Mercoledi 20 novembre era il mio compleanno e ho concluso veramente in bellezza la giornata: teatrone ore 20.45 ,commedia di Eduardo De Filippo , protagonisti i fratelli Servillo , et voilà la serata è servita . Vabbè si sa della bravura dei Servillo, e vien da pensare che sia tropo facile essere veri fratelli per interpretare sul palco lo stesso ruolo di due che vivono uniti dal lavoro e divisi nel modo di intendere la vita. Ok , troppo facile essere napoletani per cucirsi addosso De Filippo. Troppo facile essere interpreti ben noti e già affermati per riempire palchi e platea . …. Che fosse tutto troppo semplice lo pensavo prima che si spegnessero le luci della ribalta. Man mano che si svolgeva la trama mi sono resa conto che niente poteva essere più complicato per i Servillo che uscire dal solco dell’interpretazione di Eduardo e allenarsi ad essere fratelli in una maniera sicuramente diversa dal loro vivere quotidiano senza che nessuno dei due copiasse o schiacciasse l’altro . Forse avevo pure una punta di scetticismo perchè non sempre l’attore che ha successo al cinema pareggia i consensi sul palco dal vivo ,e non è detto che il protagonista , quando è anche regista, renda giustizia dando il giusto accento anche agli altri interpreti. Vi assicuro che non è mai stato minimamente sfiorato il rischio di fotocopiare il già visto . La scena era pulita con pochissimi arredi e quindi niente poteva distrarre il pubblico dallo svolgersi della vicenda. Solo il gioco di luci ed ombre sottolineava l’intensità dei momenti .La storia intreccia , forse in maniera più complessa di altre commedie eduardiane , le vicissitudini di due famiglie coinquiline in un condominio dove anche il portiere ci mette del suo nel mescolare le situazioni . Da un “probabile ” sogno di uno dei fratelli Saporito ( ma così realistico e dettagliato da non saperlo distinguere dalla realtà) parte una storia così complessa e densa di sospetti ed equivoci che mette tutti contro tutti . Nell’altra famiglia , quella di Don Pasquale più benestante per gli svariati lavori ed impieghi di ciascuno dei componenti , che all’inizio vive in un clima di consenso e supporto reciproco , si crea una terribile rivoluzione quando uno dei fratelli vicini di casa sostiene di essere sicuro che lì all’interno si sia consumato un terribile delitto (o quasi sicuro….era stato tutto una visione notturna dovuta alla fame o ad una punta di invidia per il benessere altrui ?). A questo punto ognuno cerca il colpevole nel proprio familiare , i sospetti si mescolano alle prove certe fino ad aspettare che qualcuno faccia un passo falso per sopraffarlo o accusarlo . I Servillo hanno spalmato sulla scena tutto ciò che due fratelli in qualsiasi epoca e situazione possono trovare dentro il loro rapporto ,dall’amore di una vita in simbiosi ,alla pugnalata alle spalle non appena uno dei due dà segni di cedimento . Non basta il “bravi” : erano proprio VERI, non era così scontato essere fratelli VERI per essere sul palco in quel modo . Non tanto per quello che si sono detti ma per tutto quello che NON è stato scritto da De Filippo : cioè i silenzi che sottolineavano i momenti forti della vicenda e durante quei secondi in sala non volava una mosca come se servisse quello spazio vuoto di parole per lasciar comprendere meglio i sentimenti . Stando zitti, con sguardi magistrali e gestualità carica di significato ,spiegavano ed approfondivano al massimo la complessità del loro rapporto . E tutto ciò ben farciva una storia di vita quotidiana che anche nel 2013 cade a fagiolo , con crisi economica giovani senza un futuro certo con la conseguenza che ognuno cerca di portare a casa il pane come meglio può , magari pestando i piedi a qualcun altro con un certo cinismo.Un’ ottima compagnia teatrale dove ognuno aveva il giusto peso e dove tutti brillavano nelle loro caratterizzazioni senza correre mai il rischio che l’astro di Toni Servillo mettesse in ombra nessuno . E proprio qui si comprende il genio dell’ artista nonché regista.
Grazie Servillo (Toni e Peppe) mi avete fatto un bel regalo di compleanno. Pensateci e pensatemi
Al .Ga.