Omaggio a Napoli nell’ultimo appuntamento di Musica e balletto
Con “L’avaro” di Arturo Cirillo cala il sipario sul cartellone di Prosa del Teatro Verdi di Gorizia
Il cartellone di Musica e balletto del Teatro Verdi di Gorizia si chiude con una prima regionale. Giovedì 3 aprile, come di consueto con inizio alle 20.45, si respirerà aria partenopea con
“Linapolina. Le stanze del cuore”, spettacolo in prosa, musica e danza scritto e diretto da Lina Sastri. La straordinaria attrice partenopea Lina, al secolo Guendalina, Sastri, per l’occasione anche regista e drammaturga, farà passare il pubblico dalla parola alla musica alla danza, raccontando in maniera unica Napoli.
Nonostante sia conosciuta dal grande pubblico per le sue straordinarie doti di attrice, soprattutto drammatica e tragica, la Sastri nasce come cantante: tra l’89 e il 2010 ha infatti pubblicato ben 13 dischi. Per la prima volta compare inoltre come autrice unica dei testi di uno spettacolo: “ogni parola è scritta da me, ogni verso è nato di getto, e così è rimasto, e l’ho collocato nello spettacolo, che così è diventato una cantata poetica in musica”.
Accompagnata sul palco dal danzatore Raffaele de Martino, in questa prima regionale la Sastri saprà toccare le corde di tutti i cuori. L’interprete napoletana sarà affiancata sul palco anche da otto musicisti, ovvero Filippo D’Allio alla chitarra, Ciro Cascino al pianoforte, Salvatore Minale alle percussioni, Claudio Romano alla chitarra e mandolino, Gennaro Desiderio al violino, Gianni Minale ai fiati, Sasà Piedipalumbo alla fisarmonica e Luigi Sigillo al contrabbasso.
«Il mio nome finisce con l’inizio del nome della mia città, il nome della mia città finisce con l’inizio del mio nome, il nome della mia città comincia con la fine del mio nome, il mio nome comincia con la fine del nome della mia città. “Linapolina”. Ho provato a dirlo come un unico suono, e sembra proprio di dire, di cantare, sempre…Napoli…senza fine, Napoli, all’infinito», scrive nelle note di regia Lina Sastri, per spiegare il titolo dello spettacolo. Un concerto in musica e parole, che diventa per la regista e attrice un modo per raccontare la terra natia, con la sua musica immortale, infinita, passando, come sempre, dalla parola alla musica, alla danza, in un flusso dell’anima che va e viene, come il mare.
Come sottotitolo Lina Sastri ha scelto “Le stanze del cuore” in quanto si è accorta che ogni parola, verso, o nota visitavano uno spazio del palcoscenico, facevano vivere suoni e pensieri. Per la prima volta, ogni parola è scritta dalla stessa Sastri, ogni verso è nato di getto e così è rimasto, tanto da far diventare lo spettacolo una “cantata poetica in musica”. Dopo “Cuore mio”, racconto della musica che si fa teatro, “Melos”, “Corpo celeste”, “Mese Mariano”, “La casa di Ninetta” e “Per la strada”, dove predomina la musica napoletana contemporanea, Lina Sastri con “Linapolina” ritiene sia il momento di tornare a casa