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LIGNANO, INCONTRI CON L’AUTORE E CON IL VINO 2018: GIOVEDì 16 AGOSTO UNA SERATA DI MUSICA E PAROLE CON LUIGI MAIERON

LIGNANO, INCONTRI CON L’AUTORE E CON IL VINO 2018: GIOVEDì 16 AGOSTO UNA SERATA DI MUSICA E PAROLE CON LUIGI MAIERON

«Leggendo queste pagine si cammina sulla cenere dei ricordi, sollevando la polvere di un mondo antico, ormai sepolto per sempre… Leggeri battiti di cuori dimenticati che, con un po’ di attenzione, si possono ancora ascoltare…». Queste le parole di Mauro Corona, nella prefazione dell’ultimo libro dell’amico Luigi Maieron, “Te lo giuro sul cielo” (Chiarelettere). E sarà proprio Maieron a raccontare la sua recente uscita letteraria giovedì 16 agosto agli Incontri con l’autore e con il vino di Lignano Pineta alle 18.30 al Palapineta, per una serata – condotta dal giornalista Mario Brandolin – di parole e musica. Luigi Maieron, cantautore, poeta e scrittore friulano, infatti, alternerà la conversazione sul libro con una serie di canzoni tratte dal suo repertorio.

Il primo amore di Cecilia è una fisarmonica dal mantice di cartone. Grinta, passione e irresistibile comicità, lei è un fiume in piena che prende a morsi la vita. Te lo giuro sul cielo racconta l’esilarante e incontenibile epopea di un piccolo mondo antico che ha lasciato tracce indimenticabili. Che ha piantato radici profonde. Maieron compone la sua narrazione e i suoi ricordi come in un romanzo, ci porta indietro nel tempo, tra le montagne di Carnia, in Friuli, in un paese minuscolo il cui nome significa “circondato dai venti”. Istinto e magia, carisma e imprevedibilità hanno trovato casa per molto tempo a Cercivento, con Augusta, Pio, Genesio, la comare Teresine, Nodâl, Anna, Nêl, una galleria di personaggi singolari e irresistibili che l’autore immortala con immagini precise e toccanti, senza mai tradire il dialetto, lingua che mostra la vita tralasciando fronzoli e mediazioni. Un omaggio a una terra, la Carnia, che sembra un’invenzione letteraria. Una presenza viva in ogni pagina. Una storia che consegna un messaggio senza pretendere di dare lezioni. Semplicemente raccontando un modo di vivere e di stare al mondo che oggi sembra non essere più possibile. Un modo non sempre giusto, ma autentico, semplice e schietto. Vero.

E un mondo antico sarà rievocato anche con l’accompagnamento enologico della serata. Il mulo è figlio di un asino stallone e di una cavalla, un ibrido perfetto per i nostri alpini e per lavorare nei campi. Sarà per questo che i nostri nonni hanno mutuato lo stesso nome per definire l’assemblaggio che contenesse sia vino bianco sia rosso: Il mùl, appunto. Il mùl non era un capriccio, ma la sintesi perfetta tra vini rossi troppo robusti e tannici e quelli bianchi, più morbidi e floreali. Per questo Marco Zorzettig, dell’azienda Alturis di Cividale del Friuli (Ud) si è letteralmente inventato due vini “sbagliati”, un bianco e un rosso. Giovedì 16 agosto si potrà scoprire il White Mùl, ottenuto da vino Chardonnay e vino Cabernet Sauvignon: si presenta con un naso delicato, con note di vaniglia e frutta matura che invoglia al sorso. La sensazione decisa al palato intriga per la sua complessità. La piacevole sapidità e giusta acidità completano il quadro di questo insolito vino.

C.L.

About Carlo Liotti

Giornalista Pubblicista iscritto all'Albo dei giornalisti da Aprile 2013. Dottore in Scienze e Tecnologie Alimentari. Appassionato di fotografia e di viaggi, capo redattore de ildiscorso.it, reporter/collaboratore per altri canali di comunicazione.

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