Lettura scenica a tre voci con Stefano Rizzardi, Paolo Fagiolo, attrice-donna.
Musica: Benedetto Parisi, Giorgio Parisi Coordinamento: Daniela Isola
La proposta al Comune di Udine di presentare nell’ambito delle sue iniziative culturali una lettura scenica con musica del racconto Noir de Syrie, scritto da Sandro Minisini nella primavera del 2014, ha un valore particolare oggi, all’epoca della guerra civile in Siria e della terribile vicenda di Aleppo. Più in generale, delle grandi problematiche legate ai movimenti dell’islamismo radicale. Valore innalzato dalla qualità della testimonianza di Sandro Minisini, il quale, vivendo in Siria dal 2001 al 2003, ha avuto conoscenza diretta della situazione sociale e culturale del paese e, soprattutto, delle caratteristiche del suo regime politico.
Il racconto è ispirato alla vicenda di Michel Seurat, arabista e sociologo francese, rapito a Beirut da uomini armati vicini al futuro movimento sciita Hezbollah il 22 maggio 1985. Seurat era appena arrivato da Parigi e sparì lungo la strada che collega l’aeroporto alla città. Le sue spoglie sono state ritrovate in circostanze poco chiare, nel marzo 2005, alla periferia sud di Beirut.
NOIR de SYRIE. Beirut, maggio 1985. Una donna sta aspettando suo marito, che ritorna a casa dall’aeroporto dopo un viaggio ad Agadir in Marocco per un convegno. Lei è Arys Giamyle Challal, siriana, abita nel quartiere musulmano di al-Zarif, è una cristiano-ortodossa. Lui è Marcel Anthelme, giornalista e sociologo francese, “arabista innamorato del Medio Oriente a cui sente di avere dedicato la vita”. Hanno una figlia, Zahara. L’attesa si allunga, Giamyle è inquieta: il collega Olivier, che era sullo stesso aereo, è già arrivato a casa. “Marcel, Marcel, dove sei? Non abbandonarmi, ti prego”. Poco dopo, l’annuncio: è l’amico Wassim al-Dehni a darlo. Marcel è stato rapito, Marcel è ostaggio. E’ accaduto poco fuori l’aeroporto; gli autori, probabilmente, sono i folli di Dio di Hezbollah, nascente gruppo terrorista sciita libanese. Ma si capisce subito che dietro a loro c’è il Mukhabarat, il servizio segreto siriano. Di Marcel non c’è traccia; a casa, attorno a Giamyle, comincia una lunga veglia, ma è già attesa del vuoto, “quando si aspetta e non si vive più”. Fino a poco tempo prima Giamyle e Marcel erano vissuti in Siria, ad Aleppo. Qui, sotto falso nome e spinto da Giamyle, Marcel aveva pubblicato “La Città Morta“, una esatta e perfetta rappresentazione del regime Ba’ath “nella sua organizzazione scientifica, nella sua potenza occulta, ignota del tutto all’Occidente”. Il libro aveva segnato la sua condanna a morte; per questo motivo Marcel e Giamyle avevano deciso di fuggire da Aleppo ed andare a vivere a Beirut, ad al-Zarif, in mezzo ai musulmani. Ma il Terrore rosso aveva deciso di scovarlo, e così Marcel ormai da tempo era seguito e controllato in ogni movimento. Ora sono passati due mesi da quando Marcel è sparito, l’angoscia è fortissima, e nessuna voce rompe il silenzio. Quando cala la notte Gyamile scrive: “Sarà l’ultima notte? Non ho più marito, non ho più patria. Grazie alla sua passione per la Siria ho riscoperto la mia terra natale, io che sono una senza patria… Come possono, quelli che l’anno rapito, credere che sia una spia, lui che conosce l’arabo come loro, lui che è un amico degli arabi?” |
SANDRO MINISINI
Sandro Minisini, nato a Udine nel 1950, già professore nei Licei e studioso di Dante, è stato Lettore del Ministero Affari Esteri nel Centro di Lingua Italiana dell’Università di Aleppo tra il 2001 e il 2003, dopo precedenti esperienze internazionali a Madrid e a San Paolo del Brasile. Per oltre un decennio si è dedicato allo studio della cultura e della società araba, con ricerche sulla Siria e sulla città di Aleppo (Il quartiere armeno di Jdeydéh, Gli ebrei livornesi in Aleppo). Inoltre, si è impegnato nel sostegno alla rivoluzione in Siria, sia con l’informazione che con le iniziative culturali (8 marzo 2010 al Lions Club di Udine “Le esperienze di un professore europeo in una Università siriana”; 6 settembre 2011 al Rotary Club di Udine “The Arab awakening, il risveglio arabo contemporaneo e la crisi dei Regimi autoritari: il caso della Siria”; 24 febbraio 2012 all’Associazione culturale Tito Maniacco “Siria, la solitudine di una rivoluzione”; 15 marzo 2013 “A due anni dalla rivolta siriana”, inaugurazione della mostra di Daniela Isola “Aleppo la città perduta” presso il Cinema Visionario di Udine).
STEFANO RIZZARDI
Udine, 1959. Attore, autore e ideatore di spettacoli e reading, ha svolto dalla metà degli anni Ottanta una multiforme attività nel campo del teatro, della poesia, della musica. Ha collaborato con molte realtà teatrali e culturali della Regione. Dal 1995 al 2002 è stato Lettore di Italiano e co-regista della Compagnia Teatrale dell’Università di Valladolid (Spagna). Insieme al musicista Renato Miani ha prodotto negli ultimi anni diverse opere, costruite sui versi (anche in friulano) di A. Giacomini, L. Morandini, U. Valentinis e N. Di Monte. Ha lavorato con il Quartetto d’Archi della Fenice di Venezia, Ex Novo Ensemble di Venezia e altri solisti. Interessato anche alla narrazione pop, nel 2010 ha realizzato uno spettacolo sul mondo del ciclismo africano con il rapper friulano djTubet. Ultimo lavoro su questa linea, nel 2016, “Coppi”, racconto teatrale musicato da Alessio Velliscig.
PAOLO FAGIOLO
E’ diplomato presso la “Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe” di Udine nel triennio accademico 1989-1992. Ha completato la sua formazione d’attore presso l’Accademia Nazionale d’Arte di Minsk (Bielorussia) nel biennio 1993-1995. Professionista dal 1996 ha collaborato, sia in teatro che in cinema e sia in produzioni tradizionali che d’innovazione, con vari registi e attori italiani e stranieri. Tra questi: Serena Sinigaglia, Gabriele Salvatores, Alessandro Marinuzzi, Fabrizio Arcuri, Cesare Lievi, Franco Però, Valerij Raevskij, Gabriele Vacis, Giorgio Pressburger, Vitalij Kotovitskij, Damir Zlatar Frey. E’ particolarmente interessato all’evoluzione delle modalità comunicative ed espressive del teatro, collabora con vari gruppi/collettivi quali: Labx, Mattatoio Scenico, Dobialab. E’ co-fondatore di NovaDroga, collettivo artistico informale impegnato nella ricerca finalizzata alla commistione fra immagini video, musica e azioni sceniche.
BENEDETTO PARISI
Benedetto Parisi è nato a Lecce. Laureato in giurisprudenza a Roma, dove ha trascorso molti anni, vive attualmente a Udine, e dedica la sua attività di regista documentarista in prevalenza a temi di carattere sociale e culturale. Da molti anni tiene laboratori e corsi sul linguaggio e la tecnica cinematografica, collaborando in maniera continuativa col Centro Espressioni Cinematografiche di Udine. Svolge anche attività di musicista con il gruppo Maropoli, caratterizzato dall’esecuzione di musiche popolari di differenti tradizioni musicali, con strumenti etnici, tra cui santur, mbira, baglama, tampura.
GIORGIO PARISI
Nasce a Udine nel 1985 e si diploma in clarinetto nel 2003 sotto la guida del M. Paolo Beltramini. Segue poi corsi di perfezionamento strumentale a Tarquinia e Torino. Ha successivamente compiuto studi musicologici all’Università di Roma Tor Vergata e preso parte ai corsi di educatore musicale alla Scuola di Musica Popolare di Testaccio. Nel 2011 termina il master in pedagogia musicale al CSI di Lugano, dopo aver preso parte ai corsi dell’Istituto Dalcroze di Ginevra su musica e improvvisazione nel movimento. Suona nei Maropoli da circa 15 anni e ha collaborato, fra gli altri, con Mauro Costantini e Moni Ovadia. Svolge da una decina di anni attività di insegnamento nell’ambito dell’educazione musicale e della ritmica.