Leo è un ventottenne orfano, rider/portapizze per la società DreamEat.
Leo da piccolo era un naziskin incallito con la forte passione per i puzzle e i film e le canzoni Disney.
Leo vive in casa con l’affettuosa e curiosa nonna Armida.
Leo lotta con se stesso e i suoi impulsi repressi e si rapporta con la voce di Alex (versione maschile dell’intelligenza artificiale Alexa) che lo aiuta a scoprire un mondo diverso e il suo orientamento sessuale.
Leo, come la principessa Elsa di Frozen, cerca di accettare se stesso:: “Può sembrare un salto enorme ma io lo affronterò. Non è un difetto, è una virtù, e non la fermerò mai più. Nessun ostacolo per me, perché d’ora in poi troverò la mia vera identità e vivrò, sì, vivrò per sempre in libertà…”.
Poi accade che Alex, pur essendo intelligenza artificiale, si innamora di Leo. La nonna tenta di capire cosa sta accadendo. Solo alla fine si scoprirà come andrà a finire la ricerca di Leo su se stesso e il suo rapporto con Alex.
Lo spettacolo è un dialogo semicomico a tre ma che “fisicamente” non si incontrano mai: un esempio di teatro classico e nuove tecnologie ai tempi del coronavirus.
Il rider, la nonna e l’Intelligenza Artificiale, fa parte della “Trilogia sulle Intelligenze Artificiali” di Giuseppe Nicodemo ed è il secondo spettacolo dopo Il Bonsai hai i rami corti, già presentato a Fiume nel 2020 e che andrà in scena al Teatro Miela il 19 novembre prossimo. Prodotto NHK “Ivan pl. Zaijc” – Dramma Italiano per arrivare l’anno prossimo alla coproduzione tra il Dramma italiano di Fiume e Bonawentura,
Il terzo e ultimo spettacolo sarà Il wellness delle intelligenze: le intelligenze artificiali dialogheranno a debita distanza, distese sui lettini di un centro wellness. Cosa penseranno Alex e Alexa, le terribili e tormentate intelligenze artificiali, quando non lavorano e non parlano oppure quando vengono interpellate dai loro “padroni”?
Con un sorriso sulle labbra ci si interroga su quali potranno essere i nuovi rapporti tra esseri umani e intelligenze artificiali: cosa vuol dire la comunicazione apparentemente univoca con questi strumenti? quando un monologo interiore o un soliloquio diventano dei dialoghi con qualcosa che è altro da noi? Le intelligenze artificiali sono una proiezione di noi stessi o siamo noi che veniamo plasmati da loro?
organizzazione: Bonawentura
Informazioni e prenotazioni: [email protected], tel. 040365119 da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 17.00. E’ gradita la prenotazione.