Restituzione pubblica del lavoro sulla memoria del primo conflitto mondiale condotto nei Comuni del FVG da Francesco Accomando con l’associazione Cikale Operose
OLTRECONFINE 15-17, IL PROGETTO SU GRANDE GUERRA E MEMORIA TORNA SULLA SCENA TEATRALE
Dopo il debutto a Santa Maria la Longa, il 31 luglio la restituzione a Medea
Medea – Oltre sei mesi di prove con attori non professionisti, serate di confronto con le comunità locali del FVG, un grande collage di storie, sentimenti e aneddoti sulla Grande Guerra vissuta a cavallo tra Italia e Austria. Ora il progetto OLTRECONFINE15-17 diretto da Francesco Accomando con la direzione operativa dell’associazione vicentina Cikale Operose arriva alla fase conclusiva con una restituzione teatrale itinerante che dal 17 luglio a fine ottobre porterà nei paesi coinvolti dall’iniziativa lo spettacolo “A occhi chiusi e non era solo per l’orrore e lo spavento”.
Dopo il debutto dello spettacolo “A occhi chiusi e non era solo per l’orrore e lo spavento” a Santa Maria La Longa (UD), la seconda serata è in cartellone per lunedì 31 luglio nella Scuola primaria di Medea (GO). La serata vedrà la partecipazione della chitarrista Marta Tuan e della Pro Loco di Medea.
Ingresso libero con prenotazione obbligatoria chiamando il 392.0602632 dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18 fino al giorno dello spettacolo (max 30 persone per recita).
Il calendario completo dei giorni e dei luoghi delle repliche nei vari comuni del FVG verrà comunicato a breve e sarà disponibile sul sito www.oltreconfine-ww1.eu
OLTRECONFINE giunge alla seconda edizione e anche quest’anno il percorso attraverso la memoria del primo conflitto mondiale confluisce in uno spettacolo teatrale, che vedrà sulla scena attori non professionisti (Silvio Basile, Anna Bolognese, Bruno Chiaranti, Pia Comoretto, Paolo Da Dalt, Silvia D’Ambrosio, Rossana Di Tommaso, Rinaldo Fantino, Gabriella Ferigutti, Romeo Mischis, Sergio Pagavino, Simona Schepis, Renato Sclauzero, Bruno Tomasin, Fabio Vidoz) che si sono uniti a Francesco Accomando per dare vita ai ricordi, alle suggestioni, alle fotografie, alle testimonianze raccolte tra i cittadini durante le serate-forum dei mesi scorsi e che comprendono un periodo che va dal giugno 1915 fino ai fatti di Caporetto nell’ottobre del 1917.
Nei mesi di lavoro si sono incrociate le relazioni degli storici locali e le memorie di singoli cittadini che hanno dato vita una struttura che unisce narrazione e azioni sceniche. Le storie narrate seguiranno l’idea di uno sguardo dal basso, popolare, di gente semplice che viveva a ridosso del confine, rielaborato attraverso i linguaggi della contemporaneità, fatti di parole, musica, immagini evocate e gestualità scenica.
OLTRECONFINE è un progetto partecipato che ha riunito i cittadini e le associazioni di 17 comuni de FVG: Aiello del Friuli, Bagnaria Arsa, Bicinicco, Campolongo Tapogliano, Castions di Strada, Chiopris Viscone, Gonars, Medea, Palmanova, Romans D’Isonzo, Ruda, San Vito al Torre, Santa Maria La Longa, Torviscosa, Trivignano Udinese, Villesse, Visco. Tutti territori che, nel 1915, si trovarono “presi in mezzo” dalla guerra, essendo a ridosso o sul confine tra l’Impero Austro-Ungarico e il Regno d’Italia. “Lavoriamo su un’area vasta di confine, martoriata dalla guerra – rimarca Adriana Danielis vicesindaco di Palmanova, comune capofila – e questo progetto offre l’occasione per fare sintesi della storia ufficiale, ma anche delle piccole storie di persone e famiglie”.
“Oltreconfine – spiega il direttore artistico Francesco Accomando – è nato dall’esigenza di creare un immaginario storico, comune e condiviso, di alcuni avvenimenti significativi nella pluralità dei punti di vista e nel superamento di alcune distorsioni, mistificazioni e manomissioni intercorse negli anni successivi. Così possiamo raccogliere, valorizzare e rendere comune un patrimonio di storie emblematiche nel rispetto storico del doppio punto vista italiano e austriaco, contribuendo alla costruzione di una coscienza e di una cultura europea dei territori volte al superamento dei contrasti, dei conflitti e dell’idea stessa di confine”.