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MINISTERI A ZONZO PER LA CITTA’

Non sono interessato a parlare di politica, o criticare questa o quella scelta di chi la mattina si alza e non sapendo di cosa parlare la spara più grossa che può.    Possibile che in Italia siamo arrivati a un tale sfascio. Forse neanche durante il Medio Evo abbiamo passato dei periodi così bui e meschini. Dopo tutte le manfrine ascoltate dopo i risultati elettorali delle ultime amministrative siamo ritornati ai soliti proclami giornalieri. Il primo era stato il “battuto” Berlusconi, subito aveva gridato all’Italia intera, che avrebbe strigliato il Ministro dell’economia Tremonti e lo avrebbe costretto ad aprire le maglie dell’erario, con lo scopo di dare più soldi a tutti e giù le tasse per riavviare l’economia. Subito lo dopo l’incontro di chiarificazione con i suoi partner di maggioranza e con l’inquilino del Tesoro si è dovuto rimangiare tutto e spiegare che se ci sarà possibilità si opererà, dove sarà possibile. Non contenti di questi sproloqui continua giornalmente un altro ministro di questo nostro esecutivo a mostrarsi insofferente dell’apparato di cui fa parte e di cui è esponente. Mi riferisco al tal Calderoli che non contento della sparata del suo partito sul decentramento su i ministeri a Milano come altrove, ha ben pensato di presentare una proposta di legge popolare su tale richiesta. Senza tener conto dello spreco finanziario e dei problemi logistici che verrebbero fuori da tal panzana mi domando e dico con tutti i problemi che abbiamo in Italia: pensionati senza pensione per tilt degli uffici postali, giovani senza futuro, povertà in aumento crisi del settore auto e commerciale, aumento della spesa sanitaria e chi più ne ha più ne metta, è possibile che coloro deputati a rappresentarci perdano tempo e risorse per continuare a proporre abiure di tal fattezza? Non sarebbe più logico rimboccarsi veramente le maniche e lasciando un poco da parte i propri tornaconti personali incominciare a far qualcosa di serio per questo paese alla deriva. Non credete che sia ora di finirla con le chiacchiere e cominciare, come i nostri vecchi, a rimboccarsi le maniche e ripartire seriamente dai problemi reali del paese a uno a uno cercare di risolverli senza enfasi e proprio tornaconto. Ci vuol così poco per ricordarsi che i nostri rappresentati politici sono stati eletti per rappresentare e risolvere i problemi di tutti e non per gonfiare il proprio portafoglio. Non solo, ci vuole un nuovo diluvio o un’ennesima pioggia di fuoco e saette come su Sodoma e Gomorra per richiamare questa generazione di pervertiti ai propri doveri, o dobbiamo sperare in un’insurrezione dal basso com’è capitato nell’intero bacino del mediterraneo per risollevare le sorti di un paese che è stato culla e patria di pensatori, illuministi, artisti e lavoratori invidiati da tutto il mondo?

About Enrico Liotti

Giornalista Pubblicista dal 1978, pensionato di banca, impegnato nel sociale e nel giornalismo, collabora con riviste Piemontesi e Liguri da decenni.

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