Chiusa ieri dalle 13.40 alle 14.10 circa la stazione di Schwanthalerhöhe, una delle numerose nella rete metropolitana di Monaco, situata a sud-ovest dal centro della città. Il rinvenimento di una vecchia valigia sospetta sul binario ha provocato l’intervento delle autorità: per prima cosa sono intervenuti quattro agenti, due di polizia e due della polizia metropolitana (la Polfer della metropolitana di Monaco), che hanno allontanato la gente dal punto in cui si trovava la valigia. Una voce dall’altoparlante ha poi fatto sgomberare l’intera stazione, fra il disappunto dei viaggiatori, mentre con l’arrivo di altri agenti si procedeva alla chiusura dei due ingressi della fermata. Nessun poliziotto sembrava realmente preoccupato della situazione, dato che quelli intervenuti hanno passato il tempo a scherzare fra loro, sebbene in posizione marziale, con gambe divaricate e braccia conserte. Trovandomi sul posto, una volta chieste spiegazioni e chiesto di scattare qualche foto per documentare il fatto (autorizzazione teutonicamente negata) sono risalito in strada per rendermi conto della situazione. Al blocco della polizia ad entrambe le imboccature del binario, si è potuto sentire il crescente mormorio di contrarietà dei numerosi passeggeri che continuavano ad affluire alla fermata e che stavano perdendo i treni (treni che comunque hanno continuato a marciare senza grossi problemi, saltando semplicemente la fermata). Dopo pochi minuti è giunto sul posto un furgone a sirene spente da cui è scesa una poliziotta, seguita dopo qualche minuto da due auto in borghese con tanto di sirena e gomme stridenti, nella migliore tradizione dei polizieschi tedeschi. Mentre cercavo di rubare qualche scatto col cellulare senza farmi notare dalle forze dell’ordine, la poliziotta è riemersa dalla metro per recuperare un nevrotico pastore tedesco dal furgone, i cui latrati hanno preoccupato gli astanti più della situazione potenzialmente pericolosa. Tornato al punto massimo di osservazione permesso dai poliziotti, che seguitavano amenamente a ridere fra loro, ho assistito al rientro del rumoroso cane nonché al recupero della valigia (a questo punto ritenuta non pericolosa), con conseguente taglio del nastro di delimitazione che era stato precedentemente steso per chiudere l’ingresso. A quel punto ho notato alcuni agenti prendersela con un signore di mezza età, forse il proprietario della stessa valigia, a cui hanno consegnato un verbale. Ridisceso al binario, ho potuto aspettare il mio mezzo di trasporto, godendomi gli strascichi di silenzio sul marciapiede ancora insolitamente sgombro. Sebbene nessuno dei presenti, fra pendolari e forze dell’ordine (a parte qualche anziano funzionario delle ferrovie) abbia effettivamente preso in seria considerazione il ritrovamento di una valigia abbandonata come un potenziale pericolo, è stata palpabile la preoccupazione dell’autorità, attraverso tempi e modalità di intervento delle forze di polizia. Credo fosse palese l’allerta dopo l’allarme bomba nella metropolitana di Bonn di otto giorni fa, quando venne trovata una borsa da viaggio contente materiale altamente esplosivo che, secondo le autorità, se fosse esploso sarebbe stato pericoloso quanto quello dell’attentato a Madrid del giorno 11 marzo 2004, in cui morirono 191 persone e altre 2.057 rimasero ferite.