Si può mettere l’infinito fra parentesi? Per quanto rimarranno distanti il pensiero scientifico e quello letterario, la tecnica e la poesia? Marco Malvaldi ci ha più volte rimostrato con la sua opera di romanziere, chimico e giallista (è l’autore della serie “I delitti del Barlume”) quanto la storia sia disseminata di punti di contatto fra la cultura umanistica e scientifica. Discutono di tutto questo, i due fratelli protagonisti di L’infinito tra parentesi, fratelli d’arte e nella vita, Maddalena e Giovanni Crippa. Il tema del rapporto tra due mondi, fra due tipi di conoscenze apparentemente lontane, ma che si intrecciano continuamente nelle nostre vite, è stato il punto di partenza di questo progetto diretto da Piero Maccarinelli.
L’infinito tra parentesi, prodotto dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Teatro della Toscana – Teatro Nazionale e con le scene realizzate da Maurizio Balo, vede in scena i due fratelli Francesca e Paolo: lei umanista e lui scienziato, entrambi hanno due belle carriere di docenti universitari. A un certo punto le loro strade si incrociano: quando Paolo lotta per diventare rettore dell’Università, e vi è lo scontro e l’incontro di due diverse concezioni della realtà. L’infinito tra parentesi, attraverso vicende apparentemente quotidiane ci sfida ad entrare nel complesso rapporto tra letteratura/poesia e scienza. Oppenheimer e la poesia, Star Trek e il teletrasporto quantistico, Maxwell, Lucrezio e la teoria cinetica dei fluidi.
«Non ne posso più di vedere l’Università dominata dalla scienza e dalla tecnica. Sono trent’anni che abbiamo solo rettori che vengono dalla scienza. Non avremo mai un Lucrezio, o un Maxwell, se continuiamo così – riflette Francesca – solo dei tecnici che stringono un pochino più forte una vite progettata da altri».
L’infinito tra parentesi è in scena venerdì 29 novembre ore 20.45 al Teatro Pasolini di Cervignano,
sabato 30 novembre ore 21 e domenica 1dicembre ore 19 al Teatro Palamostre per la Stagione Teatro Contatto
mtr