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Il 4 agosto a Forni Avoltri un irrinunciabile appuntamento con il suggestivo progetto il Suono di Pan n.10: Antichi riti – nuove musiche

Il 4 agosto a Forni Avoltri un irrinunciabile appuntamento con il suggestivo progetto il Suono di Pan n.10: Antichi riti – nuove musiche

Il 4 agosto, alle ore 20.45, la Sala del Cinema di Forni Avoltri si animerà con un sapiente mix di musiche e suggestioni con la decima edizione del Suono di Pan, finanziata dalla Regione Friuli Venezia Giulia e inserita all’interno del ricco cartellone di Carniarmonie.

Un progetto decennale costituito da seminari, laboratori e concerti in forma drammaturgica, il Suono di Pan è una riuscita iniziativa didattica sulla musica afroamericana e le sue origini africane sfociata nelle sue ultime edizioni in un vero e proprio music drama. “Il Suono di Pan n. 10” è infatti una nuova storia in musica, preceduta da una breve spiegazione del tema trattato a cura di Marco Maria Tosolini, autore e coordinatore del progetto.

Gli Orisha sono divinità del Pantheon di una delle maggiori, ricche ed articolate culture religiose del continente africano. Si tratta di una religione animista e politeista nata in epoca assai remota, nutrita di una storia antichissima. Corposi studi abbastanza recenti – documentati quanto avversati dal pensiero eurocentrico – dimostrano la sorprendente similarità fra l’Olimpo dei greci e il Pantheon della cultura religiosa yoruba (Africa subsahariana occidentale). Il tutto prende origine – secondo lo studioso Martin Bernal – dagli albori della civiltà egizia, all’epoca dell’antico regno, con faraoni molto scuri di pelle. Yoruba e un’altra dozzina di tribù-etnie sono state soggette alle deportazioni di schiavi verso le Americhe iniziata ai primi del XVI secolo e proseguita fino alla prima metà del XIX, per un totale di almeno 10.000.000 di individui. L’unica cosa che questi sventurati hanno potuto portare con sé sono stati i propri spiriti, le proprie divinità, i propri Orisha, custoditi gelosamente e disperatamente nelle loro anime, nelle loro memorie. L’attuale fenomeno della migrazione – con particolare riferimento alla direttrice Africa subsahariana verso Europa – invita in modo stringente ad una riflessione sulla necessità di conoscere aspetti storici, strutturali e profondi del sentire e del sapere di molte persone che cercano nuovi orizzonti per la sopravvivenza. L’unico modo per rapportarsi in modo equilibrato con un macro fenomeno oggettivamente problematico è conoscere le culture di provenienza dei soggetti migranti. IL SUONO DI PAN N. 10 – ANTICHI RITI, NUOVE MUSICHE si traduce così in un concerto drammatico che attraverso musiche dai grandissimi autori latini e afroamericani (solo un “bianco”!) che si sono espressi in vari stili quali Robert Johnson, Screamin’ J. Hawkins, Freddy King, Eric Clapton, Billy Holiday, Miles Davis, Herbie Hancock, Jimi Hendrix, Maceo Parker, Stevie Wonder, Carlos Santana fra gli altri. Il tutto sarà impreziosito dalle video creazioni di Lorena Cantarut e dalle musiche originali di Federico Màzzolo che permetteranno anche la comparsa di divinità invocate: queste si materializzeranno… sul palcoscenico? Di sicuro “on stage” ci saranno pregevolissimi musicisti: Barbara Errico e Margherita Baggi, voce, Jimi Barbiani, chitarra e voce, Marco Germini tastiere, Erik Tulissio, batteria, André Araujo, percussioni, Marco Maria Tosolini, batteria, chitarra, keytar e Paolo Viezzi, basso elettrico e direzione musicale. Ospite il virtuoso altosassofonista croato Luka Vrbanec.

Protagonista di questo concerto Marco Maria Tosolini con la Blu Mystic Band assieme ad attori e voci recitanti con supporto di ricche video composizioni e suggestivi effetti speciali.

Barbara Errico, lead vocals, Margherita Baggi, Francesca Giordano, vocals, Jimi Barbiani, guitar, lead vocals, Marco Germini, keyboards, Marco Maria Tosolini, drums, percussion, guitar, keytar, Erik Tulissio, drums, percussion, André Araujo, percussion, ritual devices, Paolo Viezzi, bass, band director, guest Luka Vrbanec, alto sax, con gli Orisha Ochosi, Oya, Obatala, Babalù Aye, senza dimenticare Federico Màzzolo, compositions, sound loops, videoart, Lorena Cantarut, videoart  eGiacomo Foti, video, stagemaster saranno le “immagini” e i suoni dell’opera. Un appuntamento irrinunciabile per farsi travolgere dalla musica e riflettere.

C.L.

About Carlo Liotti

Giornalista Pubblicista iscritto all'Albo dei giornalisti da Aprile 2013. Dottore in Scienze e Tecnologie Alimentari. Appassionato di fotografia e di viaggi, capo redattore de ildiscorso.it, reporter/collaboratore per altri canali di comunicazione.

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