Hanno un valore inestimabile e in Italia si possono ammirare solo a Palazzo Coronini a Gorizia: sono le “teste di carattere “ dello scultore tedesco Franz Xaver Messerschmidt, che accomunano la storica dimora di viale XX Settembre a sedi espositive prestigiose come il Louvre di Parigi, il Victoria e Albert Museum di Londra, il Paul Getty di Los Angeles, il Belvedere di Vienna, la Liebieghaus Skulpturensammlung di Francoforte. Due delle 38 “teste di carattere” esistenti al mondo, delle 69 scolpite nel Settecento, sono appunto ospitate in un nuovo spazio espositivo permanente del Palazzo -museo della Fondazione Coronini Cronberg. Sabato e domenica, in entrambi i casi alle 16, sarà proposta una visita guidata al Palazzo e allo spazio espositivo, aperti a dicembre dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17 da venerdì 16 a domenica 18, venerdì 23 e sabato 24, da martedì 27 a sabato 31.
Per le “teste di carattere” Messerschmidt immaginò una serie di busti ispirati ad altrettante smorfie, riproducendo le storture del volto guardandosi allo specchio. Delle 69 che lasciò al momento della sua morte, di appena 44 si conoscono con certezza le sorti. Il conte Guglielmo Coronini entrò in possesso delle due opere dello scultore tedesco negli anni Trenta: gli studiosi le hanno identificate come Variante della semplicità di spirito più grande e Variante di un intenso odore, mentre il conte Guglielmo le ha chiamate Lo Starnuto e L’Uomo che guarda il sole. L’interesse nei confronti di Franz Xavier Messerschmidt è cresciuto progressivamente dalla fine dell’800, quando le sue opere, a lungo considerate una bizzarria e una curiosità, hanno cominciato a essere oggetto di innumerevoli studi e tentativi di interpretazione.
Il nuovo allestimento delle opere di Messerschmidt nel Palazzo Coronini è anche il primo passo di “Gorizia conTatto”, progetto per la fruizione dell’arte da parte di non vedenti e ipovedenti. Oltre a didascalie in braille, lo spazio comprende la riproduzione in 3D a grandezza naturale delle due “teste di carattere”, per l’esplorazione tattile da parte di visitatori con disabilità visiva. Il progetto, avviato dalla sezione goriziana di Italia nostra in collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi e con l’Istituto Regionale Rittmeyer di Trieste, si propone anche di inserire Gorizia in un circuito molto più ampio di turismo sostenibile e socialmente sensibile.