Dal nostro corrispondente in Germania
Il panico serpeggia in Italia, secondo i telegiornali nostrani. Disagi per la grande nevicata. Tg che fanno collegamenti da Milano in cui “ha nevicato tutta la notte” ma non si nota. Cinquecento addetti impiegati nel capoluogo lombardo per spargere sale sui marciapiedi. Nord-ovest flagellato dalla neve e dal freddo (come se fosse una cosa tanto inusuale), problemi sulle strade e via discorrendo. La camera di commercio di Monza-Brianza dichiara un danno economico spaventoso causa neve. Vengono inquadrate le strade in questione, in cui si è posato un leggero strato di neve spesso ormai sciolto, con in sottofondo la voce allarmata del cronista che sembra parlare di un bombardamento a tappeto piuttosto che di una nevicata. Distogliendo lo sguardo dalla televisione e ruotandolo fuori dalla finestra, rientrando nella realtà della Germania, ci si accorge di essere dentro una vera tempesta di neve che imbianca inesorabilmente tutto quanto. Fortunatamente in pochi minuti i mezzi spalaneve e spargisale dell’Anas teutonica ripristinano la situazione pulendo il manto stradale (sebbene capiti ogni tanto che facciano fatica a pulire velocemente tutto). “grazie” potrà obiettarmi più di qualcuno “in Germania sono abituati alla neve, se l’aspettano, ci convivono”. Ebbene, per quale ragione non dovremmo essere preparati noi italiani, che abitiamo un paese con una misera percentuale di territorio pianeggiante? Pare veramente assurdo che, sebbene ormai i metereologi prevedano abbondantemente in anticipo le perturbazioni, e sebbene ogni volta venga sbandierato il possente dispiegamento di mezzi antineve e l’ineffabile preparazione di Anas, Protezione Civile o di chi dovrebbe pensarci, il paese piomba nel caos più assoluto. Buona responsabilità, bisogna dirlo, ce l’hanno i giornalisti, che si danno al terrorismo psicologico passando delle ore ad allarmare la gente, gettandola nel panico. Forse, visto che a quanto pare il grosso allarme è dato dalle condizioni del traffico e dei trasporti, sarebbe sufficiente che “chi di dovere”, anziché mettere dei blandi cartelli con scritto “obbligo di dotazioni invernali in autostrada dal tot giorno del tot mese…”, obbligassero gli automobilisti al montaggio degli pneumatici invernali, che garantiscono un maggior margine di sicurezza anche in caso di ghiaccio e pioggia (o anche semplicemente di asfalto freddo), cosa obbligatoria in moltissimi paesi europei oltre che in Germania (si veda ad esempio la vicina Slovenia). Fortunatamente molte persone si sono autonomamente organizzate a proposito, chi per zelo, chi per sopperire all’atavica disorganizzazione italiana in caso di maltempo. E’ sorprendente che un in un paese come l’Italia, il cui territorio è formato da montagne e colline per il 76,8%, non siamo in grado di non farci sorprendere dai capricci dell’inverno. A volte, forse, ci illudiamo di abitare il ‘paese del sole’ anche quando questo se ne sta beatamente nascosto dietro ad una densa coltre di nubi.
Simone Callegaro