Strabiliante successo di pubblico per l’opera del maestro Kubik: apprezzatissima la prima, vera “comedie furlane”
Teatro gremito in ogni ordine di posti per l’esecuzione, venerdì sera, dell’opera “Va vilote puartade dal vint” del M.o Rodolfo Kubik. Un progetto che porta per la prima volta sulla scena l’esecuzione completa della “comedie furlane” con l’eccellenza delle migliori rappresentazioni. Solisti di fama internazionale come il soprano Diana Mian nella parte di Mariute e Federico Lepre in quella di Tunin, assieme ad un cast d’eccezione composto dal mezzosoprano Cecilia Bernini(Rosute), dal soprano Giulia Della Peruta (Teresine), dal soprano Claudia De Pian (‘Sualde), dal tenore Claudio Zinutti (Minut), dal baritono Velthur Tognoni(Leo), dal basso Paolo Bergo (Gjovanin) e dal basso Pierluigi Dilengite (Milio,) si sono alternati sul palcoscenico offrendo forti e struggenti emozioni nel contesto di una storia semplice. È il racconto di Mariute, ragazzina friulana innamorata di Tunin e costretta a separarsi da lui per emigrare in Argentina assieme alla famiglia. La guerra non riesce a indebolire il legame dei due giovani lontani e, nel desiderio dell’Autore, Tunin riuscirà a raggiungere al di là dell’Oceano la sua Mariute per coronare il loro sogno d’amore.
Ma l’esilità del racconto non deve confondere: se l’opera risulta ugualmente semplice e godibile all’ascolto, tuttavia cela una struttura molto complessa sia nell’aspetto musicale che in quello registico. Grande merito va infatti al regista Gianmaria Romagnoli (apprezzato per le sue letture nei teatri di tutto il mondo) e alle art i visuali di Francesca Ronconi per aver saputo (ri)comporre quel fil rouge che ha intrecciato ogni quadro, e alla sapiente direzione musicale del Mº Fabrizio Da Ros per aver offerto una lettura capace di non indulgere all’interpretazione popolaresca delle villotte.
Alla base vi è la partitura del Mº Rodolfo Kubik, compositore ronchese emigrato in Argentina, preziosamente ricomposta e corretta dal Mº Francesco Zanon, che vede come principali caratteristiche una nuova lettura armonica per le linee musicali popolari e la mescolanza della musicalità delle villotte friulane con la vivacità dei ritmi argentini.
Un palcoscenico davvero gremito di personaggi per un’opera di grandi masse artistiche, volutamente scelte nei confini della regione: oltre ai solisti, va ricordata la presenza del gruppo Criollo, degli otto splendidi attori della Associazione Teatrale Friulana, del prestigioso corpo di ballo del Gruppo Folcloristico “Chino Ermacora” di Tarcento, del coro “Tourdion” di Tavagnacco, del coro “Primo Vere” di Ronchi dei Legionari e dei preziosissimi maestri d’orchestra de“I Sinfonici del FVG”.
Grande l’entusiasmo del pubblico presente, che più volte ha sottolineato la propria partecipazione con applausi a scena aperta, fino a culminare nei dieci minuti finali di fragoroso riconoscimento a tutti gli interpreti. Presenti le più importanti istituzioni, tra cui il sindaco del Comune di Udine Furio Honsell e il presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini, la rappresentazione – che ha avuto il pieno supporto del Teatro Nuovo “Giovanni da Udine” e il sostegno di ARLeF, Provincia e Comune di Udine e Fondazione CRUP – è stata battezzata dalla presenza in sala di Julieta Kubik, figlia dell’Autore, che ha espresso con commozione il suo plauso all’iniziativa. L’auspicio è di poter replicare il successo di questo debutto, con lo scopo di promuovere la diffusione di una cultura friulana capace di essere orgogliosamente presente sui più grandi palcoscenici.