Torna in Friuli Venezia Giulia il Giro d’Italia con due tappe che potrebbero stravolgere la classifica della centesima corsa rosa, la Regione vedrà infatti transitare il Giro sulle sue strade venerdì 26 e sabato 27 maggio con la 19^ e la 20^ tappa. Dopo le valli del Torre e del Natisone interessate dalla carovana rosa lo scorso anno saranno Verzegnis e il Piancavallo le località da osservare quest’anno con attenzione visto che su quelle salite gli scalatori potranno sferrare il loro attacco puntando al risultato di rilievo. Anche la tappa successiva, la Pordenone – Asiago, con due salite impegnative (il Monte Grappa e la successiva ascesa a Foza) potrebbe essere decisive per la classifica finale in quanto sarà l’ultima possibilità per attaccare prima della passerella verso Milano dell’ultima tappa.
Il Giro, si sa, non è solo sport ma anche promozione turistica del territorio, la 19^ tappa darà quindi visibilità alla Carnia, al maniaghese ed alla montagna cara ai pordenonesi, il Piancavallo (dove terminerà la tappa). Ma torniamo per un attimo alla Carnia dove i concorrenti affronteranno la salita che conduce ai 955 metri di Sella Chianzutan percorrendo lo stesso tracciato, quello che dal Ponte della Landaia conduce a Sella Chianzutan, che verrà affrontato dai concorrenti iscritti alla 48^ cronoscalata Verzegnis-Sella Chianzutan e che si disputerà nei due giorni successivi, per l’occasione la E4RUN – organizzatrice dell’evento – ha ideato una sinergia con il passaggio del Giro: verranno quindi posizionate lungo il percorso le vetture più performanti che il giorno dopo parteciperanno alla competizione, dando così visibilità al suggestivo tracciato ed alla competizione stessa.
La 20^ tappa vedrà invece i concorrenti partire da Pordenone, una città che non mancherà di far sentire il suo calore ai “girini”, numerose le iniziative messe in atto dalle pubbliche amministrazioni e dai privati per celebrare il passaggio del Giro nel migliore dei modi e per lasciare un ricordo indelebile a chi il Giro lo vedrà di persona e per i milioni di spettatori che lo seguiranno collegati in diretta TV.
IL PERCORSO:
19^ TAPPA – VENERDI’ 26 MAGGIO: San Candido – Piancavallo (191 km)
Tappa di alta montagna con ampi tratti pianeggianti nella parte finale prima dell’ultima salita. Si parte da San Candido per la prima volta nella storia del Giro. Si superano il GPM del Passo di Monte Croce Comelico e Cima Sappada su strade mediamente ampie e in buono stato prima della lunga discesa fino a Tolmezzo. Segue il GPM di Sella Chianzutan e la discesa successiva dove si segnalano alcune gallerie con fondo in porfido (stato perfetto e buona illuminazione). Il percorso diventa pianeggiante fino a Aviano dove inizia la salita finale. Arrivo a Piancavallo che fu sede di arrivo e GPM nel 1998 (tappa vinta da Marco Pantani). Ultimi 15 km interamente in salita. Primi 10 km molto ripidi sempre attorno al 9% con punte del 14%. Al km 10.9 la strada spiana e scende leggermente per ricominciare a salire (si attraversa una galleria paravalanghe) con pendenze più moderate (max 8%). Ultimo km piuttosto articolato sempre leggermente a salire. Arrivo su ampia semicurva all’1.5% di 100 m, largo 6.5 m su asfalto.
20^ TAPPA – SABATO 27 MAGGIO: Pordenone – Asiago (190 km)
Tappa pianeggiante che parte da Pordenone (già quattro partenze e due arrivi nella sua storia) e che per 100 km si snoda attraverso le pendici delle Prealpi trevigiane (GPM sul Muro di Ca’ del Poggio). Dopo il TV di Feltre si affronta la salita al Monte Grappa (24 km di cui si ricorda la conquista della cima da parte di Nairo Quintana nel 2014 e Ivan Basso nel 2010) su strada a carreggiata stretta. Prima parte ripida con pendenze elevate seguita da una parte meno impegnativa con diverse contropendenze prima del GPM. Discesa molto lunga e molto impegnativa (26 km) con numerosi tornanti su strada di media larghezza. Si affronta quindi l’ultima salita a Foza (GPM inedito per il Giro con salita regolare al 7% con numerosi tornanti). Ultimi 15 km molto ondulati e ultimi 5 km dopo Gallio in leggera discesa fino ai 400 m. Strade ampie e ben pavimentate fuori degli abitati. Entrati in Asiago si incontrano rotatorie e spartitraffico. Ultima curva ai 450 m e rettilineo in leggera salita fino all’arrivo su asfalto largo 7 m.
Dario Furlan