Nell’ambito del ciclo di incontri “Con le mani si crea. Conversazioni su artigiani e mestieri del primo Novecento a Udine” promosso dal Museo Etnografico del Friuli, martedì 18 febbraio alle ore 16.00 si terrà il quarto appuntamento dedicato all’arte dell’oreficeria: “I sigilli degli orafi udinesi: una tradizione cittadina nel tempo”
Gabriella Bucco esporrà l’evoluzione del mestiere degli orafi e degli incisori udinesi, le diverse tecniche e il passaggio dalla bottega artigiana al negozio d’oreficeria.
Il ruolo delle botteghe friulane è di difficile ricostruzione, anche perché i punzoni difficilmente si ritrovano sui gioielli in quanto, dopo il 1866, la legislazione italiana non obbliga più gli orafi all’apposizione dei sigilli di garanzia.
Pertanto il recupero dei punzoni ritrovati e ora conservati presso il Museo Etnografico assumono una particolare importanza e colmano un vuoto durato anni della storiografia artistica friulana.
Usati dagli orefici udinesi del periodo neoclassico e depositati presso il Comune, i punzoni costituiscono un preziosissimo documento. Tra i punzoni ritrovati quelli dell’incisore Antonio Fabris e di Luigi Torrelazzi, che donò la sua preziosa collezione di gioielli ai Civici musei.
Concluderà l’incontro una conversazione con Bruno Lodolo, maestro dell’incisione, che parlerà della sua attività oggi quasi del tutto senza eredi.