L’opera, doppio omaggio al grande regista triestino e al geniale pittore, disegnatore e scultore, sarà esposta nel foyer del Politeama Rossetti grazie alla Fondazione CRTrieste che ha voluto donarla al Teatro. Presenti alla cerimonia Adalberto Donaggio Vicepresidente del Consiglio Generale della Fondazione CRTrieste, il presidente e il direttore dello Stabile regionale e Maria Masau Dan direttore del Servizio Museo Arte Moderna Revoltella e dei Musei Civici di Trieste“.
Nel corso una breve cerimonia, nel foyer Vittorio Gassmann mercoledì 22 ottobre alle ore 19, sarà presentato lo “Strehler” di Bruno Chersicla.
La preziosa scultura lignea è stata acquisita dalla Fondazione CRTrieste in accordo con il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, cui ora viene donata. L’opera – che raffigura il grande regista triestino – è stata realizzata da Bruno Chersicla nel 2000 ed è una scultura scomponibile in legno okoumè dipinto, alta 185 cm: messa all’asta assieme ad altre opere, avrebbe rischiato di andare dispersa se non fosse stato per l’intervento della Fondazione CRTrieste.
Ora rimarrà esposta nel foyer del Politeama Rossetti, un bene che arricchisce il Teatro Stabile e la città di Trieste e rappresenta un doppio omaggio: al grande e indimenticato regista triestino ed al suo stesso autore, Bruno Chersicla, geniale pittore, disegnatore, scultore e musicista.
Alla cerimonia presenzieranno Adalberto Donaggio, Vicepresidente del Consiglio Generale della Fondazione CRTrieste, il Presidente del Teatro Stabile regionale Miloš Budin ed il direttore Franco Però, assieme a Maria Masau Dan direttore del Servizio Museo Arte Moderna Revoltella e dei Musei Civici di Trieste.
Bruno Chersicla, nato a Trieste nel 1937 e scomparso poco più di un anno fa, è stato artista d’altissimi intuizione e spessore.
Diplomato all’Istituto d’Arte “Nordio” di Trieste, dove aveva frequentato i corsi di arredamento e decorazione navale, e contemporaneamente in contrabbasso al Conservatorio “Tartini” negli anni Sessanta si è impegnato sia nella realizzazione di opere per i gioielli della cantieristica navale di allora (i transatlantici “Galileo Galilei”, “Raffaello”, “Oceanic”), sia nella creazione di scene e costumi per il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e per il Piccolo Teatro di Milano, città in cui si trasferisce alla fine del decennio proprio a seguito di tale collaborazione. Nello stesso periodo a Trieste è tra i fondatori del gruppo Raccordosei con Caraian, Cogno, Palcic, Perizi e Reina.
Negli anni Settanta il suo interesse si volge primariamente alla scultura lignea, alla pittura ed alla xilografia, sua grande passione, che affronta con personale stile fedele ad una visione provocatoria ed ironica, materica dell’espressione figurativa.
Sempre attivissimo e versatile, espone ed ha mostre importanti a Miami, Chicago, New York, Lubiana, Atlanta, Parigi, Toronto.
Nel 2001 entra nel Guinnes dei Primati per aver realizzato il dipinto più grande del mondo: un’opera che si è estesa su tutta l’area di Piazza Unità d’Italia a Trieste e che ha coinvolto
nell’esecuzione quasi 5000 persone.
C.L.