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OREGON sabato 7 novembre ore 21 Teatro Zancanaro (Sacile)

OREGON sabato 7 novembre ore 21 Teatro Zancanaro (Sacile)

PORDENONE – Sarà la band cult statunitense Oregon ad aprire, con un concerto in calendario sabato 7 novembre alle 21 al Teatro Zancanaro di Sacile, l’undicesima edizione de “Il Volo del Jazz”. Dopo il successo dell’anteprima della rassegna targata Circolo Controtempo, che ha visto salire sul palco del Teatro Verdi di Pordenone l’icona del jazz Dianne Reeves, “Il Volo del Jazz” si trasferisce infatti a Sacile e prosegue con altri cinque concerti all’insegna della contaminazione, con grandi protagonisti dell’universo jazz contemporaneo, per un viaggio alla scoperta delle infinite sfaccettature di questo genere musicale.

Pietra miliare dell’evoluzione che ha portato la musica verso un suono eterogeneo, introspettivo e meditativo, delicatamente impressionista e visionario, gli Oregon sono stati i primi a gettare le fondamenta tra Oriente e Occidente in modo metodico, esplorando la musica e filtrandola in un’ottica jazzistica. Costituiscono una tappa fondamentale lungo la strada che ha portato dal jazz acustico alle sonorità etno-jazz e world music. La formazione americana, che può vantare una tra le storie più lunghe e articolate nel jazz contemporaneo, ha mosso i primi passi nel 1970, quando Ralph Towner, Paul McCandless, Glen Moore e Collin Walcott, con alle spalle l’esperienza comune del Paul Winter Consort, iniziarono a sondare nuove direzioni musicali, affrontando l’improvvisazione con un organico strumentale cameristico e con un’attenzione alle strutture ritmiche e melodiche del continente asiatico. Gli Oregon sono oggi una delle testimonianze più convincenti di una musica “totale” che da utopia si è tramutata in realtà, continuando nella loro raffinata ricerca dentro il suono, di timbri e di cadenze, di armonie e di contrasti. Ed ora gli Oregon sono per un quarto italiani, con l’arrivo del migliore dei nostri contrabbassisti, Paolino Dalla Porta, dopo l’abbandono dello storico membro Glen Moore.

La band nasce alla fine degli anni Sessanta all’interno del Consort itinerante di Paul Winter, il pioniere della world music che in questo gruppo stava elaborando la sua mistica musicale, con uno stile che adottava prassi e valori sia dal jazz sia dalla classica. Il Consort sfoggiava il percussionista Collin Walcott, che testimoniava l’influenza del folk africano e indiano, Ralph Towner e Glen Moore, entrambi di formazione jazzistica, e Paul Mc Candless, che suonava l’oboe e rappresentava l’anima classica dell’ensemble. Da Winter quei giovani musicisti appresero i segreti di un suono in bilico fra mondi musicali profondamente diversi e quando nel 1970 Towner, Moore, Walcott e McCandless fondarono gli Oregon (dal nome dell’università dove Towner e Moore studiavano e si erano conosciuti), si proponevano di continuare sulla strada del maestro. Fedele a questa intenzione, negli anni il gruppo produrrà molte registrazioni di pregio, a partire dall’album del 1972 “Music of Another Present Era”. Con i successivi “Distant Hills” e “Winter Light” gli Oregon si affermarono come uno dei gruppi più importanti di musica improvvisata, registrando con le case discografiche Vanguard, Elektra, ECM, mantenendo sempre inalterata la formazione ma espandendone possibilità espressive e sperimentazioni di nuove sonorità, giungendo anche all’utilizzo dell’elettronica. Nel 1984 la prematura scomparsa di Collin Walcott in un incidente stradale durante un tour in Germania dell’Est costituì un tale shock per gli altri membri degli Oregon che il gruppo si sciolse temporaneamente. Dopo tre anni di limbo la band nel 1987 tornò a riunirsi, grazie alla nuova e stimolante collaborazione con il virtuoso percussionista indiano Trilok Gurtu, per registrare “Ecotopia”, l’ultimo album con la ECM. Il quinquennio successivo sarà caratterizzato da un notevole slancio creativo e la musica si adatterà allo stile molto più jazz e aggressivo del nuovo percussionista. Gurtu lascerà gli Oregon a metà degli anni Novanta e, dopo una parentesi in trio, il gruppo assumerà quello che è l’assetto attuale, collaborando stabilmente con il percussionista Mark Walker e registrando così Northwest Passage del 1996 e molti altri dischi. Nel 2001 il gruppo si recò a Mosca per registrare con la Moscow Tchaikovsky Orchestra: l’album ebbe quattro nomination al Grammy Award. Seguirono altri dischi: “Live at Yoshi’s” (2002), “Prime” (2005), “The Glide” (1 track, solo per Itunes) (2005), “Vanguard Visionaries” (2007), “1000 Kilometers” (2007), “In Stride” (2010) e “Family Tree” (2012).

Biglietti e abbonamenti per i concerti acquistabili online su www.vivaticket.it, nei punti vendita autorizzati (a Sacile presso Cartoleria Abacus, Centro Commerciale Serenissima, Viale Matteotti 36/b) o la sera stessa del concerto dalle 18.30 alla biglietteria del Teatro Zancanaro. Prossimo appuntamento con Il Volo del Jazz in calendario il 15 novembre, con un altro concerto che si preannuncia imperdibile. Sul palco dello Zancanaro salirà infatti il trombettista americano Terence Blanchard, cinque volte vincitore di Grammy e celebre per le sue collaborazioni con il regista Spike Lee. Ad accompagnarlo il suo nuovo quintetto, l’E-Collective, con cui nel suo ultimo album “Breathless” (Blue Note Records), esplora l’eccitante punto di fusione tra groove pullulante di funk, R&B e colori blues.

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