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Libertà è tutto. O forse no.

Libertà è tutto. O forse no.

‌Libertà questa abusata. La parola, anzi, il concetto più frainteso nelle società civili. Non consideriamo le società sotto dittatura, ovviamente, perché in quel caso Libertà ha valenze ancor più diverse e palesemente più concrete. Facciamo uno spaccato dell’attualità più recente, quella che riempie pagine e pagine di giornali, gongolanti per la possibilità di mettere alla berlina i cittadini schierati. Le formazioni sono presto fatte: i “mi vaccino” e i “no vax, no green pass (e se mi dicono che devo mettere i pantaloni blu anche i no blue pants)”. I primi non li consideriamo perché sono i “pecoroni”, gli “schiavi del sistema” a dire dei secondi. Ecco che arrivano le prime macroscopiche contraddizioni, ecco che il concetto di libertà inizia a diventare soggettivo e a misura di sé. Ognuno deve essere libero di poter scegliere se vaccinarsi oppure no, è una questione di libertà. Giusto, anzi, giustissimo. Allora seguendo questa logica ognuno dovrebbe essere libero di guidare ubriaco fradicio perché deve poter essere libero di andare a sbattere contro il muro. Nuovamente giusto. Se qualcuno volesse sparare a sua moglie perché ha completamente toppato la cena dovrebbe avere la libertà di poterlo fare. Se ci fosse il custode di una scuola e volesse liberare un leone nel cortile dove giocano i bambini dovrebbe quantomeno essere libero di farlo. È questione di libertà. Però a questo punto, estremizzando gli esempi a livello assurdo, la critica è semplice e facile: ma se fai queste cose uccidi qualcuno. Corretto. Infatti guidando ubriachi c’è la possibilità che oltre a se stessi si possano stirare una manciata di altri pedoni incolpevoli. La sbandierata libertà personale diventa una palese violazione di libertà di chi subisce un danno proprio a causa di questa libertà personalizzata. Le società per definizione non possono basarsi sull’anarchia. O meglio ognuno è potenzialmente libero di fare quello che vuole (l’insulto a sfondo razziale è un concetto di libertà di espressione) ma ogni azione, soprattutto se coinvolge l’altro, comporta delle conseguenze. Il corpo è mio e decido io. Sacrosanta verità. Ma allora perché i paladini della libertà non manifestano quando si tratta di scelte che riguardano veramente la libertà soggettiva, la libertà di poter scegliere della propria vita senza il coinvolgimento dell’altro? Dove sono quando si parla di eutanasia, per esempio. Cosa pensa il No Vax, No green pass, No blue pants quando manifesta per non essere schiavo del sistema e poi condivide le sue battaglie sui più grandi, chiusi, regolamenti e censori sistemi moderni di controllo: i social network? Non si pone tante remore nel concedere ogni sorta di permesso alle app del suo cellulare. Libertà è andare a bere il drink con gli amici e magari postare la foto sul social. Libertà è avere opinioni su tutto, anche su ciò che non si conosce. Se si parla di malattie sono tutti medici, se si parla di cibo sono tutti dietologi, se si parla di calcio sono tutti allenatori. Ora è chiaro cosa sia Libertà. Libertà è il poter essere contemporaneamente medico, pilota, meccanico, politico, astronomo, allenatore, giocatore, musicista, attore ecc. ecc. ecc… pur non essendo nessuna di queste professioni. Libertà è tutto.
‌O forse no.

C. L.

About Carlo Liotti

Giornalista Pubblicista iscritto all'Albo dei giornalisti da Aprile 2013. Dottore in Scienze e Tecnologie Alimentari. Appassionato di fotografia e di viaggi, capo redattore de ildiscorso.it, reporter/collaboratore per altri canali di comunicazione.

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