È stata presentata la Stagione 2017-2018 del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.
Introdotta dal Presidente dello Stabile Sergio Pacor e dal saluto delle autorità presenti, la conferenza stampa – rivolta ai giornalisti, ma tradizionalmente aperta a tutti coloro che amano il teatro – si è tenuta lunedì 11 settembre alle ore 11 al Politeama Rossetti. Sotto le stelle della grande platea si è dunque dato simbolicamente “il La” alla magia teatrale e alle emozioni che avvolgeranno il pubblico nei i prossimi mesi.
“Il colore delle tue emozioni” è infatti lo slogan scelto per
“dipingere” una Stagione che, alle linee di ricerca individuate e sviluppate dal direttore Franco Però nei due anni passati, intreccia molte interessanti novità: ne risulta un’esplosione di temi, emozioni, riflessioni, linguaggi, e colori che si espande attraverso più di 50 spettacoli.
Una proposta teatrale molto ricca che esprime la vocazione dello Stabile al dialogo con il panorama europeo e internazionale, e al contempo la sua forte attenzione alla cultura e all’identità del proprio territorio. Ecco allora che nei prossimi otto mesi d’attività, il Rossetti avrà modo di ospitare nei propri cartelloni gli spettacoli dei maggiori Teatri e compagnie italiane, di proseguire le proprie collaborazioni con i Teatri e le istituzioni culturali della città e della regione, di presentare diverse eccellenze internazionali. Nello stesso tempo circuiterà in tournée i propri spettacoli di produzione.
Proprio la produzione e la Prosa rappresentano il fulcro di una stagione che si articola in più percorsi di genere: Prosa, Altri Percorsi, Danza, Musical & Eventi.
Degli spettacoli firmati dallo Stabile, 5 – già applauditi a Trieste – saranno ripresi per le tournée (Play Strindberg, Caracreatura, La domanda della regina, Das Kaffeehaus e Paurosa Bellezza che andrà in scena al Teatro Nazionale Sng Maribor nell’ambito del prestigioso Festival Borštnikovo srečanje). Das Kaffeehaus di Fassbinder, notevole successo dello scorso anno diretto da Veronica Cruciani, sarà replicato anche alla Sala Bartoli, inoltre sarà riproposto al pubblico A Sarajevo il 28 giugno di Gilberto Forti, al Museo “de Henriquez” in collaborazione con il Comune di Trieste.
Saranno invece varati nella nuova Stagione La guerra di Carlo Goldoni per la regia di Franco Però e Anomalie tratto da tre racconti di Mauro Covacich e diretto da Igor Pison: in entrambi vedremo impegnati gli ottimi attori della Compagnia Stabile, Filippo Borghi, Adriano Braidotti, Ester Galazzi, Andrea Germani, Lara Komar, Riccardo Maranzana, Francesco Migliaccio, Maria Grazia Plos a cui quest’anno si aggiungeranno Federica De Benedittis e – quale attore ospite – Mauro Malinverno.
Figurano inoltre fra le produzioni Il caos e la farfalla coprodotto con la compagnia di danza Arearea, e a dicembre la serata Trieste per Giorgio Strehler in collaborazione con il Civico Museo “C.Schmidl” e con la Rai – Sede regionale del Friuli Venezia Giulia; successivamente partirà il progetto de I Miserabili di Victor Hugo.
La prima produzione in scena a Trieste sarà La guerra di Carlo Goldoni: Franco Però vi dirige la Compagnia Stabile e Mauro Malinverno in una prosecuzione dell’indagine nell’universo goldoniano avviata lo scorso anno con la riscrittura fassbinderiana de La bottega del caffè. Poco frequentata, La guerra è in realtà una commedia molto avvincente, capace di dare prova della modernità di pensiero di Goldoni e nel contempo di evidenziare forti assonanze con l’attualità: fra tutte il legame – acutamente esplicato dall’autore veneziano – fra denaro, arricchimento e conflitti.
La guerra sarà una linea tematica che attraverserà in più occasioni la Stagione: sul piano della produzione oltre ad essere al centro di A Sarajevo il 28 giugno, si rivela anche argomento portante di Anomalie che Igor Pison adatta e porta in scena da tre racconti dell’omonimo libro di Mauro Covacich. Lo scrittore triestino, con il suo stile efficace e incisivo offre tre diversi “sguardi” sulla guerra nell’ex Jugoslavia (quello di alcuni ragazzi, di un cecchino, di due innamorati) che si compongono infine, in una denuncia dell’insensatezza e bestialità di ogni conflitto. Ne saranno protagonisti Filippo Borghi, Federica De Benedittis, Andrea Germani e Riccardo Maranzana.
Il 4 dicembre, si terrà invece Trieste per Giorgio Strehler una serata in ricordo del più grande poeta del Teatro del Novecento nel ventennale della scomparsa. Nato a Trieste, Strehler sarà ricordato in città attraverso più iniziative: lo Stabile ha scelto una serata palpitante della magia del palcoscenico. Un collage che gioca fra passato e presente, alternando video (patrimonio delle Teche Rai), documenti (messi a disposizione dal Museo “Schmidl”) e testimonianze di chi – come i suoi attori – lo ha conosciuto e ammirato come uomo e come artista.
Con Il caos e la farfalla, infine, prende sostanza la collaborazione con la compagnia di danza Arearea, costantemente presente in questi anni al TSDanza. La coproduzione ha debuttato con successo all’ultima edizione di Mittelfest. Le coreografie di Roberto Cocconi sulle musiche di Philip Glass e sul violoncello di Anna Molaro tratteggiano una comunità umana in conflitto fra ordine e caos, cui anche il battito d’ali d’una farfalla può provocare cospicui mutamenti.
Coerentemente alle linee e ai temi che determinano il lavoro di produzione, anche gli spettacoli ospiti del cartellone Prosa e Altri Percorsi alternano il fascino eterno dei classici agli spunti più attuali: il futuro, la famiglia, la guerra, la scienza, lo sport. E portano una decisa attenzione ai linguaggi e alle ottiche più giovani. Materia di un teatro che vuol essere necessario luogo d’incontro e confronto fra punti di vista e generazioni, e che si esprime attraverso artisti eccellenti.
A partire da Marco Paolini che inaugura la Stagione 2017-2018 il 18 ottobre con Le avventure di Numero Primo: un momento di pregevole teatro di narrazione che porta sulla scena un esperimento di fantascienza. Lo spettacolo – presentato a Trieste nella sua edizione compiuta, dopo molte elaborazioni e verifiche con il pubblico – dà infatti spazio all’inquietudine del futuro che ci travolge velocissimo con le sue novità etiche e tecnologiche.
In Tempi nuovi si ritroveranno gli stessi turbamenti e riflessioni, modulati attraverso l’ironico linguaggio registico e drammaturgico di Cristina Comencini e nell’interpretazione di Iaia Forte ed Ennio Fantastichini. Attengono all’attualità anche gli argomenti affrontati con sensibilità e leggerezza da due commedie, Il padre del contemporaneo francese Florian Zeller e Mariti e Mogli di Woody Allen. Nella prima – che vanta in Alessandro Haber un protagonista in stato di grazia, affiancato da Lucrezia Lante della Rovere, per la regia di Piero Maccarinelli – si analizza fra commozione e sorriso il rapporto fra un padre colpito dal morbo di Alzheimer e la figlia; nella seconda è invece l’insoddisfazione della coppia borghese ad essere messa sotto la lente del graffiante autore americano, nella regia di Monica Guerritore anche protagonista dello spettacolo assieme a Francesca Reggiani. La famiglia, con i suoi rapporti laceranti e gli inscindibili legami, è al centro di un classico del secondo Novecento come Lunga giornata verso la notte di Eugene O’Neill nella regia di Arturo Cirillo.
Ma il cartellone Prosa dà spazio anche al messaggio universale dei classici: una punta di diamante sarà di certo lo shakespeariano Richard II che riconduce al Rossetti il gesto registico potente di un Maestro della statura di Peter Stein con la bravissima Maddalena Crippa nel ruolo del titolo.
In Intrigo e amore Friedrich Schiller dipinge secondo i canoni dello Sturm und Drang la lotta fra passione pura e corruzione, e Marco Sciaccaluga affida la sua rilettura al talento di un giovane cast. Un’altra folle passione – quella per l’arte – è tema de Il gabbiano di Cechov, che va in scena nell’edizione realizzata nel 2000 da Giancarlo Nanni, un allestimento applaudito, che esprime la poetica del poliedrico artista prematuramente scomparso. È stato mantenuto il più possibile il cast originale capeggiato da Manuela Kustermann. Luca de Fusco affronta invece il Pirandello dei Sei personaggi in cerca d’autore, attraverso una contaminazione di linguaggi, fra teatro e cinema. Di alto livello la compagine con Gaia Aprea, Angela Pagano e una nuova magistrale interpretazione di Eros Pagni.
Riflettendo su arte e follia, lo spettacolo Vincent Van Gogh – l’odore assordante del bianco riporta al Politeama un protagonista amato, Alessandro Preziosi, e un drammaturgo contemporaneo altrettanto apprezzato: Stefano Massini. Lo stesso autore firma la versione teatrale di uno dei titoli più attesi, Il nome della rosa di Umberto Eco: imponente allestimento, notevoli interpretazioni di Luca Lazzareschi, Eugenio Allegri, Luigi Diberti e di un cast di qualità diretto da Leo Muscato, lo spettacolo segna un trait-d’union fra teatro e letteratura, pregno di senso e di interessanti rifrazioni. Nel cartellone lo si ritroverà – oltre che nel già citato Anomalie, da Covacich – anche ne Il giocatore diretto da Gabriele Russo, che Vitaliano Trevisan trae da Fëdor Dostoevskij. Sullo straordinario scrittore russo si focalizza poi il progetto de Il sogno di un uomo ridicolo che corona la Stagione Prosa con il ritorno di Gabriele Lavia, in una prova d’interpretazione e di regia impeccabili: tre settimane di repliche alla Sala Bartoli e un corollario d’iniziative d’approfondimento su quella che Lavia definisce la più sconcertante delle opere dostoevskijane.
Completa le visioni suggerite dal cartellone della Prosa, la proposta racchiusa negli Altri Percorsi, attenta al teatro d’autore contemporaneo e ai linguaggi della ricerca. Nell’intento di assicurare al pubblico la miglior fruizione e ad ogni allestimento il contesto più appropriato, il cartellone si sviluppa su spazi differenti che sono principalmente la Sala Generali e la Sala Bartoli, per alcuni appuntamenti il Teatro Sloveno e il Teatro Miela, e quest’anno anche il Museo “de Henriquez”.
Le prospettive della ricerca – sembra evidenziare l’itinerario di Altri Percorsi – sanno interpretare il repertorio classico e dare voce all’attualità e aprono il loro orizzonte alle contaminazioni.
Ecco allora che la scrittura di Euripide diviene materia della sperimentazione di un assoluto protagonista del teatro del Novecento come Luca Ronconi, di cui si ripropone Medea con Franco Branciaroli in un sentito omaggio. Ed ecco che il meticoloso lavoro sull’attore compiuto da Monica Conti genera una singolare edizione de Il Misantropo di Molière, mentre il sofisticato e colto linguaggio di Anagoor – uno dei gruppi di ricerca più riconosciuti – mette in scena Virgilio brucia. Declinano la ricerca secondo linee del tutto originali, ma altrettanto efficaci e dirompenti, gli artisti di Carrozzeria Orfeo, anch’essi nuovamente in programma dopo il successo riscosso lo scorso anno. Tratteggiano nel loro stile irriverente un duro quadro della nostra quotidianità in Animali da bar. È altrettanto livido il ritratto della società e del mondo del lavoro dipinto attraverso la sferzante scrittura del londinese Mike Bartlett in Bull che espone le violente e massacranti dinamiche psicologiche di gruppo, messe in atto contro i più deboli negli uffici o in altre collettività. Una drammaturgia limpida e un teatro che attinge ai coinvolgenti stilemi del cabaret rendono magnetico e assieme doloroso La nave fantasma di Renato Sarti che ne è anche il protagonista con Bebo Storti. Un testo che denuncia un inquietante presagio e narra del primo – taciuto – naufragio di migranti nel mare di Sicilia. Ci si sposta dalla cronaca ad un problema sociale più intimo con Cronache del bambino anatra che fa del teatro lo strumento per addentrarsi nel difficile mondo dell’autismo, grazie all’attenta scrittura di Sonia Antinori e alla toccante regia di Gigi Dall’Aglio: in scena Maria Ariis e Carla Manzon.
Sulla denuncia delle storture e degli eccessi del mondo sportivo contemporaneo ha lavorato Roberto Scarpetti in 28 Battiti trovando ispirazione nell’odissea dell’olimpionico Alex Schwazer: l’atleta al centro del monologo ha il volto di Giuseppe Sartori. Andrea Zorzi – mitico campione della pallavolo – accetta invece in prima persona la nuova sfida del palcoscenico e si racconta ne La leggenda del pallavolista volante diretto da Nicola Zavagli e affiancato da Beatrice Visibelli.
Anche la linea tematica incentrata sulla guerra trova sviluppi in Altri Percorsi: se da un lato si ripropone la produzione A Sarajevo il 28 giugno, un’altra affascinante riflessione sulla Grande Guerra è rappresentata dal premiato monologo di Mario Perrotta, Milite ignoto. Giuliana Musso – applaudita lo scorso anno ne La fabbrica dei preti – evoca invece in Mio Eroe le vicende di alcuni giovani militari caduti in tempo di pace, nella missione in Afghanistan: un cortocircuito sul mito dell’eroe caduto che rivela il prezzo eccessivo di ogni guerra.
Una prezioso spettacolo che pone attenzione ad un’importante figura del territorio, Padre Turoldo, è Il canto e la fionda che Massimo Somaglino e Fabiano Fantini hanno concepito per l’udinese CSS.
Suggestive contaminazioni fra musica e teatro sono quelle proposte da Giuseppe Cederna nel monologo Mozart. Il sogno di un clown in cui ripercorre – con Sergio D’Onofrio al pianoforte – vita e opere del grande compositore. Peppe Servillo assieme a cinque straordinari musicisti rivisita invece – in chiave jazz – il flusso raffinato delle musiche di Lucio Battisti in Pensieri e parole.
Infine una presenza molto significativa, quella di Gabriella Greison. Il suo 1927- Monologo quantistico traccia un filo di continuità nel dialogo fra Teatro e Scienza aperto lo scorso anno con la produzione de La domanda della regina di Guido Chiarotti e Giuseppe Manfridi: un dialogo che si intende incrementare molto, in collaborazione con il mondo scientifico della città, nelle stagioni che ci accompagneranno a ESOF 2020 Trieste.
Anche la stagione Musical & Eventi si apre ai linguaggi dei più giovani, delineando un itinerario stimolante che va dalle classiche arie di Rodgers e Hammerstein II, alle meravigliose melodie di Andrew Lloyd Webber e arriva alle note graffianti del punk-rock americano.
Tutto ciò regalando al pubblico della regione il prestigio di un esclusivo evento internazionale: Sunset Boulevard. Il musical con la straordinaria partitura di Webber, basato sul celebre film di Billy Wilder, arriverà a marzo a Trieste – unica città d’Italia a ospitarlo – nell’edizione originale inglese per il tour. La storia della “diva al tramonto” Norma Desmond intreccia la denuncia del cinismo dello starsystem, ad un amore appassionato e ossessivo, in un allestimento accuratissimo con un cast in cui brilla una vera e propria star del West End, Ria Jones che interpreta il ruolo e le splendide canzoni di Norma.
Repliche solo a Milano e a Trieste anche per l’originalissima proposta dei Blue Man Group: un fenomeno che da 25 anni conquista le platee di tutto il mondo e che sarà per la prima volta in Italia. Acclamati protagonisti della performance sono tre geniali artisti dalla pelle blu che mescolano con ironia arte, musica, teatro, divertimento, energia, tecnologia d’avanguardia e tanto colore, per creare una celebrazione euforica della vita e dell’interazione tra persone in un’esperienza multisensoriale.
Acceso di modernità e della rabbia graffiante del punk dei Green Day sarà poi American Idiot che approda al Rossetti nell’ottima edizione italiana firmata da Marco Iacomelli. Il regista ha puntato sull’energia di un cast preparato e fresco, su un allestimento ingegnoso ispirato alla pittura di Basquiat, sulla band dal vivo… e su una colonna sonora travolgente. Per presentare al pubblico italiano un titolo contemporaneo che ha suscitato negli Stati Uniti e a Londra strepitoso successo.
Il musical abbraccia poi la danza e le suggestioni di un film “culto” degli anni Ottanta. Dirty Dancing di Eleanor Bergstein sarà in scena nell’allestimento diretto da Federico Bellone. La sua regia è stata così apprezzata che la produzione del format originale inglese l’ha scelta quale regia ufficiale del tour internazionale. Coreografie vivaci, una colonna sonora dolce e incandescente, per raccontare la storia d’amore fra Baby Houseman e il maestro di ballo Johnny Castle.
Ancora musiche immortali, ancora un linguaggio melodico diverso e tanta voglia di ballare per Jersey Boys di Marshall Brickman e Rick Elice: il musical racconta la storia dei mitici Four Seasons e del loro front man Frankie Valli in un’irresistibile atmosfera pop. Dal debutto a Broadway nel 2005 ad oggi Jersey Boys ha meritato 54 premi, compresi i più prestigiosi. Arriva in Italia in una lodevole edizione firmata da Claudio Insegno e con un cast capitanato da Alex Mastromarino (miglior attore all’Italian Musical Awards 2016).
Infine un ritorno, certamente molto gradito: la nuova edizione italiana di Tutti insieme appassionatamente capolavoro di Richard Rodgers e Oscar Hammerstein II che dal 1959 ha attraversato il mondo sui palcoscenici teatrali e al cinema, conquistando generazioni di spettatori. Andrà in scena nella regia di Fabrizio Angelini, un nome sicuro del musical italiano, e con gli ottimi artisti della Compagnia dell’Alba già applauditi al Rossetti in Aggiungi un posto a tavola.
Se si volesse sintetizzare in un solo titolo l’essenza del cartellone Danza, si potrebbe scegliere quello di una delle sue punte di diamante: From Bach to Bowie del Complexions Contemporary Ballet. Il gruppo statunitense, già molto ammirato a Trieste in due passate occasioni, propone infatti un itinerario che va dalla musica del repertorio più classico e ricercato, a quella tradizionale, fino a giungere a un omaggio a David Bowie, di cui saranno danzate molte canzoni nelle incantevoli coreografie di Dwight Rhoden.
È infatti una contaminazione fra i linguaggi e le ispirazioni della tradizione e i più accesi modelli giovani e innovativi quello che offre il programma di quest’anno. In Break the Tango fa incontrare sulla scena addirittura il tango e la break dance, le coreografie eleganti di German Cornejo e dei suoi splendidi ballerini e quelle di Björn “Buz”Meier con i suoi streetdancer. Ne scaturisce un’espressività nuova, rispettosa di entrambi i mondi, ma più ricca, energica, attuale.
Con #Hashtag dei francesi Pockemon Crew l’hip hop d’altissimo livello interpreta il mondo contemproraneo e – attraverso le coreografie Riyad Fghani – si fa beffe dei tic di chi oggi è dipendente dalla “connessione”, dai social, dallo schermo del telefonino.
E alla street dance guarda anche Hopera dell’italiana E.Sperimenti GDO Dance Company che concretizza la bella intuizione di avvicinare i giovani al repertorio della lirica, interpretando arie eccelse: da Verdi, a Mozart, a Leoncavallo, attraverso i movimenti del ballo di strada, immediati, diretti e coinvolgenti.
C’è poi spazio per i coreografi italiani e stranieri con grandi compagnie di danza contemporanea: sarà in prima nazionale la nuova edizione di Mediterranea forse la più nota e amata coreografia di Mauro Bigonzetti eseguita dai solisti e dal corpo di ballo della Daniele Cipriani Entertainment. Poi si presenterà un rilevante ospite internazionale grazie alla collaborazione con il Teatro Stabile Sloveno di Trieste. Si tratta dell’SNG Opera e Balletto di Maribor che danzerà il Romeo e Giulietta sulle musiche di Prokofiev nella coreografia di Valentina Turcu.
Le tre giovani coreografe italiane più apprezzate a livello internazionale, sono al centro di Bolero/Trip-Tic. Giorgia Nardin, Chiara Frigo e Francesca Pennini vi hanno creato tre balletti su musiche di Debussy e Ravel – un trittico che comprende una rivisitazione del Bolero – che sarà applaudito nella esecuzione del Balletto di Roma.
Il linguaggio contemporaneo dell’italiano Michele Merola e dello spagnolo Gustavo Ramirez Sansano reinterpretano invece due balletti classici: rispettivamente Pulcinella di Stravinskij e Le silfidi su musiche di Chopin. Affronta in una sola sera due coreografie così diverse la MM Contemporary Dance già applaudita al Rossetti nelle passata edizione di TSDanza.
Ma la danza può anche ironizzare senza nulla togliere alla perfezione tecnica e alla qualità coreografica: ne dà prova Tutu dei Chicos Mambo compagnia francese en-travestì diretta da Philippe Lafeuille che diverte il pubblico attraversando la “storia della danza” e canzonandone le manie e i cliché.
Infine nella sezione degli Eventi Speciali che non rientrano nei regolari percorsi d’abbonamento vanno sicuramente evidenziati alcuni prestigiosi titoli: innanzitutto il ritorno di Ute Lemper, la straordinaria interprete proporrà un raffinato concerto intitolato Songs for eternity. Sul piano musicale figurano inoltre la serata natalizia con l’Harlem Gospel Choir e il concerto di Massimo Ranieri. Mentre una chicca adatta al pubblico di ogni età è Au Bonheur des Vivants incantevole gioco teatrale fra fantasia, mimo e clownerie con cui Cécile Roussat & Julien Lubek hanno trionfato al Festival di Avignone 2016.
La conferenza stampa è stata impreziosita da alcuni momenti musicali a cura del Quartetto Iris.
La campagna abbonamenti sarà aperta da martedì 12 settembre, giorno in cui ci si potrà rivolgere per informazioni, acquisti e prenotazioni in tutti i punti vendita dello Stabile regionale.
La conferma degli abbonamenti a turno fisso va effettuata entro venerdì 29 settembre: i posti non confermati verranno messi in vendita a partire dal 2 ottobre.
Ulteriori informazioni sul sito www.ilrossetti.it e al tel 040-3593511.
A.F.