FIRENZE – Sussi e Biribissi anno 1902 e La Compagnia delle Seggiole. Teatro Reims 6 gennaio 2016 e Collodi Nipote. Minimo comune denominatore: Firenze e il suo centro nel mondo. Prima di diventare buoni lettori, è necessario allenarsi all’ascolto e se locuzioni esclamative e voci onomatopeiche riempiono la sala, allora siamo pronti a seguire in un varco improbabile il gatto Buricchio fino al centro della terra. Facile a dirsi quanto affascinante da farsi.
“Senti, Buricchio, se tu devi entrare in un buco, c’entri quando la terra è a zenit, o quando è a nadir? — Questa è bella ! — esclamò il gatto ridendo — io c’entro quando mi fa comodo” .
Marcello Allegrini, Fabio Baronti, Luca Cartocci, Luca Marras, Claudio Spaggiari e Sabrina Tinalli vivono una lettura drammatizzata che tiene accesa la fantasia di grandi e piccini. Nell’allestimento di Daniele Nocciolini, la regia e l’adattamento narrativo sono di Claudio Spaggiari, le suggestioni musicali di Vanni Castori.
La mano che disegna di Nicola Fontanelli, l’ambiente che si crea è anima mundi.
“C’era lassù, nel cielo nero, una luna bella, rotonda, un po’ giallina, che sembrava proprio una frittata uscita allora allora dalla padella. Dappertutto un silenzio così profondo che si sarebbe sentita una mosca ronzare, se proprio in quel momento avesse avuto la compiacenza di fare una volatina.”
Semplicità, efficacia e magia non tradiscono il testo integrale di Paolo Lorenzini, la fiaba arriva in sala con il privilegio di vedere dal vivo come e quando i caratteri dei personaggi scivolano nei corpi degli attori.
“Buricchio non era un gatto come gli altri. Aveva il muso da gatto, le zampe da gatto, il pelo da gatto, la coda da gatto, ma discorreva meglio di un cristiano salato e battezzato”, chissà in quanti avranno spiato il volto in penombra del suo interprete che, in piedi davanti al leggio, “miagola” irriverente nella storia di due ragazzini che attraversano il tempo e lo spazio sotterraneo della vita. La spinta iniziale è la curiosità che ha generato in loro un buon testo di lettura: “Viaggio al centro della terra” di Jules Verne. Da un cratere dell’Islanda, alle fogne fiorentine, dal fantastico all’assurdo. L’ironia della realtà è tutta spiegata, schierata, attraverso i disegni animati dei luoghi simbolo di una Firenze non idealizzata, ma concreta e riconoscibile anche dai più piccoli. Tanta identità cittadina, moltissimi sorrisi, e grande professionalità, fanno di questo lavoro che attiva tutti i sensi, un’opportunità di crescita da non perdere.
Te lo dicevo io che tu sei un gatto che vale un Perù. Buonanotte, Buricchio !— Buonanotte, padroncino Biribissi. —