Mercoledì la Camera ha approvato 316 a 302 la nuova legge finanziaria seguendo le indicazioni della Bce. Nella confusione per i vari testi proposti e poi cambiati dal governo, salta all’occhio l’approvazione dell’ordine del giorno proposto da Domenico Scilipoti, uno dei “responsabili” che infoltirono la maggioranza, che prevede la possibilità di nuovi condoni fiscali ed edilizi. Inoltre sono passate le proposte dell’ex ministro Pd Cesare Damiano di rivedere assieme alle parti sociali il nodo della flessibilità del lavoro, di Fli per l’introduzione dell’Ici sugli immobili commerciali della Chiesa. Si fa notare che sono ordini del giorno che impegnano il governo a trattare il tema, non si tratta quindi di norme approvate a riguardo ma di forti prese di posizione.
Arriviamo alla legge di stabilità, importantissima per garantire all’Italia la credibilità necessaria a livello europeo e internazionale. In sintesi le novità principali:
IVA AL 21%: vale 12 miliardi di euro
AGEVOLAZIONI FISCALI: possibile taglio dal 5 al 20%: varrebbe 20 miliardi di euro.
PREVIDENZA: dal 2014 l’anzianità delle donne per la pensione sale a 65 anni.
LAVORO: i contratti di lavoro aziendali potranno derogare, con l’accordo di impresa e sindacati, ai contratti nazionali. Un equo compenso dovrà essere elargito ai tirocinanti negli studi professionali. I dipendenti pubblici potranno essere trasferiti, all’interno della stessa Regione, con più facilità.
LIQUIDAZIONE: il dipendente pubblico che chiederà il pensionamento anticipato avrà il Tfr dopo due anni.
CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA’: dell 3% toccherà a chi dichiara più di 300 mila euro all’anno, quindi 30 mila contribuenti (incasso: 400 milioni), del 5% i dipendenti pubblici che dichiarano più di 90 mila euro, del 10% chi è sopra i 150 mila.
LOTTA ALL’EVASIONE: misure per colpire le società di comodo, arresto per chi evade più del 30% del proprio fatturato, uso del contante fino a 2500, i Comuni saranno coinvolti maggiormente, i negozi che non emettono scontrino rischieranno la chiusura.
RENDITE FINANZIARIE: aliquota unica al 20%, i titoli di Stato rimangono al 12,5%.
ENERGIA: le imprese del settore energetico subiscono un aumento dal 6,5 al 10% dell’Ires.
COOPERATIVE: 80 mila imprese con questa veste giuridica avranno un aumento del 10% della tassa sui profitti.
FESTIVITA’: abolite le feste patronali, celebrazioni civili alla domenica escluse 1 maggio, 25 maggio e 2 giugno.
20 miliardi di risparmi e 40 di entrate tra cui la riduzione dei finanziamenti ai Comuni che, secondo l’Anci, ammontano a 6 miliardi per il 2012 e comporteranno la necessità di un aumento dell’addizionale Irpef che graverà sui cittadini. L’obiettivo di questa manovra è raggiungere il pareggio di bilancio e di rispettare quindi le richieste dell’Europa, molto preoccupata dell’evolversi delle situazioni di Grecia, Spagna, Portogallo e Italia. Come uno scolaro che, al ritorno dalle vacanze, si trova tutti i compiti da fare il governo ha pasticciato diversi testi per poi far partorire al Parlamento una legge che blocca la già lentissima crescita e rende ancora più debole la competitività. D’altro canto è una manovra necessaria per invertire la rotta e contribuire a consolidare l’intera zona euro, l’unica àncora per competere con i giganti mondiali.
Federico Gangi
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