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Il 12 ottobre a Palmanova: Mendelssohn, Brahms

Il 12 ottobre a Palmanova: Mendelssohn, Brahms

Forma, equilibrio e Pathos, il terzo colloquio di approfondimento della Stagione Sinfonica Conversando con Psiche

Polveriera Garzoni – Palmanova
Ore 18:00, ingresso libero

I colloqui di approfondimento della Stagione Sinfonica della Mitteleuropa Orchestra Conversando con Psiche, continuano giovedì 12 ottobre, alle ore 18, presso la Polveriera Garzoni di Palmanova, con un imperdibile appuntamento a ingresso libero intitolato Mendelssohn, Brahms – Forma, equilibrio e Pathos. L’incontro vedrà protagonisti il professore di Storia ed Estetica della Musica del Conservatorio “G. Tartini” di Trieste, Marco Maria Tosolini, come relatore e il Professore Emerito di Matematica finanziaria dell’Università di Udine, Flavio Pressacco, come ospite. Il colloquio sarà arricchito con suggestivi interventi musicali dal vivo a cura degli studenti del Conservatorio di Musica “G. Tartini” di Trieste.
In programma J. Brahms dai Tre Intermezzi op. 117 per pianoforte, con Stefano Cascioli al pianoforte, F. Mendelssohn da Sonata in fa min. per violino e pianoforte op. 4, con Valentina Pacini al violino e Stefano Cascioli al pianoforte.

Quasi alter ego dei precedenti autori, il secondo appuntamento prende in esame F. Mendelssohn (1809-1847) e J. Brahms (1833-1897), due personalità di straordinaria levatura, anche etica. La musica di Mendelssohn rispecchia la sua natura e la sua vita, la malinconia che può trasparirvi si ammanta di una luce soffusa, pacata, serena, che non si esime dal divenire ardente e luminosa quando si abbandona alla felicità del sogno e della fantasia con eccezione, forse, dell’ultimo quartetto (in fa minore, op. 80) detto “Tragico” pervaso di una allarmata espressione d’ansia quasi presagio di consapevolezza terminale.

In Brahms il ripiegamento intimistico diviene invece più accentuato, ma la malinconia che ne deriva diviene meraviglia e mai disperazione fatale. Si può affermare senza timore di essere smentiti che Mendelsshon e Brahms abbiamo anch’essi scavato nelle profondità dell’animo umano, ma che siano riusciti ad esprimere il sentimento del mal di vivere con toni più soffusi e sfumature meno drammatiche rispetto a tutti gli altri esponenti del Romanticismo musicale, accostandosi più al lato apollineo della mente e dell’arte che a quello dionisiaco.

Un incontro suggestivo e irrinunciabile per conoscere e comprendere meglio due grandi figure della storia della musica.

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