«I nostri hotel sono pronti, ora manca soltanto la “materia prima”, la neve. Teniamo tutti gli occhi fissi al cielo, nella speranza che scenda qualche fiocco. Ma il trend, per fortuna, ricalca quello dello scorso anno e possiamo dire di essere soddisfatti». È il bilancio tracciato da Paola Schneider, presidente di Federalberghi Fvg, in vista delle imminenti festività natalizie, da sempre uno dei momenti nevralgici dell’anno per la categoria. E se, finora, il meteo non ha collaborato – le nevicate naturali sono state scarse -, a livello di prenotazioni le strutture ricettive montane della regione hanno numeri in linea con quelli dello stesso periodo 2017, quando già da novembre le precipitazioni erano state abbondanti: «Per fortuna – prosegue Schneider – gli alberghi delle località turistiche sono già prenotati fino all’80% per il periodo di Capodanno, un valore nella norma. Qualche posto c’è ancora, ma i colleghi interpellati sono contenti del risultato maturato finora».
Certo, è cambiata la tipologia di soggiorno: nel periodo fra Natale ed Epifania, grazie anche al traino del Capodanno, i visitatori scelgono generalmente permanenze per tre notti e quattro giorni totali. La settimana intera è diventata una “mosca bianca”. «La tendenza è questa – aggiunge la presidente di Federalberghi Fvg -, a Natale qualcuno si muove ma va anche ricordato che molti hotel in quei giorni sono ancora chiusi, per poi riaprire da Santo Stefano». E se tutte le zone montane ricalcano i numeri dello scorso anno, nel periodo natalizio i clienti sono per la maggior parte italiani, anche se non mancano sloveni, croati, austriaci e tedeschi. Poi, dall’Epifania in avanti, il quadro muta a causa delle settimane bianche «per le quali – aggiunge Schneider – c’è già un buon numero di prenotazioni».
Per assicurare alle strutture regionali un’ulteriore spinta ci vorrebbe qualche nevicata in montagna. «Sarebbe tutt’altra cosa, anche sotto il profilo paesaggistico, e ci consentirebbe di attirare qualche visitatore “last minute” in più – conclude la presidente di Federalberghi regionale -. Per fortuna, comunque, ci sono gli impianti per l’innevamento artificiale e i poli dello sci saranno aperti, se continueranno a insistere le basse temperature. Tutti gli operatori delle località, inoltre, si sono attrezzate per organizzare l’après-ski, concerti o deejay, o il classico cenone di Capodanno. Insomma, la montagna Fvg c’è!».