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IL PROCESSO DELLA RISIERA DI SAN SABBA. TRIESTE 1976”.

“GIORNO DELLA MEMORIA 2013”. MERCOLEDI’ 30 GENNAIO, ALLE ORE 17.30, INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA “TESTIMONI GIUDICI SPETTATORI:

Nell’ambito delle iniziative previste per il “Giorno della Memoria”, sarà inaugurata mercoledì 30 gennaio, alle ore 17.30, nel Civico museo della Risiera di San Sabba, la mostraTestimoni Giudici Spettatori: il processo della Risiera di San Sabba, Trieste 1976”. Realizzata da Associazione nazionale ex deportati di Trieste, Istituto regionale per la storia del movimento di Liberazione nel Fvg, Biblioteca nazionale slovena e degli studi, Sezione storica Narodna in študijska knjižnica, Odsek za zgodovino, Civico museo della Risiera di San Sabba, la mostra sarà visitabile liberamente fino al 2 giugno.Curata da Franco Cecotti e Dunja Nanut, la mostra ricostruisce la vicenda del processo contro i crimini compiuti all’interno della Risiera di San Sabba celebrato al tribunale di Trieste tra febbraio e aprile 1976, processo che ebbe risonanza nazionale e internazionale. La rassegna espositiva intende così ricordare l’azione civile dei tanti testimoni che, con coraggio e con enorme sforzo emotivo, hanno rievocato esperienze estreme di cui furono testimoni o protagonisti, e di cui molti loro parenti furono vittime. Il processo per i crimini compiuti alla Risiera di San Sabba, nel periodo dell’occupazione nazista dal settembre 1943 all’aprile 1945, venne celebrato presso il tribunale di Trieste tra febbraio e aprile 1976. Il processo fu un evento rilevantissimo: si svolse dopo un lungo periodo di silenzio giudiziario sui crimini nazisti in Italia, che avevano avuto una prima sanzione nei procedimenti contro Herbert Kappler (Roma 1948) e contro Walter Reder (Bologna 1951). L’azione giudiziaria avviata dalla Corte d’Assise di Trieste nel 1976 contribuì a fare chiarezza sui crimini commessi dall’occupante tedesco, nella Zona di Operazione Litorale Adriatico, nei confronti della resistenza partigiana e di ebrei in attesa della deportazione verso i campi di sterminio, nonché contro persone estranee a qualsiasi attività antitedesca. Le immagini del processo in mostra sono opera del fotografo Mario Magajna, del quotidiano sloveno di Trieste «Primorski Dnevnik». Quelle proposte sono conservate nell’Archivio fotografico dell’Aned, sezione di Trieste; altre fotografie provengono dal Fondo Bubnič, dell’Archivio Nšk – Biblioteca nazionale slovena e degli studi, Sezione storica, Narodna in študijska knjižnica, Odsek za zgodovino, e dall’Archivio fotografico dell’Irsml-FVG, Istituto regionale per la storia del movimento di Liberazione nel Fvg di Trieste. Il processo per i crimini commessi alla Risera di San Sabba iniziò il 16 febbraio 1976 davanti alla Corte d’Assise di Trieste presieduta da Domenico Maltese; giudice a latere fu Vincenzo D’Amato, pubblico ministero Claudio Coassin. Gli avvocati coinvolti nel processo furono 30, in rappresentanza di 60 parti civili. La gabbia degli imputati rimase vuota in quanto i due imputati non poterono venire estradati dato che gli accordi italo-tedeschi prevedevano tale istituto solo per i crimini commessi dopo il 1948, senza contare che uno – Augusti Dietrich Allers – morì nel 1975. L’altro, Joseph Oberhauser, continuò a vivere indisturbato a Monaco lavorando in una birreria fino alla morte avvenuta nel 1979. Hans Dietrich Allers (1910-1975), avvocato, iscritto al Partito nazionalsocialista tedesco e membro delle SS, aveva partecipato come militare (51º Reggimento di Fanteria) alla guerra in territorio francese (1940) e poi nel territorio del Governatorato Generale di Polonia. Per alcuni mesi aveva lavorato alla Cancelleria del Führer, come giurista, e dal 1941 fu attivo a Berlino, nella Tiergartenstrasse 4 (sede dell’Aktion T4, programma di sterminio sistematico di disabili nel III Reich che determinò la morte di 80.000 persone). Giunse a Trieste nella primavera del 1944, quale Comandante dell’Einsatzkommando Reinhard, in sostituzione di  Christian Wirth, ucciso dai partigiani. Joseph Oberhauser (1915-1979) giunse a Trieste nel settembre 1943, con il grado di sottufficiale, ottenuto per l’attività svolta nel Lager di Belzec (Polonia) quale membro dell’Einsatzkommando Reinhard, addetto all’eliminazione di ebrei. In precedenza aveva lavorato nelle località di Grafeneck, Brandenburg e Bernburg, centri destinati all’eutanasia (Aktion T4). A Trieste divenne comandante della Risiera di San Sabba in sostituzione di Gottlieb Hering. Davanti alla Corte sfilarono 174 testimoni, i sopravvissuti alla Risiera di San Sabba e i parenti delle vittime, costituitesi parte civile; cinque storici: Enzo Collotti, Tone Ferenc, Mario Pacor, Galliano Fogar e Teodoro Sala. Le deposizioni dei membri dell’Einsatzkommando Reinhard, acquisite dai giudici tedeschi in Germania, vennero lette in aula per la loro rilevanza processuale. Il 29 aprile 1976 la Corte emise la sentenza: il procedimento contro Dietrich Allers venne dichiarato nullo per avvenuta morte dell’imputato, mentre Joseph Oberhauser fu condannato all’ergastolo in contumacia. La condanna venne confermata dalla Corte d’appello nel 1978. Con la direzione di Maria Masau Dan, direttore dei Civici musei di storia ed arte di Trieste, la mostra si snoda attraverso un progetto di allestimento ideato da Francesco Fait, curatore del Civico museo della Risiera di San Sabba, che prevede la ricostruzione sobria ma efficace dell’aula del Tribunale della Corte d’Assise di Trieste. Nel percorso espositivo vengono anche ricordate alcune figure centrali per la genesi e la gestione del processo, come il giornalista del «Primorski Dnevnik» Albin Bubnič, instancabile ricercatore delle vicende e delle biografie delle persone massacrate in Risiera, Sergio Serbo, il magistrato che ebbe il merito di avviare l’istruttoria che rese possibile il rinvio a giudizio davanti al tribunale ordinario di August Dietrich Allers e Joseph Oberhauser e infine Domenico Maltese, che fu il Presidente della Corte. La mostra, a ingresso gratuito, sarà visitabile tutti i giorni, festivi compresi, con orario continuato dalle ore 9.00 alle ore 19.00.

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