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IL GENSITO DI PADRICIANO INSERITO NEL PIANO REGOLATORE REGIONALE

IL GENSITO DI PADRICIANO INSERITO NEL PIANO REGOLATORE REGIONALE

Il gensito  di Padriciano, accolta la mozione di Tiziana Cimolino (PD) per la suatutela. Il sito di interesse geologico, tra i più importanti a livello regionale, è stato inserito nel piano regolatore generale: finora sconosciuto ai più e non evidenziato, potrà così essere finalmente valorizzato inserendolo in un percorso naturalistico. Accolta anche l’integrazione alle norme tecniche di attuazione del piano che consentirà la tutela pure di tutti i geositi presenti sul territorio comunale.

Buone notizie per il geosito di Padriciano 504 e per tutti gli altri geositi presenti sul territorio comunale. Il sito di interesse geologico è stato integrato infatti nel piano regolatore grazie a una mozione presentata dal consigliere comunale del Pd Tiziana Cimolino. Grazie alla stessa mozione, è stata introdotta al piano regolatore anche un’integrazione alle norme tecniche di attuazione affinché tutti i geositi presenti sul territorio comunale vengano tutelati. Soddisfazione per questo risultato viene espressa da Cimolino: “Grazie alla mozione da me presentata e accolta – spiega Cimolino -, il geosito di Padriciano è stato integrato nel piano regolatore e contestualmente c’è stata anche un’integrazione dell’articolo 51 delle norme tecniche di attuazione del Prg, affinché tutti i geositi vengano tutelati”. “Si tratta – aggiunge Cimolino – di un ottimo risultato che guarda anche alle generazioni future e salvaguarda una memoria storico-geologica: così ci sarà qualcuno che anche tra 50 e più anni potrà vederlo e, per fortuna, non saprà mai che avremmo rischiato di perdere questa importantissima testimonianza geologica”. “Quella del geosito di Padriciano – prosegue Cimolino – è un’area aperta al pubblico che si trova a lato di una strada che, senza tale integrazione al Prg, rischiava di poter essere asfaltata. Fino a questo momento, l’area non appariva né recintata né protetta in alcun modo. Solo pochi studiosi ne erano a conoscenza e, non essendo evidenziata, potevano riconoscerla tra la natura circostante. Questa integrazione – riprende Cimolino – ne consentirà invece la valorizzazione e ne permetterà l’inserimento in un percorso naturalistico che racconterà la storia del territorio. Finalmente anche il geosito di Padriciano potrà assurgere al ruolo che gli compete, in quanto è una delle tipologie più importanti a livello regionale dov’è possibile riconoscere il passaggio tra le varie ere geologiche al pari del sito del dinosauro Antonio e delle altre interessanti testimonianze presenti sul Carso Triestino”.
Il termine geosito è la forma abbreviata di sito geologico o sito di interesse geologico. La definizione più comune è quella proposta da Wimbledon et al. nel 1996, secondo cui un geosito può essere qualsiasi località, area o territorio in cui è possibile definire un interesse geologico-geomorfologico per la conservazione. Il Gruppo di lavoro che coordina l’attività di ricerca per i paesi del Nord Europa ha ulteriormente precisato che un geosito è un’area o una località che rappresenta in modo esemplare eventi geologici, geomorfologici e regionali; la storia, lo sviluppo e i rapporti geologici, rivestendo la funzione di modelli a livello globale o per un’ampia fascia di territorio. Similmente, il Centro di Documentazione dei Geositi di Genova li interpreta come un elemento di pregio scientifico e ambientale del patrimonio paesaggistico. I geositi forniscono quindi un contributo indispensabile alla comprensione scientifica della storia del territorio in cui sono inseriti, ma rivestono anche una notevole importanza dal punto di vista del paesaggio così come del richiamo culturale, della didattica, della ricreazione, della biodiversità e dell’economia. Secondo il Centro sono quindi beni naturali non rinnovabili che rappresentano una risorsa che va studiata e censita come componente del paesaggio da proteggere e salvaguardare.
L’azione della Cimolino si inserisce nell’alveo dell’interesse per i geositi manifestato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia (passaggio tratto da divulgazione geosite fvg): “Ma il nostro futuro è rappresentato dal pubblico più giovane a cui occorre rivolgersi con un linguaggio e una metodologia ben diversa, così, grazie al programma nazionale INFEA (INFormazione Educazione Ambientale), per stimolare anche i più piccoli, sempre entusiasticamente meravigliati di tutta la natura, è stata proposta un’attività di educazione e conoscenza sull’evoluzione geologica e morfologica del territorio regionale attraverso la lettura dei geositi. In particolare per gli alunni dell’ultima classe delle Scuole primarie, è stato creato un libro illustrato intitolato “Quattro passi nella geologia del Friuli Venezia Giulia” che illustra come si sia formata la nostra regione e quali ne siano gli “indizi”, corredato da un”GeoGioco” il cui svolgimento si snoda sulla cartografia regionale e dove le diverse caselle rappresentano i vari geositi”.

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