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La quarta meraviglia di Ricci/Forte
foto Claudia Pajewski

La quarta meraviglia di Ricci/Forte

Un tempo le Wunderkammer, le camere delle meraviglie erano stanze in cui venivano raccolti oggetti preziosi e di straordinaria bellezza cui facoltosi proprietari ambivano. Wunderkammer soap è la rivisitazione di questo concetto in chiave moderna di Ricci/Forte che hanno portato sul palco del Teatro Palamostre di Udine, per Contatto 35 l’episodio 4 Edoardo II, cinque sere per quattro repliche al giorno, una dopo l’altra della durata di circa venticinque minuti.
Lo spettacolo prende le mosse dall’Edoardo II di Chistopher Marlowe e farà riflettere sulla storia del re, del suo amore per Gavestone e dei tormenti della moglie Isabella che per gelosia ucciderà il marito. Una rivisitazione dove al posto di oggetti rari e preziosi Ricci/Forte hanno racchiuso, nella loro camera delle meraviglie, resti di vite umane e sentimenti, prodotti del consumismo. Dieci spettatori per volta sono

foto Claudia Pajewski

foto Claudia Pajewski

invitati a liberarsi di giacche, borse e vengono accompagnati, uno ad uno al posto assegnato nella stanza delle meraviglie. Senza soluzione di continuità spettatori e attori sono talmente vicini che si possono chiaramente percepire odori, rumori, e soprattutto l’incessante gioco di sguardi che quasi rischia di mettere a disagio chi assiste alla performance. In una stanza bianca illuminata da faretti posti lungo il perimetro dei muri, fra sassi, fango, sacchetti dell’Ikea e lattine accartocciate di coca cola si muovono Anna Gualdo, Liliana Laera, Ramona Genna, abbigliate con mutande maschili e canottiere e stivali di gomma. Anna Gualdo è la regina Isabella e di regale ormai non ha nulla se non una corona di cartone modello feste Mc Donalds per bambini che quasi più non le sta sul capo. E non rimpiange nulla, mentre canta quasi urlando “Je ne regrette rien”. Le altre donne non sono altro che due immagini della regina stessa che si muovono, lottano, lavano calze nere che appendono a sgocciolare a fili appesi. Assieme all’acqua scivola via la femminilità ormai non più utile a essere donna o madre, perché a volte basta un attimo, uno sguardo e tutto è perduto.
Lo scenario è completato da una quarta protagonista che permette a Ricci/Forte di inserire i consueti intermezzi dissacratori e contraddittori. A pervadere la scena è uno dei simboli del consumismo odierno, la Nutella. Di Nutella sono fatti i finti baffi che rendono Isabella ancora più maschile, la Nutella ingurgitata con le dita colma il vuoto di sentimenti che affligge le attrici rimaste senza uomini, di Nutella è fatto il bacio che si scambiano le attrici dopo essersi malmenate, di Nutella è ricoperto il piede di Isabella che viene leccato e ripulito dalla sua preferita, nei vasi di Nutella sono piantate le girandole fra cui passa il vento dell’amore, di Nutella sono gli schizzi che arrivano quasi sulle scarpe, sui vestiti degli spettatori. Ecco l’oggetto più prezioso della Wundekammer, sua maestà la Nutella. E tracce di Nutella restano anche sulla lattina di coca cola che lo spettatore si porta via e che contiene il messaggio con la richiesta di aiuto delle attrici: AMAMI. Messaggio rimasto inascoltato, perché si rimane con il rimpianto di averlo aperto solo quando si è già fuori dalla scena, ad applaudire in maniera liberatoria l’ennesima sorpresa regalataci da Ricci/Forte.

Maria Teresa Ruotolo

About Maria Teresa Ruotolo

Nata a Udine nel 1970 vive a Grado. Giornalista Pubblicista dal 2004; Laurea in Scienze Politiche indirizzo politico sociale collaborazione varie: con il Consorzio Agenti Immobiliari per la redazione dell’editoriale di Corriere Casa Nord Est; con Gruppo Sirio per la redazione di articoli pubblicati sul periodico Business Point e altre varie collaborazioni per la redazione di articoli di attualità e politica.

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