Molti colori, tanti personaggi, innumerevoli emozioni. È la vita. Al teatro San Ferdinando, il palco è nudo e le parole non servono per raccontare “Il giorno in cui ci siamo incontrati e non ci siamo riconosciuti. Fantasia scenica senza parole per attori e musica”. Un cast di trenta attori di diverse nazionalità ha condiviso l’idea drammaturgica di Giuseppe Sollazzo. L’umanità tutta sembra aver preso parte allo spettacolo in scena in prima mondiale in occasione del Napoli Teatro Festival, il 16 e 17 giugno 2014. Coprodotto dalla Fondazione Campania dei Festival, Napoli Teatro Festival Italia e associazione Jules Renard, storie quotidiane si sono intrecciate e suggestioni poetiche forti hanno regalato momenti di meraviglia. Belle donne, bambini, cortei e oggetti che hanno raccontato la vita come se fosse vista da un vetro. Il problema è stato, forse, proprio questo tutto. C’era troppo. Tuttavia l’energia di questa sovrabbondanza non ha disatteso le aspettative emotive. Accompagnati tra musiche che oscillano dal tango al pop, si è riusciti, vero, a mettere in gioco “un catalogo di emozioni umane che lo spettatore è chiamato a completare”, complice il disegno luci di Guido Levi e i costumi di Lily Kendaka, ma l’esperimento lascia il dubbio di aver assistito ad un virtuosismo registico.
Anita Laudando corrispondente da Napoli