In una Conferenza stampa tenutasi stamattina all’interno del caffè Rossetti, dopo l’introduzione del Presidente del politeama Milos
Budin, il Direttore Artistico Franco Però illustra la prossima programmazione riguardo gli eventi del Teatro,sono seguiti gli interventi del rappresentante del CRTrieste e dell’attore Alessandro Mizzi ,capocomico del Pupkin Kabarett. Un tessuto prezioso e complesso in cui s’intreccia una ricca varietà di istanze culturali: è questa l’immagine del territorio cui il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia fa riferimento, racchiudendo in sé le anime di una città – Trieste – e di una regione dalla storia complessa, in cui trovano contatto i mondi della Mitteleuropa, del Levante, dei Balcani… Ne risulta una dimensione unica sul piano della commistione di storia, culture, tradizioni, comunità. «È in queste culture, in questi mondi, che un progetto artistico deve trovare la sua prima ragion d’essere». Sono le parole di Franco Però,Nelle produzioni , scelte contemporanee e volte all’area mitteleuropea, collaborazioni con il territorio e valorizzazione delle sue potenzialità. Lo Stabile regionale punta a farsi dunque portavoce della complessità e ricchezza del territorio, guardando al mondo ex asburgico e a quello di lingua tedesca, al Mediterraneo orientale e all’ovest linguisticamente legato alla Venezia Giulia… Il che – ha spiegato il direttore – non significa chiudersi ad altri stimoli che possono arricchire la programmazione, bensì tenere conto in ogni proposta di tali dati, delineare con coerenza la ricerca.
Le novità da marzo, con “Il metodo” di Galceran in collaborazione col teatro “La Contrada”e dello spettacolo su Podrecca dai 3 ai 93 di Barbara Della Polla ed Ennio Guerrato. Con la seconda produzione nuova proposta sarà dunque incentrata proprio su un autore fra i più interessanti nel panorama nazionale, il bolzanino Roberto Cavosi. ROSSO VENERDÌ questo il titolo dello spettacolo – ha un’affascinante struttura drammaturgica, di “monologo a più voci”: intreccia diversi flussi di coscienza che si compongono in una storia attuale, di uomini e donne con i loro peccati, le imperfezioni, i sogni, le fragilità. Attori di una Passione contemporanea. Lo spettacolo, che sarà diretto da Igor Pison – regista triestino molto applaudito nel recente allestimento di Trieste, una città in guerra – sarà interpretato dagli attori del “nucleo stabile” che il direttore Però impegnerà continuativamente nell’attività del Teatro.
. Debutta al Mittelfest 2015 la prima produzione firmata da Franco Però, che da poco ha preso il posto di Antonio Calenda alla conduzione artistica del Rossetti,“Das Vermachtnis di Schnitzer, con Stefania Rocca e Franco Castellano :inaugurerà la prossima stagione al Rossetti.
Verrà approfondita , inoltre, la figura del grande artista di origine Friulana con un altro momento portante della prossima stagione, anticipato da Franco Però, riguarda la figura di PIER PAOLO PASOLINI: al grande intellettuale di origini friulane, di cui proprio nel 2015 ricorre l’anniversario della morte, sarà dedicato un articolato progetto, naturalmente non ancora definito in tutti i dettagli. Per ora è possibile annunciare che a novembre verrà ripreso l’applaudita produzione UNA GIOVINEZZA ENORMEMENTE GIOVANE, di Gianni Borgna con Roberto Herlitzka e la regia di Antonio Calenda, mentre è in preparazione un nuovo importante allestimento di PORCILE per la regia di Valerio Binasco di cui lo Stabile regionale sarà coproduttore con il Teatro Metastasio/Stabile della Toscana: il debutto nazionale si terrà nella prestigiosa cornice del Festival dei Due Mondi di Spoleto. Attorno a questi due significativi spettacoli si incardinerà un programma di approfondimenti, letture, proiezioni di documenti legati a Pasolini che rappresenteranno per la regione un’opportuna proposta di riflessione sullo scrittore. Pierpaolo Pasolini, come parte di un progetto non ancora definito. Continuerà la collaborazione con il Teatro Sloveno,dopo il successo di” Trst,Mesto vVojni/Trieste una città in guerra”,che andrà in scena anche nei Palchi Scenici della Slovenia. Ugualmente, si rinnoverà la sinergia già in atto su più piani, con la Cooperativa Bonawentura/Teatro Miela e si avvierà una inedita intesa con la Civica Accademia Nico Pepe di Udine. Un graditissimo ritorno sarà poi quello di ARTEMISIA GENTILESCHI scritto e diretto da Lino Marrazzo e interpretato dagli ottimi Fulvio Falzarano e Silvia Siravo: lo Stabile ne assume la produzione e lo ripropone alla Sala Bartoli dall’8 al 12 marzo, indotto anche dalla grande richiesta delle scuole e del pubblico che ha esaurito completamente la disponibilità di posti nelle rappresentazioni programmate a ottobre scorso. Una rilevante novità, infine, riguarderà la programmazione della DANZA: a partire da marzo infatti nascerà un FESTIVAL dedicato alla danza, che nel 2015 coinvolgerà i grandi titoli internazionali già programmati nella stagione (dal Gala del New York City Ballet, alla punta di diamante di Biancaneve con il Ballet Preliocaj, alla Hubbard Street Dance Chicago) a cui si intrecceranno proposte di compagnie più piccole ma ugualmente interessanti e declinate alla contemporaneità, altrimenti difficilmente programmabili nella stagione istituzionale. Un arricchimento, dunque – questo del Festival dedicato alla danza – che prende il via nel 2015, a dieci anni dalla prima “proposta strutturata”, programmata dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. Si è ritenuto che i tempi fossero maturi per offrire a Trieste, e al territorio di riferimento, un vera e propria rassegna che con cadenza annuale, si proporrà a primavera. Una rassegna destinata a crescere, a incentivare il dialogo con i Paesi vicini sia a livello di programmazione che di attrazione del pubblico, a offrire proposte d’alto livello. Per il 2015 la programmazione è quasi completamente definita: il festival si terrà dal 10 marzo al 24 aprile e prevederà, fra le altre cose, il coinvolgimento della Compagnia AREAREA di Udine e di ACTIS DANCEPROJECT FESTIVAL, associazione triestina che opera in diversi campi artistici con spettacoli e performances di teatro e di danza. Non si realizzerà l’idea , più’ volte rimbalzata, il progetto con la fusione col Teatro Stabile Udine per un unico teatro Stabile Regionale, ma sarà si lavorerà in maniera significativa per far inserire il Politeama Triestino come uno dei maggiori poli culturali del Nostro Paese.
Andrea Forliano