Dopo le prime due serate della nuova stagione al Teatro della Corte altro sold out, per il felice cartellone della Compagnia di Osoppo. Sabato 26 novembre il sipario del Teatro Osoppano ha ospitato lo spettacolo “Nuda e cruda” con la bravissima Anna Mazzamauro alla soglia degli ottant’anni ( il 1° dicembre ricorre il suo 78° compleanno), con una verve ed una lucidità di una giovane trentenne. Dopo i successi delle tre precedenti stagioni teatrali, l’attrice in scena con il suo recital esorta il pubblico a spogliarsi dei ricordi cattivi, degli amori sbagliati, dei tabù del sesso, a liberarsi dalla paura della vecchiaia, ad esibire la propria diversità attraverso risate purificatrici. Una miscela equilibrata di risate e commozione, di autoironia e velata tristezza che avvolge lo spettatore. L’atmosfera è quella di altri tempi,
dell’avanspettacolo e del teatro italiano, il tutto intercalato da interpretazioni musicali nelle quali Anna è accompagnata da un Sasa Calabrese con la sua chitarra e la tastiera di indubbia bravura nell’esecuzione delle musiche del compianto Amedeo Minghi che fanno da colonna sonora alla piece. Note autobiografiche si intrecciano a considerazioni sulla ineluttabilità della vecchiaia, sulla violenza alle donne, sul cinismo dei media per poi passare, nella seconda parte dello spettacolo, a dedicare un tributo al ricordo di Wanda Osiris e Anna Magnani.Insomma, uno zibaldone agrodolce il cui filo rosso è la voce del cuore di Anna Mazzamauro, ora prestata al canto, ora spesa in emozionanti monologhi. La Mazzamauro si mostra per ciò che è, come recita esemplarmente il titolo, Nuda e cruda, spingendosi oltre il semplice racconto autobiografico: interpreta personaggi, canta e accenna qualche passo di danza. È qui che emergono, in modo evidente, la bravura teatrale e la profondità artistica della poliedrica attrice. In particolare, sono un pugno nello stomaco il personaggio della massaia a cui uccidono la figlia ed una insipida cronista che continua a chiedere come si sente dopo la sua perdita. L’episodio dal macellaio è un vero momento di recitazione da dramma greco. Brava Anna e bravi tutti della compagnia di Anà-Thema nel riuscire a portare ad Osoppo uno spettacolo sagace e liberatorio, insolente e mite, audace e timido, ridanciano e impegnato che trova nei vari dislivelli emotivi l’energia teatrale e coinvolgente per magnetizzare il pubblico e condurlo all’interno dello spettacolo e all’interno di se stesso senza filtri inibitori, senza ombre protettrici. E, alla fine, il modo migliore per raccontare “Nuda e Cruda” è forse quello di descriverlo attraverso le parole di Anna: “L’autoironia è la disciplina con la quale mi sono allenata a rompere gli specchi e l’imbecillità […] ho scritto questo spettacolo per raccontare come ci si spogli dei ricordi, della gioia quando è troppo forte, si spalma sul petto e provoca dolore come un infarto. Come liberarsi dei pregiudizi, dei principi e degli amori guasti, come levarsi dai piedi il peso della diversità per raccontare come si impari a mostrare quel fascino struggente della donna brutta, a sentirsi come una sovrana…”.
E noi diciamo; grazie Anna, e grazie a Luca Ferri e a tutta la Corte della compagnia Anà-Thema.
Enrico Liotti