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Masters of dance del Tulsa Ballet, domenica 3 aprile, alle 20.45 TEATRO VERDI GORIZIA
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Masters of dance del Tulsa Ballet, domenica 3 aprile, alle 20.45 TEATRO VERDI GORIZIA

– Cala il sipario sul cartellone di Musica e balletto della stagione artistica 2015/2016 del Teatro Verdi di Gorizia: l’ultimo appuntamento in programma sarà Masters of dance del Tulsa Ballet, domenica 3 aprile, alle 20.45. Sotto la guida di Marcello Angelini, da 20 anni direttore artistico, la compagnia americana ha raggiunto una notevole fama internazionale grazie all’equilibrio del suo repertorio che va dai grandi classici del diciannovesimo secolo all’innovazione della danza contemporanea. La prestigiosa compagnia di danza contemporanea, al suo debutto assoluto sui palcoscenici del nostro Paese, porterà sul palco tre lavori, pera di altrettanti coreografi contemporanei fra i più celebri e stimati al mondo. Si tratta du “Petite Mort” di Jiří Kylián, “Classical Symphony” di Yuri Possokhov e “Rooster” di Christopher Bruce. Per informazioni e biglietti il botteghino del teatro Verdi è aperto da lunedì a sabato dalle 17 alle19.

Fondata nel 1956 in Oklahoma, forte di danzatori provenienti da quattordici nazioni diverse, il Tulsa Ballet è guidato dal direttore artistico Marcello Angelini, anima e mentore dal 1995. Il risultato del suo intenso e appassionato lavoro è entrato nella storia della danza contemporanea: acclamato nei maggiori teatri del Paese, il Tulsa Ballet ha arricchito il panorama culturale americano distinguendosi per il suo repertorio internazionale e per la straordinaria preparazione artistica dei suoi componenti. Tre appunto i momenti in cui sarà suddiviso lo spettacolo. “Petite Mort” del ceco Jiří Kylián è un esaltante e sensuale inno alla vita e insieme riflessione sul potere della morte dove tecnica, sforzo e storicizzazione scompaiono letteralmente per lasciare al pubblico la sensazione di una naturalità perfetta. “Classical Symphony” dell’ucraino Yuri Possokhov è stato invece acclamato dalla critica come un “folle, esilarante esempio di pura fisicità spinto all’estremo ed esaltato con grande classe” ed è stato definito dallo stesso Marcello Angelini “un lavoro neoclassico di inconsueta bellezza e di esplosiva energia”. Infine “Rooster”, dell’inglese Christopher Bruce, è un’opera colorata, fantasiosa e rock che si sviluppa attorno a otto celebri canzoni dei Rolling Stones.

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