Che cosa è l’ uomo ? Un inconro. La vita dell’ individuo consiste nell’ incontro dell’ altro, si costituisce come un tentativo di non limitabile auto-vita solo per mezzo dell’ incontro. Siamo il sé reale attraverso ideali e mete e isieme siamo e il sé ideale come percezione del proprio comportamento rispetto agli standard di riferimento. Cosi l’ incontro è vissuto come reciprocamente come evento esistenziale diverso naturale indivituale conservazione di sé.
Ho detto alla mia anima di stare ferma,
e di stare ad aspettare senza sperare.
Perché sperare sarebbe sperare la cosa sbagliata;
Di stare ad aspettare senza amore.
Perché l’amore sarebbe amore per la cosa sbagliata;
Ma resta ancora la fede.
Ma fede e amore e speranza sono tutte nell’attesa.
Aspetta senza pensare,
perché non sei pronto per pensare.
E allora l’oscurità sarà luce,
e l’immobilità danza….
per andar via da dove non siete, per arrivare là,
dovete fare una strada nella quale non c’è estasi.
Per arrivare a ciò che non sapete
dovete fare una strada che è quella dell’ignoranza.
Per possedere ciò che non possedete
dovete seguire la via della rinuncia al possesso
Per arrivare a quello che non siete
dovete andare per la strada nella quale non siete.
E quello che non sapete è la sola cosa che sapete
E ciò che avete è ciò che non avete
E dove siete è là dove non siete.
(Thomas Stearns Eliot, 1888-1965 – Quattro quartetti)
Muore ogni desiderio nella sua esecuzione. Nei limiti posti della sematica del nostro linguaggio (questi posti della sematica, sono insieme anche i confini del nostro mondo come diceva Ludwig Wittgenstein) è più coerente dire che non esiste il desiderio piuttosto che esiste desiderio. Secondo Jacques Lacan il desiderio “è una metonimia, anche se l’uomo se ne fa beffe”. Anche possiamo dite secondo pensiero di Jacques Lacan che Il desiderio è una metonimia in quanto si colloca nello scarto tra domanda e bisogni, tra il simbolico e il corpo. Cosi l’ uomo è il significato della relazione o l’ incontro come modo in atto il quale si costituisce l’ esistenza degli esistenti ma anche il desiderio è mondo di inteccio causale.
Niente fuori del desiderio, niente fuori dell’ incontro. Sono prologhi della vita. Metamorfosi continue dell’ uomo. Desiderio e incontro sono poesie del reale è la mercè della verità più potente che redica un posto nella nostra storia che vengono alla luce nel momento in cui si autodefiniscono come domanda. Vengono come una conoscenza vana ma sono impenetrabili nudità della forma della nostra vita per sfogliare l’ attimo.
Incontro
Queste dure colline che han fatto il mio corpo
e lo scuotono a tanti ricordi, mi han schiuso il prodigio
di costei, che non sa che la vivo e non riesco a comprenderla.
L’ho incontrata, una sera: una macchia più chiara
sotto le stelle ambigue, nella foschia d’estate.
Era intorno il sentore di queste colline
più profondo dell’ombra, e d’un tratto suonò
come uscisse da queste colline, una voce più netta
e aspra insieme, una voce di tempi perduti.
Qualche volta la vedo, e mi vive dinanzi
definita, immutabile, come un ricordo.
Io non ho mai potuto afferrarla: la sua realtà
ogni volta mi sfugge e mi porta lontano.
Se sia bella, non so. Tra le donne è ben giovane:
mi sorprende, e pensarla, un ricordo remoto
dell’infanzia vissuta tra queste colline,
tanto è giovane. È come il mattino. Mi accenna negli occhi
tutti i cieli lontani di quei mattini remoti.
E ha negli occhi un proposito fermo: la luce più netta
che abbia avuto mai l’alba su queste colline.
L’ho creata dal fondo di tutte le cose
che mi sono più care, e non riesco a comprenderla.
Lavorare stanca (Einaudi, 2001)
Il desiderio non ha il carattere del bisogno, ma solo il significato di domanda, anche l’ incontro è l’ operazione naturale che soddisfa il bisogno della comunicazione.
ATENE, Apostolos Apostolou. Scrittore e Professore di filosofia.