collaborazione con il Craf, rende omaggio a uno dei grandi maestri della fotografia del Novecento, capace di ribaltare completamente il punto di vista del neorealismo introducendo nelle immagini una nuova poesia tonale, onirica, realizzando racconti fotografici che escludevano inutili dettagli, nel contrasto esasperato della stampa. La mostra, allestita in occasione della rassegna Friuli Venezia Giulia Fotografia, presenta una selezione di quei paesaggi che Giacomelli ritrasse durante tutta la sua carriera, tratta dall’archivio di Luigi Crocenzi acquisito dal Craf.

07_07 mostra giacomelliNato nel 1925 a Senigallia, Mario Giacomelli si avvicinò al mondo dell’arte e fin da giovanissimo dipinse e scrisse poesie. Nel 1953 acquistò la sua prima macchina fotografica e il giorno di Natale scattò le sue prime fotografie tra le quali “L’approdo”, l’immagine di una ciabatta rotta trasportata da un’onda del mare, l’immagine con la quale decise di presentarsi come fotografo.
Lavorando in tipografia, Giacomelli conobbe l’avvocato Giuseppe Cavalli con cui fondò, nel 1954, il gruppo “Misa”. L’anno successivo la giuria del concorso di Castelfranco Veneto gli conferì il premio al miglior complesso di opere e Monti dichiarò “Apparizione è la parola più propria alla nostra gioia ed emozione, perché la presenza di queste immagini ci convinse che un nuovo e grande fotografo era nato”. Sempre nel 1955 cominciò a “raccontare” la sua prima storia: “Vita d’ospizio”, ad esporre in tutta Italia e a partecipare a numerosi concorsi.

Dal 1963 espose negli spazi più importanti del mondo: la Photokina di Colonia, il MOMA (1964) e il Metropolitan di New York (1967). È stato presentato alla Bibliothèque nationale de France (1972), al Victoria & Albert Museum di Londra (1975), al Visual Studies Workshop di Rochester (1979), a Venezia, Providence, Parma, Mosca, Arles, Amsterdam, Tolosa, Bologna, Londra, Rivoli, Empoli, Losanna e nella recente mostra di Roma.

Risale agli anni 1964-66 “La buona terra”, seguita da “Caroline Branson” del 1971-73, lavoro ispirato all’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters, poi “Presa di coscienza sulla natura” (1980-94), la grande serie dei paesaggi. Tra i lavori più recenti ricordiamo: “Il mare dei miei ricordi” (1991-94), “Io sono nessuno” (1994-95) su testi di Emily Dickinson fino ad arrivare a “Questo ricordo lo vorrei raccontare” (1998-2000) e “Bando” (1998-99). Mario Giacomelli si è spento nella sua casa di Senigallia il 25 aprile del 2000. La mostra sarà aperta a ingresso libero fino al 13 settembre il venerdì, sabato e domenica dalle 17 alle 20. Per informazioni: PuntoInforma 0432 414717.

About Redazione

Il discorso è composto da idee, parole, fatti ed esperienze con il fine di in-formare coscienze libere e responsabili. Le cose sono invisibili senza la luce, le parole sono vuote senza un discorso.

Commenti chiusi.

[fbcomments]
Scroll To Top