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L’arte della commedia al Teatro Nuovo di Udine :Suprema verità o suprema finzione?

RECENSIONE :

Suprema verità o suprema finzione: questo è il teatro di Eduardo (De Filippo) che Michele Sinisi di Teatro Minimo ha portato in scena al Nuovo di Udine con “L’arte della Commedia”. E’ il teatro che racconta il teatro perchè ne L’arte della Commedia si racconta la storia di Oreste Campese, capocomico che ha perso in un incendio il capannone in cui si esibiva con la sua compagnia formata tutta da parenti. Le uniche cose salvate dal rogo sono la cassa dei trucchi e quella dei costumi. Cerca così aiuto nel nuovo Prefetto invitandolo al prossimo spettacolo che si terrà al teatro comunale nella speranza che molti assistano alla rappresentazione attirati proprio dalla sua presenza. Inizia un colloquio che dapprima si attesta su temi scherzosi (anche il prefetto da ragazzo ha fatto l’attore)  per poi addentrarsi, man mano su discorsi via via più seri sulla vita, sugli attori, sulle autorità (“non personaggi in cerca di autore ma attori in cerca di autorità”) sul teatro.

Vengono a scontrarsi due modi di vedere e concepire il teatro: se da una parte per il capocomico è lavoro, ARTE-DSsopravvivenza, per il prefetto si tratta di qualcosa di cui si può anche  fare a meno. A teatro dove inizia la realtà e finisce la finzione. L’attore “sfida ” in un certo senso il Prefetto a riconoscere, nel caso si fosse presentata l’occasione, persone reali e attori travestiti. E l’occasione arriva puntuale. La discussione degenera e l’attore viene congedato in malo modo con un “foglio di via” che gli permetta di partire a spese della Prefettura. Nella foga però il Prefetto non si accorge di avergli consegnato la lista delle personalità del paese che avrebbe dovuto incontrare il giorno stesso. Così il dubbio si materializza nella sfilata dei personaggi che il Prefetto si trova davanti: il medico, il prete, la maestra, il farmacista con le loro incredibili storie di vita: si tratta degli attori della compagnia (molto bravi) o dei veri protagonisti della vita cittadina?

ARTE SNLo spettacolo termina bruscamente, lasciando, non a caso, nel dubbio, la platea divertita. Un finale che non spiega e non risolve ma che suggerisce agli spettatori argomenti e spunti di riflessione. Il teatro e la vita vera sono due immagini della stessa storia: se il teatro osserva la società dal “buco della serratura” per portare in scena le caratterizzazioni, allo stesso tempo la società può vedere il teatro non come qualcosa di inutile o futile ma una cartina di tornasole per riconoscersi.

E se al tempo di Eduardo teatro e autorità erano su due piani ben distinti e parlavano lingue diverse, oggi ancora il dialogo tra arte e burocrazia risulta essere piuttosto difficoltoso. In tempi di crisi i primi tagli vengono fatti alla cultura e si manifestano con la soppressione, per mancanza di fondi, di spettacoli già in cartellone. Chissà se il Ministero della Cultura sia diventato veramente economico come ha affermato appena nominato il nuovo ministro Franceschini: speriamo che la presunta “economicità” non sia intesa in modo letterale e che non si materializzi in nuove sforbiciate.

Maria Teresa Ruotolo

 

About Maria Teresa Ruotolo

Nata a Udine nel 1970 vive a Grado. Giornalista Pubblicista dal 2004; Laurea in Scienze Politiche indirizzo politico sociale collaborazione varie: con il Consorzio Agenti Immobiliari per la redazione dell’editoriale di Corriere Casa Nord Est; con Gruppo Sirio per la redazione di articoli pubblicati sul periodico Business Point e altre varie collaborazioni per la redazione di articoli di attualità e politica.

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