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L’OPERA LIRICA IN PIAZZA_IL COMUNE DI MONFALCONE PROPONE IL MELODRAMMA GIOCOSO “L’ELISIR D’AMORE” DI DONIZETTI

L’OPERA LIRICA IN PIAZZA_IL COMUNE DI MONFALCONE PROPONE IL MELODRAMMA GIOCOSO “L’ELISIR D’AMORE” DI DONIZETTI

Il Comune di Monfalcone, nell’ambito delle proposte culturali estive, propone l’opera lirica in piazza, mettendo in scena il melodramma giocoso “L’Elisir d’Amore” di Gaetano Donizetti, mercoledì 21 luglio, alle ore 20.30, in piazzetta Unità d’Italia. “Un evento con finalità culturale, turistica e di promozione del territorio – afferma l’Assessore alla cultura Luca Fasan, sottolineando che si tratta di un’opera allegra, leggera, ideale per una ripresa della socialità cittadina – promosso dall’Amministrazione e a cura dell’Accademia Lirica Santa Croce di Trieste – Scuola internazionale di canto, in collaborazione con i Teatri Kulturni Dom di Gorizia e di Nova Goriza, nell’ambito del progetto “Gorizia – Nova Gorica Capitale Europea della Cultura” .

In forma scenica e costumi, lo spettacolo – diretto dal Maestro Alessandro Svab – prevede un’esibizione ensamble internazionale di solisti lirici: il Soprano Kseniia Proshina (Russia) interpreta Adina, il Tenore Federico Buttazzo (italia) è Nemorino, il Baritono Jure Počka (Slovenia) per Belcore, il Basso Massimiliano Svab (Italia) nel ruolo di Dulcamara e il Soprano Ivana Sant (Italia) interpreta Giannetta. Questi ultimi due artisti rappresentano inoltre il nostro territorio, essendo nati rispettivamente a Farra d’Isonzo e a Dolegna, in provincia di Gorizia. Al pianoforte, il Prof. Fabio Zanin; Coro dell’Accademia Lirica Santa Croce composto da artisti provenienti da tutto il Friuli Venezia Giulia e dalla Slovenia; scene di Luciano Pettarin.

Celeberrima partitura nell’ampio catalogo del compositore bergamasco Gaetano Donizetti, “L’Elisir d’amore” è un melodramma giocoso in due atti su libretto di Felice Romani, che trasse ispirazione dal testo ‘Le philtre’ scritto da Eugène Scribe per il compositore Daniel Auber. La storia ruota attorno alle vicende dell’umile contadino Nemorino, innamorato della bella e ricca Adina ma incapace di dichiararsi. La situazione si sblocca improvvisamente quanto arriva in paese il misterioso Dulcamara (tipico esempio della figura del ciarlatano in Donizetti) che – fingendosi dottore- vende all’ingenuo Nemorino un fantomatico elisir d’amore. Il magico filtro altro non è che una semplice bottiglia di vino rosso ma il giovane contadino ci crede, se lo beve tutto d’un fiato e, come per vera  magia, trova il coraggio di dichiararsi all’amata Adina. Naturalmente ci vorranno altri inghippi e intoppi prima che il giovanotto riesca a conquistare definitivamente la sua bella ma, alla fine, l’happy end è garantito e il divertimento degli spettatori pure.
Composta da Donizetti in sole due settimane, l’opera andò in scena per la prima volta il 12 maggio 1832 al Teatro della Cannobiana di Milano, ottenendo subito un grande successo, grazie allo scorrere incessante di arie, duetti e interventi corali di grande presa e fascinazione melodica. Definita in partitura ‘melodramma giocoso’, in essa trova spazio anche l’elemento patetico, che raggiunge il vertice nel brano più noto dell’opera ovvero nella celeberrima “Furtiva lagrima” ricamata dalla tenorile voce del protagonista Nemorino. Tra le altre pagine famose ricordiamo anche la sua cavatina “Quanto è bella, quanto è cara”, l’aria di Adina “Della crudele Isotta”, la cavatina di Dulcamara “Udite, udite o rustici” e il duetto “Prendi, per me si libero”.

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