Lunedì 31 agosto, alle 18.30, in piazzetta Unità d’Italia, appuntamento con i “Lunedì della musica”: il Maestro Dimitri Candoni si concentrerà su “Il salotto borghese: la musica nell’età romantica”. Nell’Ottocento la casa borghese ha il suo centro nel salotto, lo spazio dove si svolge la vita sociale e si accolgono gli invitati. È in questo vivace contesto che si incontrano artisti, letterati e si diffonde la musica romantica. Chopin, Liszt, Schumann e Mendelssohn sono gli autori più rilevanti di questo secolo.
Martedì 1 settembre, alle 21, in piazzetta Unità d’Italia, va in scena “Zeus, l’Aquila e Prometo”, drammaturgia e regia Claudio de Maglio, con gli allievi del III anno di corso della Civica Accademia D’Arte Drammatica Nico Pepe, in collaborazione coreografica a cura di Julie Anne Stanzak.
Lo spettacolo “Zeus l’Aquila e Prometeo”, è frutto delle suggestioni di diversi testi, da Eschilo a Goethe, ma anche delle storie di scienziati che come Galileo Galilei hanno trasformato i destini degli uomini. Scienziati e artisti condividono l’obiettivo di spingersi oltre i confini per seguire la propria creatività, magica scintilla in grado di nutrire un pensiero nuovo. Queste visioni si scontrano con il potere, con la superstizione e i dogmatismi che cercano di opporsi allo slancio di innovazione ed evoluzione. Gli interrogativi non piacciono al potere: lo scienziato diventa colpevole di diffondere conoscenze che potrebbero minare le sue fondamenta. Così come Zeus punisce Prometeo per aver donato il fuoco della conoscenza agli uomini, allo stesso modo la storia della scienza è costellata di personaggi capaci di offrire visioni nuove. L’amore di Prometeo verso gli uomini e l’anelito alla conoscenza sono temi che non possono avere risposte certe, nel momento in cui ci interroghiamo sull’etica poiché troppo spesso la tecnologia si è trasformata nella nuova assoluta divinità. È Prometeo ad indicarci i valori e a farsi carico della nostra fragilità perché se Zeus è il potere, se Prometeo è la conoscenza, l’Aquila diventa il tormento e ciò che ci obbliga a interrogarci su quanto stiamo facendo pro o contro l’umanità.
E’ stato prezioso l’incontro di Julie Anne Stanzak danzatrice storica del Thanztheater di Pina Bausch: il lavoro da lei svolto ha permesso agli allievi di costruire un proprio personale vocabolario coreografico per veicolare emozioni e vissuto, sentimenti e sensazioni in un viaggio per esplorare la danza della vita, senza forme estetiche predefinite.