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Il Tulsa Ballet “MASTER OF DANCE” AL TEATRO ROSSETTI IL 30 MAR. POI AD UDINE E GORIZIA

Il Tulsa Ballet “MASTER OF DANCE” AL TEATRO ROSSETTI IL 30 MAR. POI AD UDINE E GORIZIA

L’eclettismo del repertorio e degli stili, la rigorosa perfezione tecnica dei danzatori, la loro fresca espressività, la profonda cura di ogni dettaglio: sono le qualità che hanno imposto la compagnia americana del Tulsa Ballet a livello internazionale.
Un assieme multiculturale di impeccabili danzatori che mercoledì 30 marzo alle 20.30 approdano sul palcoscenico del Politeama Rossetti, nell’ambito del festival TS Danza 2.0 promosso dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, quindi saranno il 31 marzo al Teatro Nuovo Giovanni da Udine e il 3 aprile al Teatro Verdi di Gorizia.

La storia del Tulsa Ballet ha inizio nel 1956, quando Roman Jasinski e Moscelyne Larkin – marito e moglie – e la musicista Rosalie Talbott, hanno condiviso un progetto artistico e fondato il Tulsa Ballet Theatre con l’idea di fondere danza classica al teatro.

10_Classical Symphony 2nd cast POSSOKHOV

10_Classical Symphony 2nd cast POSSOKHOV

Ballerini di fama internazionale e formati nella più rigorosa tradizione russa, Jasinski e Larkin hanno impostato la compagnia nel segno dell’eccellenza artistica, una base coltivata per decenni.
Nell’Oklahoma, dove opera e ha sede. oggi il Tulsa Ballet si avvale di un assieme di 29 danzatori professionisti altamente qualificati che provengono da 14 Paesi diversi. È guidato dall’italiano Marcello Angelini, un direttore artistico la cui opera è stata fondamentale per portare l’assieme a elevati risultati artistici e soprattutto ai riconoscimenti sul piano internazionale.

Masters of Dance è il titolo che il Tulsa Ballet ha scelto per lo spettacolo in scena al Politeama Rossetti, alludendo ai tre celebri e stimati coreografi che lo determinano. In programma infatti si succedono tre splendidi momenti di danza che portano in luce tutta la versatilità e le doti del Tulsa Ballet: Classical Symphony, una coreografia di Yuri Possokhov, Petit Mort coreografato da Jiří Kylián ed infine l’energico Rooster, nella coreografia di Christopher Bruce.

imagePresentata per la prima volta nel 2013 da questo assieme, Classical Symphony su musiche di Prokofiev si apre con un assolo maschile, mentre poi il resto del balletto segue la partitura con impressionanti e particolari combinazioni di passi, derivate dalla tradizione classica ma declinate secondo sensibilità moderna. Lavoro magistrale, fra i più significativi degli ultimi cinquant’anni, è un esempio di pura fisicità spinto fino all’estremo ed esaltato con grande eleganza dai danzatori: «È un lavoro neoclassico di inconsueta bellezza e di esplosiva energia – commenta il direttore artistico del Tulsa Ballet, Marcello Angelini – probabilmente uno dei lavori più impegnativi per sette coppie di danzatori che io abbia visto da dieci anni a questa parte».

La coreografia successiva, Petite Mort, è uno dei capolavori di Jiří Kylián che lo ha concepito quale omaggio nel secondo centenario della morte di Mozart – sulle cui musiche è danzato – e presentato al Festival di Salisburgo del 1991. Il termine francese “la petite mort” (la piccola morte) sottolinea il momento culmine di un incontro appassionato: si tratta dunque un balletto avvincente, audace e molto sensuale, in cui i corpi dei ballerini sembrano quasi sculture viventi. Nella coreografia sono presenti sei uomini, sei donne, costumi barocchi e sei spade da scherma che sembrano, in molte maniere, le vere partner dei danzatori. «Jiří Kylian – secondo Angelini – è uno dei grandi maestri del ventesimo secolo: ha creato un nuovo vocabolario nella danza, una vera evoluzione del balletto classico dalla pura bellezza a un dialogo con il nostro attuale senso estetico, ispirando generazioni di coreografi in tutto il mondo. È stato interpretato dalle più grandi compagnie».image

Dopo i seducenti abbandoni di Kylian, la serata chiuderà con una vera, potente sferzata di energia: quella di Rooster creato da Christopher Bruce su otto celeberrime canzoni dei Rolling Stones. Si va da Not Fade Away a Sympathy for the Devil e naturalmente non poteva mancare Little Red Rooster. Un omaggio a Mick Jagger e al suo gruppo che ha debuttato nella stagione 2013-2014 proprio nella sede del Tulsa Ballet, in Oklahoma.

Lo spettacolo del Tulsa Ballet va in scena alla Sala Assicurazioni Generali soltanto il 30 marzo alle 20.30 inserito nell’ambito del festival TSDanza 2.0 promosso dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.

Per i posti ancora disponibili ci si può rivolgere presso tutti i punti vendita dello Stabile regionale, i consueti circuiti o accedere attraverso il sito www.ilrossetti.it alla vendita on line.
Ulteriori informazioni al tel 040-3593511.

About Andrea Forliano

Nato a Bari il 22/05/1978,vive a Trieste,di formazione umanistica sta completando il corso di laurea in Storia indirizzo contemporaneo,è da sempre appassionato di storia,viaggi,letteratura,politica internazionale e in costante ricerca di conoscere nuove culture.Inoltre segue l'attualità,il calcio,il cinema e il teatro

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